lunedì 3 settembre 2007

Almeno un po' di rossore...

La coerenza sembra ormai diventata anche dalle nostre parti un noiso optional da bacchettoni. Prova un po' a ricordare a qualcuno dove stava qualche anno, qualche mese o qualche giorno fa. "Sei un fazioso!", "Prendi gli ordini da quello e da quell'altro!!", "Fai il gioco dell'altra parte!!!", sono alcune delle risposte (edulcorate e messe in maniera educata) che questi professionisti del pensiero ti sputano addosso con il ditino puntato e la voce grossa. Di ripensare a cosa hanno detto e soprattutto fatto in passato non ci pensano neppure un attimo. Mi viene in mente questa specie di homo politicus leggendo gli ultimi commenti - ingiusti ed ingerosi, oltre che pieni di pregiudizio - apparsi sul vostro blog e quelli, altrettanto odiosi, che girano in piazza "a voce" sulla vostra lodevole iniziativa. Ecco, il pregiudizio. E' uno dei più grandi nemici della nostra comunità. Vi hanno già etichettato. E non a caso. La tecnica la conosco benissimo: dire che stai con quello o quell'altro, che sei un "comunista" o un "fascista" per "deleggittimare" i contenuti del vostro blog. Contenuti che si possono condividere o meno ma sui quali sarebbe oppurna una riflessione, un commento e semmai (senza sforzarsi più di tanto...) anche una soluzione. Un confronto, insomma. Ma l'homo politicus ha detto No. Meglio tante polemiche e una bella dose di insulti a Niccolò e Francesco. Ma badate: oggi si insultano e domani si abbraccieranno. Senza nemmeno arrossire. Tanto, come accade da decenni, tutto rimane tra gli stessi (pochi) intimi. Due cervelli che pensano sono merce rara. Specialmente in un posto dove basta una mezza promessa - a volte pure meno di mezza - da parte del potente di turno per accettare di "spegnerlo" o utilizzarlo a mezzo servizio. L'unica tecnica che avete per combattere l'homo politicus maglianese è una educata indifferenza verso di lui. Un esempio, poi tolgo il disturbo. L'ampliamento del cimitero di cui si discute in questi ultimi giorni. Con carte che si mescolano e si rimescolano. Nessuno o in pochi però dicono una cosa. Gli "addetti ai lavori" conoscevano l'intenzione dell'amministrazione di affidarsi ad un privato (che deve avere il suo leggittimo tornaconto) fin dal 2003. Di alcuni dettagli della "bozza" di convenzione già si parlava nel febbraio-marzo 2006. C'è pure un articolo scritto dal sottoscritto sul Corriere di Rieti che facendo riferimento a voci di corridoio dava conto di queste "indiscrezioni". Le ipotesi allora sono due: o le mie fonti hanno poteri preveggenti (nel caso gli consiglierò di acquistare una palla di vetro, magari arrotondano), oppure quella "bozza", o parte di essa, girava già da allora. Non ne sapeva niente nessuno? Vebbè prendiamola per buona. Allora arriviamo a qualche settimana fa. La bozza - che a quel punto se vogliamo fare i puntigliosi è diventata una proposta di deliberazione - arriva in commissione. Anche qui le voci di corridoio davano per immediata la discussione in consiglio. Poi è arrivato Alfredo Graziani che ha deciso di mettere tutto in pubblico. Articoli di giornale, manifesti e prese di posizione. Insomma un polverone, senza il quale - è una mia opinione e va presa come tale - probabilmente sarebbe passato tutto tra il lusco ed il brusco. Ma si metta l'anima in pace Alfredo. Semmai qualcuno dovesse fare retromarcia, come in qualche misura è già avvenuto, il merito non sarà mica il suo. No, che scherziamo! Sarà di qualcuno che dopo 7 anni (sette!) ha capito che fare il consigliere non è solo alzare la mano. Oppure, peggio, di uno dei quei "homo politicus" buoni per tutte le stagioni. Se invece dovesse passare in qualche modo il progetto, giù a quei polemiconi della piazza, del blog o dei giornali. "Non vogliono risolvere il problema del cimitero", "Sui loculi c'è un mercato nero", "Sono buoni solo a discutere, facciano una proposta". Dimenticando che se c'è un problema cimitero, con relativo mercato sotterraneo dei loculi, bisogna fare riferimento innanzitutto a chi ha responsabilità di governo del paese ed è stato scelto dagli elettori per farlo. La minoranza deve fare la minoranza. L'onore e l'onere di fare proposte è della maggioranza. Tornando al discorso della coerenza ho come l'impressione che a forza di applaudire i folgorati sulla via di Damasco alla fine le vere responsabilità su quanto fatto in questi anni non se le prenda nessuno. Vorra dire che la colpa sarà dei polemiconi di piazza o dei giornali per "non aver fatto abbastanza". Pazienza, ce ne faremo una ragione.

PAOLO DI BASILIO

12 commenti:

MELAVERDE 2007 ha detto...

Bravo Paolo...bel Post!

Anonimo ha detto...

Cara, vecchia, lingua italiana.... ben parlata.... e ben scritta....
Mi chiedo che fine abbia fatto!!!

MELAVERDE 2007 ha detto...

PER UNA VOLTA INVECE DI FARE I "PROFESSORI" CERCATE ANCHE DI CAPTARE I CONCETTI DI UNO SCRITTO....OK?

Anonimo ha detto...

di tuto quelo che a scrito Paolo ti limiti a giuticare la forma? Forma e sostansa sono due componenti di un discorso io apprezo piu' la sostansa la forma la lasso a te! W Paolo.Fromm.

