martedì 2 febbraio 2010

ENERGIA NUCLEARE? PRO E CONTRO

Con una certa regolarità salta fuori la voglia di energia nucleare: renderebbe il paese meno dipendente da importazioni di petrolio e carbone, potrebbe far scendere il prezzo dell'elettricità, le centrali nucleari, se gestite in maniera corretta, non sono inquinanti e meno pericolose delle grandi dighe. Questi gli argomenti.
Pericolosità? Una certa soglia di rischio esiste, come per ogni cosa del resto..
Ma se magari per una volta invece di fare le cose “all'italiana” le facessimo per bene, questo rischio sarebbe già più che dimezzato.
I vantaggi economici sono senza dubbio palesi appunto, ma avviare un programma nucleare non è né senza problemi né senza svantaggi.
Partiamo dai possibili vantaggi:

Una centrale nucleare non emette CO2: Le centrali nucleari non producono anidride carbonica ed ossidi di azoto e di zolfo, principali cause del buco nell'ozono e dell'effetto serra.

Vantaggio economico per tutta la nazione e nella bilancia dei pagamenti: La produzione di energia dal nucleare riduce l'importazione di petrolio e la dipendenza delle economie dal petrolio. La copertura del fabbisogno energetico interno tramite il nucleare riduce la possibilità degli shock esterni sull'economia e consente ai governi un minore carico di spesa sulla bilancia dei pagamenti con l'estero. Il tutto si traduce in una maggiore stabilità del sistema economico nazionale. Quindi, con un solo colpo: risparmio maggiore per stato, famiglie e imprese; maggiore autonomia sia energetica che economica; maggiore protezione dalle crisi esterne del settore energico mondiale.

Maggiore stabilità politica: Le principali riserve petrolifere sono concentrate in pochi paesi ad elevata instabilità politica (Medio Oriente) che rischia di trasmettersi anche nei paesi fortemente dipendenti dall'importazione del petrolio. L'uso del nucleare riduce la dipendenza occidentale dal petrolio mediorientale e quindi, come già detto nel punto precedente, una maggiore autonomia.
Adesso però approfondiamo le possibili problematiche riguardanti l'avvio e il proseguimento di un programma nucleare. Partiamo da quelli economici: dalla progettazione all'avvio di un nuovo impianto nucleare passano sette/otto anni, il tempo che ci vorrebbe per trovare un sito adatto e non contestato dagli abitanti resta un interrogativo. Quindi niente soluzione tempestosa dei problemi attuali. I costi di un nuovo impianto nucleare sono molto alti, per quello che sta sorgendo in Finlandia si parla di tre miliardi di Euro. Molto costoso e completamente irrisolto è il problema delle scorie prodotte da tali centrali: cosa farne, dove metterli? Un nuovo decreto legge permette l'esportazione, ma gli altri paesi hanno gli stessi problemi e per legge non importano più scorie. Questo è una piccola prefazione del quadro generale, giusto anche per darvi un esempio reale di quanto sia importante e gravoso l'avvio di un programma nucleare.

Vediamo quindi singolarmente, come abbiamo già fatto per i vantaggi, i possibili svantaggi:

Le scorie nucleari: Purtroppo le scorie nucleari sono un altro aspetto critico del nucleare. Non possono essere distrutte e l'unica soluzione, per il momento, sembra essere lo stoccaggio per migliaia di anni in depositi geologici o ingegneristici. La ricerca di un deposito sicuro è tra i principali obiettivi della UE e degli Usa. Sono necessari anni di studi e grandi investimenti per l'individuazione delle soluzioni di stoccaggio per centinaia di migliaia di anni.

