lunedì 21 febbraio 2011

Verso l'Umbria, tardi per fare il mea culpa

dal "Giornale di Rieti"

Sembra che il tempo a Roma si sia fermato ai ludi circensi del Colosseo, vista la continua ricerca per i suoi giochi di schiavi, gladiatori, teatranti ed altro da reclutare nel grande e disponibile vivaio reatino. Il fascino romano attrae in modo particolare i politici della provincia che comodamente preferiscono avere il piede in due staffe.

Una staffa ben radicata per ottenere voti elettorali in loco e nell'altra tutta dedita alla sudditanza e benevolenza della Regione e di Roma. L'attesa di sentire la loro voce in difesa del territorio è sempre più lontana e disinteressata. Qualche apparizione, commenti rilasciati ai giornali e poi tutto fumo. I problemi vengono lasciati scivolare volutamente nell'oblio, tanto da oscurare con un velo pietoso questa isolata e orfana provincia.

È impressionante come venga a mancare l'unione e l'attaccamento alla loro terra e la terra dei loro padri, necessario per far quadrato, con tutti i partiti di qualsiasi ideologia politica e per poter contrastare con veemenza i soprusi, le prepotenze, imposizioni e disegni romani - regionali. Invece ogni schieramento agisce per proprio conto, lasciando gli interessi del territorio allo sbando. Come può meravigliare se per la propria difesa, la propria dignità un Comune come Magliano Sabina decide e sceglie la triste via dell'esilio, della secessione dalla sua provincia.

Una secessione determinata dalla necessità di offrire una maggiore cura e copertura medica ai maglianesi. Nel blaterare dei pro e dei contro, la figura dell'assistito pian piano invece di essere esaltata, è stata sistematicamente e costantemente ignorata. Possibile che non si faccia mente locale e calarsi nella condizione personale di avere urgente assistenza medica, per capire effettivamente l'importanza di un pronto soccorso per un intervento di emergenza immediato?

Brutta bestia l'indifferenza. Altro che Far West. Come si può difendere un cittadino, un Comune dignitoso che dopo mesi e mesi di lotta è costretto a scegliere il referendum per il passaggio alla Regione Umbra, con l'assicurazione di trovare quelle garanzie e le attenzioni non ricevute dalla Regione Lazio. È inutile asserire che le proprie lotte si combattono in provincia. Ora che il dato è tratto, si sentono le voci grosse dei partiti.

Ma con quale diritto, quando non ci sono state le dovute coperture politiche, giuridiche ed umanitarie a sostegno di Magliano Sabina nella lotta in difesa dell'ospedale Marzio Marini. Alla fine i nodi verranno al pettine. Tirate le somme, i numeri daranno il loro risultato e per alcuni personaggi allora sarà troppo tardi per fare il mea culpa.
Tommaso Paparusso

0 commenti:

Related Posts with Thumbnails