martedì 6 ottobre 2009

Dal Corriere di Rieti di oggi...

Magliano Sabina - Disastro ferroviario, parlano i periti.
Nel 2003 perse la vita anche il 46enne Antonio Proietti. Oggi i tecnici chiamati a far luce sulle cause dell’incidente


Riprendono oggi, dopo la lunga pausa estiva, presso il tribunale di Viterbo, le udienze legate alla terribile tragedia avvenuta nella mattina del 18 dicembre del 2003 a Pian Paradiso, lungo la linea ferroviaria Civita Castellana-Roma Flaminio, una stazione non presidiata, priva di personale. Nel disastro del Regionale 70-54 persero la vita due persone, il capotreno Angelo Fantera, quarantunenne di Civita Castellana, e il quarantaseienne maglianese Antonio Proietti, macchinista. Nel corso dell’udienza di questa mattina ci sarà la deposizione dei periti che hanno effettuato tutta una serie di accertamenti sulle cause che provocarono l'incidente. A causare il disastro ferroviario sarebbe stato uno scambio dei binari rimasto fatalmente aperto, che avrebbe portato il treno a scontrarsi contro un braccio carrellato che sostava sul binario accanto. Le accuse furono gravissime: disastro ferroviario colposo e omicidio plurimo. Da subito i tre principali responsabili che, sbadatamente, avrebbero lasciato aperto lo scambio, impegnati in lavori di manutenzione ai binari, Giuseppe Anselmi, Luciano Crescenzi e Angelo Raggi, hanno scelto la via del patteggiamento ottenendo pene che vanno da un anno e quattro mesi a un anno e sei mesi. Il tecnico, infatti, constatò che al momento dell'impatto nello snodo era ancora inserita la chiave di manovra. Un errore umano quindi causò l'improvvisa deviazione del convoglio che, urtando a piena velocità contro il braccio della gru, finì per essere sfondato dal semovente che penetrò all'interno della cabina di guida dove si trovavano Proietti e Fantera, colpendoli a morte. Al momento si sta procedendo nei confronti della società Met.Ro., azienda che gestisce i trasporti su rotaia nella linea per ottenere un risarcimento per le famiglie. Ai vertici aziendali viene contestata la mancanza di una corretta e precisa informativa nei confronti degli operai in merito alle procedure di sicurezza da adottare sulla linea. Ad oggi sono state programmate, tra ottobre e novembre, ulteriori sei udienze. Un percorso ancora lungo per i famigliari delle vittime, che ancora aspettano un risarcimento, ma che entro i primi giorni di dicembre potrebbero veder chiusa la vicenda

Sara Pandolfi

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Antonio Proietti si gratterà abbondantemente. Si tratta di Alberto Proietti...

Anonymous ha detto...

Antonio Proietti si gratterà abbondantemente. Si tratta di Alberto Proietti...

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