sabato 27 settembre 2008

Eurospin: le motivazioni del provvedimento

dal sito de "Ilmessagero.it"

1) Le motivazioni del provvedimento di conferma del sequestro


Esiste il concreto pericolo che il reato possa essere ulteriormente consumato e ”la distorsione delle procedure amministrative previste dalla legge 167, le sovvenzioni pubbliche e le agevolazioni fiscali per consentire alla società concessionaria delle aree annesse al piano di zona, di realizzare un rilevante guadagno economico dalla concessione del complesso commerciale edificato (l’Euro Spin), hanno danneggiato e/o sacrificato le esigenze sociali e di aggregazione dei residenti nell’area abitativa”. Sono alcuni passaggi della motivazione con la quale il tribunale del Riesame (Scipioni, Soana e Saulino) spiega perchè - respingendo i ricorsi delle società Ibs, Bse e di Ugo Stazi, legale rappresentante della Tevere 78 - ha confermato il sequestro dell’Euro Spin, disposto dal gip Arturi, nell’ambito di un’inchiesta condotta dal pubblico ministero Cristina Cambi, sugli abusi urbanistici e non solo, che avrebbero favorito la trasformazione di un’area nata per ospitare case di edilizia residenziale pubblica, in area commerciale. I giudici spiegano anche perchè non è stata concessa la ”facoltà d’uso” (la possibilità di vendita al pubblico pur in presenza dello stato di sequestro) richiesta dalla difesa: «Proprio le illegittimità riscontrate dalla Regione Lazio in merito ai provvedimenti amministrativi emessi dal comune di Magliano, come la realizzazione di nuove volumetrie commerciali non previste dal piano di zona, mancato rispetto della normale superficie a parcheggio, giustificano il rigetto. Le presunte illegittime modificazioni - aggiunge il presidente del collegio e giudice relatore Cristina Scipioni - apportate al piano di zona, incidenti sulla pianificazione territoriale e sul carico urbanistico, allo stato, impediscono qualsiasi uso dell’immobile, che andrebbe a incidere negativamente sul trasporto, sulla viabilità e sullo smaltimento rifiuti nonchè sulla sicurezza degli utenti, non essendo stato rilasciato neppure il definitivo certificato antincendio».
Il Riesame chiarisce poi che ”il rigetto di provvedimenti cautelari emessi dal Tar del Lazio (il riferimento è al contenzioso tra il commerciante Antonio Taizzani, autore della denuncia, e le società interessate dal sequestro ndr), basandosi su presupposti di legge diversi da quelli posti a fondamento delle norme sostanziali e processuali penali, non possono assumere alcun rilievo in questo caso. Al tribunale del Riesame spetta verificare la corrispondenza del fatto all’ipotesi criminosa e non certo valutare il merito della fondatezza degli elementi sostenuti da accusa e difesa che riguarda direttamente il merito del processo”.
I giudici assegnano importanza alla consulenza tecnica della procura che ha rilevato abusi e stravolgimenti, ma conferiscono pure particolare rilevanza all’accertamento istruttorio condotto dalla Regione Lazio, sottolineando che ”l’ente ha accertato e denunciato gravi illegittimità dei provvedimenti amministrativi rilasciati dal comune di Magliano e finalizzati alla costruzione e utilizzazione dell’edificio destinato all’Euro Spin e l’assenza del preventivo parere paesaggistico, trattandosi di un’area sottoposta a vincolo, fa sussistere, allo stato, una astratta riconducibilità dei fatti alle ipotesi accusatorie della procura”.
Insomma, se non è una sentenza, poco ci manca.

2) L'attività e i lavoratori?

Adesso il problema è: come far ripartire l’attività commerciale e, con essa, restituire il lavoro alle dipendenti della Business Service Express? Le difesa delle società colpite dal sequestro stanno valutando la possibilità di ricorrere in Cassazione contro la decisione del Riesame (i tempi non si preannunciano brevi), ma l’unica strada percorribile è quella del gip. Al giudice delle indagini preliminari dovrà infatti essere inoltrata l’eventuale richiesta di dissequestro, ma un accoglimento - vista la conferma dell’ipotesi accusatoria da parte del Riesame - potrebbe aversi solo in caso del venir meno delle esigenze che hanno portato al provvedimento cautelare. Nè è compito dei giudici occuparsi del posto di lavoro delle dipendenti della Bse le quali, vere ”vittime” di questa brutta storia, hanno chiesto l’intervento della Provincia e delle istituzioni rivendicando il proprio diritto di lavorare. Ma, letti gli atti e gli abusi che sarebbero stati commessi per favorire l’Euro Spin, la protesta delle lavoratrici dovrebbe imboccare altre direzioni in quanto la colpa di quanto sta accadendo, comunque, non può certo essere dei magistrati che fanno solo il loro dovere.
m.cav.

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