sabato 26 giugno 2010

I problemi della nostra scuola

La questione scolastica di Magliano non deve limitarsi soltanto all'analisi del tempo pieno, ma ai possibili sviluppi (negativi) che potrebbero accadere in futuro, il prossimo anno. Alcune indiscrezioni suggeriscono che per quest'anno il tempo pieno venga mantenuto, venendo attribuite ore aggiuntive alla nostra scuola. Ma questo non potrebbe accadere il prossimo anno. E non è questo l'unico problema.
Difatti i rischi non riguardano solo la scuola elementare ma tutto l'Istituto Omnicomprensivo nel suo complesso. Innanzitutto, è necessario che l'istituto rimanga tale, ossia un istituto con il suo preside, e non degradi nella qualifica di plesso scolastico, dipendendo da altri. Per cui il prossimo anno sarà necessario combattere anche per questo. Inoltre ritorna (o forse c'è sempre stato) il pericolo di perdere le superiori. Con solo tre classi, e con una politica di orientamento sinceramente poco interessata acché gli studenti si iscrivano al nostro istituto tecnico-scientifico, con l'effetto sandwich dovuto dallo sviluppo del polo civitonico ad ovest e poggiano a est, Magliano rischia veramente di dover rinunciare al livello "superiore". Infine, i movimenti dei presidi (che ogni anno, con nuove graduatorie, acquisiscono il diritto di potersi spostare altrove) non facilita assolutamente un progetto di ampio e lungo respiro per un territorio, facilitando invece interessi di breve termine.
Cosa fare? Innanzitutto interessarsi alla questione, informandosi. Ma non basta. Poi combattere su tutti questi fronti, affinché Magliano 1) riacquisti di diritto il tempo pieno; 2) rimanga istituto omnicomprensivo; 3) inviti molti studenti ad iscriversi ai propri istituti; 4) abbia la possibilità di sviluppare un piano duraturo con un preside fisso, interessato al nostro territorio.
Ultimo punto: più figli. Se non si fanno i figli, potremo dire addio ai nostri istituti. Come sempre, i servizi si spostano dove c'è futuro, e la tendenza demografica del nostro paese non ci aiuta. Ma è vero anche che i figli (quando crescono) si spostano dove ci sono nuove case e servizi. A riguardo, a che punto è il piano urbanistico per ampliare la popolazione maglianese?

Niccolò

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