Chissà se il sindaco Alfredo Graziani si presenterà all’incontro con la presidente della Regione, Renata Polverini, munito di rose e cioccolatini. Per la festa San Valentino, generalmente si usa. Vista la delicatezza della situazione e le esigue possibilità di riuscire a strappare alla presidente la modifica del piano sanitario che da aprile prevede la chiusura dell’ospedale “Marini”, magari potrebbe aiutare. Ironia a parte, dopo una serie di rimandi e cambi di programma, l’atteso incontro tra la governatrice del Lazio, il sindaco di Magliano Sabina, Alfredo Graziani e il senatore Angelo Maria Cicolani (Pdl) è stato fissato. Se la presidente non cambierà idea, come ha già fatto in altre occasioni, la riunione si terrà il 14 febbraio. Il condizionale è d’obbligo.
Intanto la comunità di Magliano Sabina oggi (dalle 11 alle 13), in una giornata di lutto cittadino indetta dall’amministrazione, lancerà l’ennesimo appello alla governatrice per chiederle di salvare il nosocomio (segue).
Raffaella Di Claudio
Tre ore di confronto serrato e acceso non hanno spostato di un millimetro la posizione della direzione generale della Asl reatina. Non c’erano riusciti, pochi giorni fa, i rappresentanti del comitato cittadino “Salviamo il Marini e la sanità sabina” - giunti in città insieme a una folta delegazione di maglianesi - e non ci sono riuscite ieri pomeriggio le segreterie di Cgil, Cisl e Uil: la riconversione e riclassificazione dell’ospedale maglianese resta “blindata”, perché il piano di riordino, ha più volte sottolineato il direttore generale Rodolfo Gianani, non può essere “rivisto”. Il che vuol dire, tanto per ricordarlo, che il Marini non riavrà i suoi posti letto per acuti né il suo pronto soccorso, sostituito da un primo soccorso con medici di medicina generale (segue).
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