sabato 24 ottobre 2009

Perché creare un centro di ricerca studi locali

L’idea di avviare un Centro di ricerca di studi locali per Magliano, non è poi tanto male. E’ vero che la molla potrebbe essere quella della “famosa” boria dei maglianesi - Majjansabina ‘a troppa pompa l’arroina - ma il vero scopo è quello di scoprire “chi semo, noi majjanesi, noi de ‘sta contrada”. Che l’iniziativa possa in­terpretarsi come un atto di ribellione verso un livellamento culturale di massa, che vuole tutti uguali grazie ai mezzi di comunicazione, non significa una scelta politica o una scelta a livello di un vieto e gretto municipalismo, significa, invece, attrezzarsi per riaffermare la nostra identità culturale attraverso la ricerca delle radici della comunità e del suo territorio. La strada maestra sarà quella di raccogliere notizie, dati, documenti, testimonianze, attinenti alla realtà maglianese per realizzare una storia totale, che attingerà nei campi dell’economia, della lingua, delle scienze, dell’arte, del diritto, delle istituzioni; in tale concerto non saranno esclusi studi sul modo di pensare, sulle superstizioni, sulle malattie, sull’alimentazione, sulla cultura materiale, sulle tradizioni, gli usi e i costumi, insomma una summa “enciclopedica” aperta ad ogni apporto. Per realizzare questo progetto, due sono i presupposti essenziali: l’adesione di “gente” appassionata allo scopo e l’istituzione del Centro di ri­cerca di studi locali. Questo dovrebbe avere una funzione di coordinamento, d’indagine, d’analisi, di ipotesi e di sintesi in tutti quei campi di ricerca sopra segnalati, tanto che si impone un lavoro interdisciplinare, che il Centro avrà il compito di organizzare, coordinare e smistare. La complessità dei problemi, inoltre, comporta una divisione di compiti, un’adeguata preparazione e una buona conoscenza di molte discipline. Proprio in ragione di ciò, con tutto il riguardo che si deve agli “studiosi locali”, costoro non appaiono attrezzati per coprire l’enorme mole di lavoro, perciò il Centro dovrà ricorrere agli specialisti delle Università, delle Associazioni culturali, degli Istituti specializzati, ma soprattutto trovare in loco gli “studiosi locali”. E’ questo l’appello per raccogliere le forze per tentare di organizzare il futuro Centro di ricerca di studi locali.

Guido Poeta

5 commenti:

Antonello Ruggeri ha detto...

Credo che questa sia una eccellente iniziativa. Spero che ci siano molte persone pronte a raccogliere l'invito di Guido e che si possa realizzare quanto da lui auspicato. Dal canto mio posso da subito affermare che sono pronto a sostenere questa bella proposta.

fra ha detto...

l'associazione settimana maglianese sta avviando un percorso formativo, sostenuti dal maestro, che potrebbe proprio sfociare in quanto auspicato nel post. E di sicuro posso anticipare che nella terza edizione della locale kermesse ci sarà molto piu spazio rispetto agli anni precedenti per l'arte per la cultura locale.

Mi permetto poi di aggiungere come fino ad oggi si stia lavorando in sintonia tra molte associazioni, a differenza di quello che in giro si può sentire.

Niccolò ha detto...

Come ho avuto modo di poter affermare negli incontri passati, apprezzo molto questa iniziativa con piacere darò il mio contributo.

Anonimo ha detto...

Sembra proprio una coincidenza...
Prima di pranzo stavo rileggendo lo scorso numero di Incontri e mi è "capitato" l'articolo del maestro Guido. Mi chiedo come mai mi era sfuggito, è un'iniziativa davvero interessante e vorrei partecipare.
Fatemi sapere se posso dare una mano.

Giulio

c.g. ha detto...

Nessuno uguale, per essere in fondo tutti uguali.
Non so se sono riuscito a trasmettere il senso di questa affermazione e vi aiuto con un altro modo di dire; in un paese di matti il vero matto è il savio; va meglio?
Ma se anziché spremersi nel ricercare iniziative che poi anche in questo aspetto son talmente tante da fare emergere la più palese delle contraddizioni, quella cioè di credere che ognuna delle singole proposte possa essere quella buona, ma che se sommate insieme sono talmente tante da non portarne a compimento alcuna (l'esempo dei 17 candidati alle provinciali e ormai divenuto storico, è evidente), perché no, si abbandonino tante altre effimere iniziative e ci si dedichi ad una, tre al massimo, ma che poi durino nel tempo e si consolidino nel prestigio.
Caro Guido, ci conosciamo da ragazzi e nonostante dissidi causati sempre da questa maledetta politica, ti ho sempre apprezzato perché tu le cose le fai e le fai con passione; per favore però guarda se ci riesci tu a "scrostare" questa pesante patina di saccenza che ognuno di noi ha.
Forse chissà, con tale iniziativa forse ci riuscirai.
In bocca al lupo.
carlo

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