Unknown ha detto...

L'accusa del primo anonimo lascia il tempo che trova. Forse per non saper replicare al contenuto ha deciso di replicare alla forma (tra l'altro, attaccando uno dei post meglio scritti su questo blog)..

Per quanto riguarda il contenuto, concordo in pieno.

Niccolò

Anonimo ha detto...

Mi aspetto, da chi scrive e lavora per il pubblico, che ripassi qualche elementare regola di grammatica... per dare maggior forza e autorevolezza alle proprie idee.
Mi aspetto professionalità, preparazione e .... maggiore informazione e lucidità di giudizio. E' facile guadagnare proseliti con della demagogia spicciola.
E' bello invogliare le giovani generazioni a rendersi partecipi della vita pubblica, ad avere il coraggio di esprimere ideali, progetti.... ma è anche giusto insegnare ai giovani l'umiltà delle idee. Insegnare ad aspettare, pensare, verificare personalmente, prima di esprimersi. Nel rispetto di quanti prima di loro si sono prodigati per il bene pubblico, di quanti faticosamente e disinteressatamente ancora lo fanno.

Anonimo ha detto...

Scusami: sapresti indicarmi almeno qualche nome di questi "emeriti professori" che disinteressatamente e umilmente hanno fatto almeno il 10% di quanto da te indicato? E soprattutto qualcuno che abbia percorso il sentiero del'umiltà delle idee? Questo solo perchè il tuo commento trasuda saccenza e evidenzia la spocchiosità di chi probabilmente non ha mai fatto nulla di quanto predica.

Anonimo ha detto...

O forse è il commento di chi ha avuto la fortuna di imparare da queste persone, di averle conosciute... Tanti anni fa... oggi...
Ragazzi, abbiate fiducia... e lavoriamo insieme... Davvero per Magliano...

Unknown ha detto...

Non pretendo di parlare a nome di Paolo, ma credo di dire qualcosa sulla quale mi trova d'accordo (se sbaglio smentiscimi):

Ciò che ha scritto Paolo è una riflessione personale che non ha nulla a che vedere con il "Paolo giornalista". Qui è il "Paolo persona" che si esprime, e come tale può e deve esprimere le proprie idee. Un conto è l'oggettività del lavoro, un altro è la riflessione del blog.

Niccolò

Anonimo ha detto...

Riguardo al concetto espresso da Paolo DB circa l' etichetta che viene apposta a persone che "escono" dagli schemi convenzionali imposti, mi e' tornato in mente un concetto letto in un libro tanto tempo fa, mi sembra fosse Tocqueville, che, andato negli Usa per studiarvi la democrazia, analizzo' il modo con cui venivano eliminati gli avversari politici nei regimi assolutisti e nelle democrazie moderne. Ebbene, negli ancients regimes, l' avversario veniva eliminato FISICAMENTE, attraverso carcerazioni torture esecuzioni, mentre nelle democrazie moderne viene attuata l' eliminazione del PENSIERO dell' avversario: questo diventa bersaglio di insulti, iniziano a serpeggiare maldicenze sul suo conto, improvvisamente tutte le porte si chiudono, sparicono gli amici, e, credetemi, di amici veri ne esistono ben pochi, finche' l' individuo viene emarginato dalla societa', tacciato come "matto"...
Che fare, abbassarsi al loro livello, sparlando diffamando calunniando?
o farli fuori FISICAMENTE tutti?...
sarei tentato per la seconda, oh, come sarei tentato, ma non siamo piu' in un Ancient Regime, dunque IGNORATELI, non ascoltate le loro provocazioni, ma assimilatele, ricordatele, perche', nel corso della vita, potrebbe succedere che il destino metta costoro in condizioni subalterne a voi, e allora, dolce sara' la vendetta...

Anonymous ha detto...

Scusami: sapresti indicarmi almeno qualche nome di questi "emeriti professori" che disinteressatamente e umilmente hanno fatto almeno il 10% di quanto da te indicato? E soprattutto qualcuno che abbia percorso il sentiero del'umiltà delle idee? Questo solo perchè il tuo commento trasuda saccenza e evidenzia la spocchiosità di chi probabilmente non ha mai fatto nulla di quanto predica.

88 ha detto...

Riguardo al concetto espresso da Paolo DB circa l' etichetta che viene apposta a persone che "escono" dagli schemi convenzionali imposti, mi e' tornato in mente un concetto letto in un libro tanto tempo fa, mi sembra fosse Tocqueville, che, andato negli Usa per studiarvi la democrazia, analizzo' il modo con cui venivano eliminati gli avversari politici nei regimi assolutisti e nelle democrazie moderne. Ebbene, negli ancients regimes, l' avversario veniva eliminato FISICAMENTE, attraverso carcerazioni torture esecuzioni, mentre nelle democrazie moderne viene attuata l' eliminazione del PENSIERO dell' avversario: questo diventa bersaglio di insulti, iniziano a serpeggiare maldicenze sul suo conto, improvvisamente tutte le porte si chiudono, sparicono gli amici, e, credetemi, di amici veri ne esistono ben pochi, finche' l' individuo viene emarginato dalla societa', tacciato come "matto"...
Che fare, abbassarsi al loro livello, sparlando diffamando calunniando?
o farli fuori FISICAMENTE tutti?...
sarei tentato per la seconda, oh, come sarei tentato, ma non siamo piu' in un Ancient Regime, dunque IGNORATELI, non ascoltate le loro provocazioni, ma assimilatele, ricordatele, perche', nel corso della vita, potrebbe succedere che il destino metta costoro in condizioni subalterne a voi, e allora, dolce sara' la vendetta...

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