domenica 27 giugno 2010

Il Lazio così non funziona: l'hanno capito (alla fine)

dal sito de "Il Corriere di Rieti"

“Orgoglio per Rieti” è il comitato, coordinato dal consigliere regionale Antonio Cicchetti, il cui nucleo fondatore è costituito dai sindaci Michele Pasquale Nicolai (Borgorose), Fabrizio Trancassini (Leonessa), Sergio Pirozzi (Amatrice), Riccardo Bianchini (Roccantica), Angelo Toni (Contigliano). Ed inoltre dall’ex presidente della Comunità montana di Poggio Bustone, Saturno Sampalmieri, e dal responsabile per lo sviluppo organizzativo del Pdl, Matteo Simeoni. Dopo la ufficializzazione del comitato “che si apre alla collaborazione di altre associazioni”, l’assessore Felice Costini ritiene che “o si inizia un discorso nuovo e operativo per un diverso rapporto tra il Lazio e le sue province in rapporto a ‘Roma capitale’ - che comporta la ‘liberazione’ delle stesse province dalla presuntuosità romana - oppure il comitato non potrà sottrarsi alla richiesta che proviene dal comitato stesso di individuare il percorso da seguire per uscire dal Lazio stesso dopo aver constatato l’incaponimento di Roma nel suo ruolo di una ‘feudataria’ che tratta le province come vassalli”. La contraddizione nel rapporto Roma-province è esplosa con la esclusione dalla giunta regionale del viterbese Franco Battistoni e del reatino Cicchetti “perché ciò ha fatto comodo a Roma”. E la dimostrazione della possente e appassionata dimostrazione non popolare ma “di popolo” - e con ben 60 sindaci - svoltasi mercoledì scorso in città per protestare contro la esclusione dell’assessore reatino dalla giunta regionale è la dimostrazione di massa (e quindi anche politicamente trasversale per la presenza di molti cittadini che nulla hanno a che fare con il Pdl) di un umore collettivo che comincia a dire, attraverso alcuni sindaci, “via dal Lazio”, “via da chi ci ignora e ci umilia”, “via da chi raccoglie i frutti elettorali del nostro lavoro” mentre il sindaco Toni, sconsolato: “Che cosa racconto di questa umiliazione a quei cittadini i quali hanno lavorato perché il Reatino avesse un suo assessore?”. Umori brutti, secessionisti, che il comitato “Orgoglio per Rieti” sta organizzando.

Ajmone Filiberto Milli

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