mercoledì 10 ottobre 2007

Mentalità maglianese

Sono tantissime le cose che vorrei che cambiassero a Magliano. Credo però che una, fra tutte, deve avere la precedenza. Se questa cambiasse, cambierebbe molto altro. Mi riferisco alla mentalità.
Non ho scelto certo un soggetto semplice, ben disposto a mutare, anzi! Sicuramente la mentalità è, tra le cose del mondo, quella che necessità di maggior tempo per modificarsi. Ciononostante, non posso far altro che sottolineare questa evidenza, e sperare che nel tempo la mentalità maglianese migliori.
Le varie filosofie che trovano a Magliano un sostegno continuo e duraturo sono tante; molte, ahimè, assai deleterie.

Passando ora alla descrizione di queste, incomincio con quella che si può descrivere come "prestito a tempo indeterminato delle capacità di giudizio". In questa condizione, il maglianese si affida totalmente a qualcuno, di norma a qualche candidato politico, e decide di sincronizzare il proprio pensiero con quello della persona da lui scelta. In questo caso, qualsiasi cosa accada, qualsiasi cosa pensi il soggetto scelto, la persona si sente al sicuro, perché sa (o meglio, crede) che la persona da lui additata faccia tutto nel miglior modo possibile, e, ovviamente, a proprio favore.

Un secondo modo di pensare a Magliano è quello del "mal comune mezzo gaudio". Ovviamente, qui non c'è molto da spiegare: si preferisce rimetterci, magari anche economicamente, piuttosto che permettere al concittadino antipatico di guadagnare qualcosa. In questo modo ad essere bloccata è, chiaramente, l'economia di Magliano e il suo sviluppo.

La terza forma mentis deleteria è quella dello "scetticismo cronico al nuovo". Tutto ciò che risulta essere innovativo, diverso, "straniero", viene bandito come pericoloso e contaminante. Anche in questo caso a rimetterci è Magliano.

Tutte queste forme mentali producono quello che è sotto gli occhi di tutti: pochi contribuiscono e partecipano gioiosamente alla festa patronale, come invece avviene nel paesi limitrofi; molti negozi che aprono trovano difficoltà a trovare appoggio tra i commercianti e i cittadini; c'è una grandissima difficoltà a innovare, e tutti quelli che cercano di portare un vento di novità vengono subito mal visti. Questa lista potrebbe continuare all'infinito.
Quello che volevo sottolineare è che a Magliano, oltre i muri, i parcheggi, il cimitero, l'ostello e l'ospedale, anche una certa mentalità avrebbe bisogno di rinnovamento.

Niccolò

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Credo sia del tutto superfluo dire che condivido totalmente il tuo pensiero. Potremmo anche addentrarci nell'analisi dei perchè facendo una ricerca storica ma le cose non cambierebbero di certo. Credo inoltre che quella da te indicata sia una priorità assoluta e sarebbe opportuno che facesse parte dei programmi elettorali dei prossimi contendenti alla carica di Sindaco. Solo con una sana politica di sensibilizzazione ad una cultura diversa potrà ridare speranze a questo paese e questo potrà avvenire solo quando le persone che siederanno a Palazzo Vannicelli avranno chiara questa negativià e non ne faranno, come finora è successo, una logica di gestione del potere.

Aprile ha detto...

Vado fuori tema Niccolò.
Ho visto la foto del gruppo pallavoliste della polisportiva Maglianese pubblicata da Antonello D. su aprile e mi son saltati d'improvviso alla memoria gli anni 70.
Vediamo:
Nesta, Massoli, Mattiazzo, Fidenzi, Santini, Marinucci, Poeta; poi a seguire, Urbanetti, Beccaccioli e, Todini, tuo padre.
Allenatore Minestrella Luciano.
Accompagnatori, nonché arbitri; Giuliani e, Gasperini, si proprio il sottoscritto.
Belli quegli anni; ho ancora ben presente l'episodio alla palestra S. Liberatore a Rieti, dove arbitravo accidenti Alba Rieti- Maglianese; vinse al quinto set 27 a 25 la maglianese; ma dovetti saltare dal seggiolone sul loggione situato alle mie spalle altrimenti mi avrebbero ridotto simile ad un osso.

Un po come vorreste fare voi adesso... ;-))

Aprile ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Unknown ha detto...

Niccolò:

credo che ti riferisci a Gianni Todini, che è mio zio.

Comunque possiamo sempre fare una partita, tra un dibattito e un altro!!

Aprile ha detto...

Si, però io faccio sempre l'arbitro... anche di me stesso... ;-)

Vero, infatti era Gianni, scusa.

pietro galadini ha detto...

Niccolò, le tue riflessioni a voce alta hanno perfettamente centrato, il modo di pensare della maggior parte della gente di questo paese. Ma attenzione perchè è il sistema adottato negli anni e soprattutto nel periodo liniano, (che tra l'altro ha portato anche all'appecoramento dei DS e della Margherita, verso il potere incontrastato del Sindaco)e ha abituato i cittadini ai comportamenti e ai modi di pensare che hai elencato nel tuo spot.
Io continuo a pensare che il Sindaco senza i fedelissimi dirigenti e segretarie generali, avvocati, consulenti e soprattutto i politici amici NERI O ROSSI che siano, non riuscirebbe a gestire come più gli piace la situazione Magliano.
Perciò la vera colpa del disastro planetario di questo paese non và attribuita solo al Sindaco, ma soprattutto a chi gli consente di effettuare tali disastri.

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