Terrorismo, conseguenze in caso di incidente, trasporto del materiale nucleare:
Nell'epoca in cui viviamo è logico pensare che queste centrali possano essere obiettivi di attacchi terroristici, con possibili gravi conseguenze per tutti: quindi il problema deve essere tenuto in considerazione sin dalla fase di progettazione, al fine di evitare che succeda qualcosa di molto spiacevole.
Di spiacevole invece abbiamo già testimoniato nel corso del 20° secolo vari incidenti, di cui il più famoso quello di Cernobyl a metà degli anni ottanta. Le radiazioni a cui la popolazione viene esposta causano un maggiore rischio di morte per leucemia e tumore. Negli ultimi anni il progresso tecnologico ha notevolmente migliorato la sicurezza delle centrali nucleari dotate di reattori di ultima generazione.
Infine c'è l'enorme problema del trasporto del materiale nucleare: può essere soggetto a attacchi terrorisstici, può esserci qualche problema nel trasporto stesso e i posti nei quali questo materiale viene trasportato è sempre soggetto a questi rischi più rischi di radiazioni. Qui purtroppo non si sono fatti molti passi avanti: in Francia questi materiali sono scortati in gran segretezza, cambiando sempre tragitto e scortati da carri armati e poliziotti a cavallo. Purtroppo la scienza ancora non ha trovato il modo di eliminare le scorie all'interno delle centrali nucleari,
Infine vorrei sottolineare che noi viviamo in Italia, che per quanto riguarda progetti, burocrazie, autorizzazioni è ben poco invidiata nel resto del mondo.
Da noi si rischia il doppio, si rischia di dover subire ancora l'ennesimo lavoro all'italiana e la negligenza o la corruzione di qualcuno può mettere a serio rischio la sicurezza e l'incolumità di tutti.
Quindi la prima domanda che mi porrei é: siamo pronti per avere l'energia nucleare?
Forse si, probabilmente no...
Mirko Rossi

6 commenti:

Edoardo Poeta ha detto...

Caro Mirko, mi spiace dirti che parti da una premessa profondamente sbagliata: il nucleare conviene. E' una balla: il nucleare costa caro. Secondo Enel ogni reattore costerà tra i 4 e i 4,5 miliardi di euro. Citigroup, uno dei big mondiali nei servizi finanziari afferma invece che i costi sono tra i 5 e i 6 miliardi di euro a reattore, con «l’alta probabilità che per i nuovi reattori i costi saranno più alti di quelli previsti» e che «i tempi di costruzione saranno sempre meno prevedibili».
Inoltre ti consiglio di rivedere questa puntata di Report

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-17f2ebfb-98a5-428f-8df2-d1634b60decc.html?p=0

Niccolò ha detto...

Il nucleare potrebbe anche non essere inizialmente conveniente da un punto di vista economico, visto che costa miliardi, ma questo sarebbe un prezzo di avvio, che nel giro di anni potrebbe essere recuperato semplicemente subendo di meno gli shock petroliferi.

Ma ciò non convince neanche me della convenienza della scelta pro nucleare. Come ha detto bene mirko, il rischio grosso sono le scorie, sono pericoli legati alla manutenzione e alla difesa da terrorismo, dalla criminalità e dalla biomafia. Pericoli troppo grandi che un paese come il nostro non sarebbe in grado di prendersi.

c.g. ha detto...

No, non è il rischio terrorismo ad essere uno dei pericoli maggiori, le centrali sono tutte militarizzate (si provi a scavalcare un muro di cinta di una qualsiasi caserma militare), il rischio , anzi la certezza, è l'antieconomicità poiché esse sono ritenute ormai obsolete per la carenza prossimma e futura della materia prima.
Lo disse anni fa nientepopodimeno che un premio Nobel per la fisica quale Carlo Rubbia.
Leggete a proposito queste ultime due domande poste da una giornalista di repubblica allo scienziato acquistato dal governo spagnolo:
"Anche per il solare non mancano i problemi. Basta che arrivi una nuvola...
"Non con il solare termodinamico, che è capace di accumulare l'energia raccolta durante le ore di sole. La soluzione di sali fusi utilizzata al posto della semplice acqua riesce infatti a raggiungere i 600 gradi e il calore viene rilasciato durante le ore di buio o di nuvole. In fondo, il successo dell'idroelettrico come unica vera fonte rinnovabile è dovuto al fatto che una diga ci permette di ammassare l'energia e regolarne il suo rilascio. Anche gli impianti solari termodinamici - a differenza di pale eoliche e pannelli fotovoltaici - sono in grado di risolvere il problema dell'accumulo".

