lunedì 5 ottobre 2009

Visibilità sul giornale al caso S. Pietro

dal sito de "Il Corriere di Rieti"

Ufficialmente scomparsi. E' la paradossale sorte toccata a due affreschi del XV secolo prelevati dalla chiesa di San Pietro, a Magliano, il 28 giugno 1979 per restauro, e mai più tornati nel loro sito originale. Sulla vicenda l'attuale parroco della diocesi maglianese, don Filippo Di Fraia, chiede sia fatta luce e, il 30 settembre, ha deposto una denuncia contro ignoti per furto. La storia sembrerebbe perdersi nella notte dei tempi, quando, quarant'anni fa, la Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Roma ha distaccato i due affreschi "Cristo sul lago di Tiberiade" e "Madonna con il Bambino e Santo Francescano" per il restauro. Già legate all'operazione di rimozione degli affreschi le prime preoccupazioni. Alcuni testimoni raccontano come uno dei dipinti sia accidentalmente caduto provocandone la rottura. Nessuno parla "ufficialmente" dell'accaduto, fatto sta che, se nella prima perizia di spesa redatta dalla Soprintendenza nel 1980 si parlava di due affreschi, già nella seconda del 1991 si parla solo dell'affresco raffigurante la Madonna. Più nessuna notizia della vocazione di San Pietro. Don Carlo, l'allora parroco di Magliano, rifiuta di firmare la nota chiarendo con una postilla che gli affreschi da restaurare erano due e non uno. Nessuna risposta chiara da parte dell'Ente. Del dipinto "si è persa ogni traccia". Procedendo per ordine e scartabellando tra gli appunti di Don Carlo, carte dettagliatissime redatte dall'ex parroco, si viene a conoscenza delle tante telefonate effettuate negli anni per tentare di sollecitare il lavoro e riavere le preziose opere. Nel 1987 il parroco parla con una funzionaria della Sopraintendenza, la quale riferisce che "quasi nulla è stato fatto, poiché si sono verificate e persistono delle difficoltà pratiche e tecniche nell'impostare il lavoro di restauro". Don Carlo sottolinea che il tempo di 7 anni non è poco e che i dipinti avrebbero dovuto essere già restituiti. L'ente assicura che il lavoro sarebbe stato iniziato entro pochi giorni. In questa prima fase i dipinti risultavano conservati presso Palazzo Barberini. Il 15 febbraio del 1989 la Soprintendenza assicura che gli affreschi sarebbero tornati a Magliano entro l'anno e che il restauro era in corso in un laboratorio romano. Nel '90 il parroco contatta il laboratorio, parla con una segretaria che gli dice che "per mancanza di personale, il restauro non è stato iniziato". Si arriva dunque al 26 ottobre del '91, anno della richiesta della sottoscrizione della spesa. Un mistero, che neanche grazie all'interessamento dell'attuale parroco Di Fraia e della Diocesi, si è arrivati a svelare e per il quale la Soprintendenza non ha fornito ancora chiara risposta. Nessuno sembra avere più notizie riguardo l'attuale collocazione dei dipinti. Sarà ora compito dei carabinieri indagare sul fatto. Il parroco di Magliano con la denuncia ha chiesto che vengano svolti gli accertamenti ritenuti opportuni al fine di rintracciare le opere e valutare eventuali responsabilità penali

Sara Pandolfi

3 commenti:

Strollicu ha detto...

Staranno a casa di qualche "facoltoso" collezionista.

Anonimo ha detto...

Brunetta, se dai la caccia agli Enti inutili, pieni di raccomandati e appoliticati nullafacenti, è lì che devi colpire:

Anonimo ha detto...

Brunetta, se dai la caccia agli Enti inutili, pieni di raccomandati e appoliticati nullafacenti, è lì che devi colpire:

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