venerdì 25 febbraio 2011

Indipendence day (?) - terzo episodio

L’insostenibile leggerezza del centro (molto poco) destra.

No, non mi sono ammattito e di certo non sono diventato un “compagno”. Cosi come non ho alcuna intenzione di fare spot a nessuno. Mi va semplicemente di affrontare di affrontare a viso aperto una situazione, o meglio un modo di vedere la politica che ho sempre più ben radicato dentro di me.

Sto iniziando a riscoprire il gusto di usare il blog come una sorta di diario e continuo a usare come titolo sempre INDIPENDENCE DAY (?) solo per dargli una parvenza di rubrica. Ma torniamo a bomba all’argomento.

Quotidianamente leggendo qualsiasi giornale, rivista, blog, che sia di parte si pone sempre l’accento sull’avversario, il rivale, e anche a ragion veduta, se ne contesta la mediocrità. Io credo che la vera rivoluzione sarebbe iniziare a vedere quanta mediocrità c’è non solo tra le fila del “nemico”. Fermo restando che il confronto quotidiano con la mia generazione fa emergere sempre più come non si voti più PER ma si voti CONTRO e che molti dei ragazzi che sento parlare difficilmente si riconoscono nei moderni partiti, ma che anzi abbiamo un atteggiamento critico proprio in virtù magari della loro passione. (non dimentichiamo che le BASI dei partiti sono fatti da persone che lavorano e dedicano il loro tempo libero alla politica). Purtroppo però l’etichetta del qualunquista è un marchio indelebile se provi a sottolineare come gli aumenti di stipendio vengano pressoché votati sempre all’unanimità.

Certo che ce ne sarebbe da parlare su questo argomento, ma la chiudo qui, sperando che intervenga qualcuno qui o altrove per parlarne. Non prima di due cartucce finali. Sono proprio curioso di vedere con che faccia vi ripresenterete a Magliano cari POLVERINI, CICCHETTI, candidato di turno, a quello che credete essere il vostro elettorato. Cosa avrete da dire? Che potenzierete, farete, vi impegnerete...sempre verbi coniugati al futuro a mai al passato.

Questo deve fare un uomo libero, alzare la testa e dire VERGOGNA! E’ finita (non per tutti) l’epoca del gregge che vota e batte le mani ringraziando per il cetriolo! I tempi sono maturi per una presa di coscienza e per un costante atteggiamento di critica verso che hai votato e non verso chi non hai votato. ME COJONI che uno è critico verso chi non la pensa alla stessa maniera. Siamo capaci tutti. Molto più difficile è dire NO al capetto provinciale di turno, al superiore. Molto più difficile, ma molto più degno.

A me di prendere lezioni non va più. Se chi ho votato non rispetta l’impegno, o palesemente mi ha preso per il culo, ci metto la faccia e non ho difficoltà a dirlo, senza confonderlo col pensare quello che dicono gli altri ovviamente. Non devo arrampicarmi su uno specchio per giustificarmi dello sbaglio. Punto e basta. E i “ve sta bbene a voi che l’ete votatu/a” senza un minimo di sguardo in casa propria ci manterranno sempre abitanti di questa ultracentenaria “ itaglietta”.

franz

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