La costruzione di grandi centrali solari nel deserto ha un futuro?
"Certo, i tedeschi hanno già iniziato a investire grandi capitali nel progetto Desertec. La difficoltà è che per muovere le turbine è necessaria molta acqua. Perfino le centrali nucleari in Europa durante l'estate hanno problemi. E nei paesi desertici reperire acqua a sufficienza è davvero un problema. Ecco perché in Spagna stiamo sviluppando nuovi impianti solari che funzionano come i motori a reazione degli aerei: riscaldando aria compressa. I jet sono ormai macchine affidabili e semplici da costruire. Così diventeranno anche le centrali solari del futuro, se ci sarà la volontà politica di farlo".

Appunto, il futuro è nel sole, fonte inesauribile di energia pulita e questa si, a basso costo.

Le centrali proposte dal governo sono un enorme "grand affaire", un inesauribile "business" per le grandi aziende del settore edilizio e per la Francia che ci venderà i suoi reattori poiché non saprebbe più che farsene.

Anonimo ha detto...

caro rossi, chiedilo al tuo amato governo cosa ne pensa del nucleare, altro che trasporti in SEGRETEZZA

Edoardo Poeta ha detto...

Niccolò non è conveniente inizialmente - vedi cosa è capitato alla Finlandia - ma neanche dopo: i tempi di ammortamento dell'investimento sono talmente lunghi (e quelli di smaltimento eterni) che la tecnologia introdotta decenni prima sarà obsoleta non appena arriva al punto di pareggio. Poi ricordiamo sempre il sovrappiù di energia che la Francia esporta, lo fa quando non ha picchi di assorbimento, altrimenti compra energia dalla Germania che ha investito molto in contenimento energetico ed energie alternative. Io consiglierei semmai di valorizzare quanto propone da anni Rubbia, non dico il "torio",ma quanto sta sperimentando Enea a Siracusa... Insomma, se tutti quei milioni che stiamo per gettare dalla finestra con le centrali nucleari li investistissimo in contenimento dei consumi ed energie rinnovabili avremmo benefici subito e non tra decenni... ammesso che ce ne siano.

mirko ha detto...

per edoardo: diciamo che sono stato frainteso.. il problema dello scrivere è che magari ti fai oggetto di molteplici interpretazioni.. ma mi correggo: il nucleare, alla fine converebbe se non si avessero tutti quei contro che poi ho elencato..
il problema però è sempre morale più che strutturale o tecnologico..
perchè se ci si appella alla buon fede delle persone in italia, allora è arrivato il momento di mettersi l'anima in pace..
partiamo da un presupposto: se si facesse il nucleare, se tutte le persone occupate in quel progetto fossero responsabili, se gli avvoltoi si tenessero alla larga visto la delicatezza del tema, se si avessero ora come ora i fondi necessari, si potrebbe fare.
l'ammoratamento durerebbe molti anni, ma quello non è il problema, visto che ci sono aziende che ammortizzano da sempre praticamente.
i vantaggi economici sarebbero notevoli, quelli energetici pure! ogni famiglia risparmierebbe moltissimo durante l'anno!
se si trovassero dei siti che rendessero l'impatto ambientale al minimo, meglio ancora, visto che la caretteristica amata in tutto il mondo dell'italia è l'essere il "belpaese"!
però tutte queste condizioni oggi come oggi sembrano lontane, quindi secondo me sarebbe opportuno muoversi su altri sentieri i quali sono molto meno rischiosi per la popolazione, anche se le stesse problematiche si ripecuoterebbero anche su questi sentieri alternativi..
certo però.. se non funziona bene una centrale solare, sicuro io posso vivere lo stesso, se non funziona bene una centrale nucleare, allora so.........
con questo non voglio dare nessun giustificazione a favore o contro qualche mozione tra le moltepilci afferamte, tant'è che io credo molto nelle forme di energia alternative e secondo me bisogna esplorare meglio anche l'energia all'idrogeno(se così si può dire), ma solo dire di riflettere bene su cosa si può fare oggi o non si può fare.. basta che vedete magliano stessa.. visto quanti problemi in una realtà così piccola?? pensate su una molto più grande..

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