domenica 27 settembre 2009

Un punto di vista sull'economia.

Siamo lieti di pubblicare questo scritto del nostro amico Mirko. Si parla di economia e a farlo è un giovane laurendo. Lo ringraziamo per aver raccolto il nostro invito a provare a cimentarsi in una rubrica tutta sua!
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"Ho deciso di creare una rubrica sull'economia per vari motivi..
Uno, per far si che frasi dei telegiornali che ascoltate tipo “manovre di politica monetaria che riducono i tassi d'interesse..” non siano più come se fosse arabo..
Due, per far si che i giornali non vengano letti solo per cronaca e sport!!
Tre, per stare comunque sia sempre un passo avanti rispetto a chi determinate cose non le sa, non perché siano incomprensibili o proibitive, ma perché magari non tutti si sono potuti interessare a determinate cose per la mancanza di tempo e anche per la noiosità dei testi che spiegano queste dinamiche.
Quindi questa rubrica nasce per spiegare in modo facile, comprensibile e svelto tutte le grandi dinamiche economiche, connesse e non con la politica che ci circonda, e anche per rispondere a vostre eventuali domande.
Per farvi un esempio, ecco come possiamo spiegare a cosa è dovuta la famosa crisi finanziaria del 2009. Tutto tutto non si può dire perché altrimenti andremmo contro i principi per il quale è nata questa rubrica, però vi dirò alcuni dei motivi chiave.
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Ma entriamo nel tecnico: il cuore dell'economia sono le banche.
Le banche prendono i soldi dalle persone, che hanno un surplus chiamato RISPARMIO e lo cedono a chi ne ha bisogno, concedendo mutui, prestiti e tutti gli altri prodotti simili. Questa attività della banca è l'attività principale che la caratterizza, è l'attività base. Le altre attività sono solo nate seguentemente per migliorare il servizio e anche i guadagni, ma sono solo complementari alla sua attività di prendere soldi a debito dalle persone per poi ricederlo a credito a altre..
Per paragone, immaginate una pizzeria: essa fa anche i dolci, qualche secondo, gli antipasti..
Ma se smettesse di fare la pizza?? Se qualcosa le impedisse di fare la pizza cosa succederebbe??
Ebbene le banche, nel periodo precedente la crisi, non hanno tenuto conto del rischio che correva la loro “attività principale”, quando iniziarono a vendere pacchetti di piccoli finanziamenti a destra e a manca (cedendoli anche a rivenditori del tipo “porta a porta” che li proponevano guadagnando una percentuale), anche senza le dovute analisi di garanzia del prestito..
In più, la crisi del mercato immobiliare, che non si comporta come in Italia dove i prezzi al max si stabilizzano per poi continuare a crescere, ma bensì porta a stravolgimenti totali del prezzo delle case. Cosa centra la crisi del mercato immobiliare con le banche?? Pensate a una banca che concede un mutuo di un milione di dollari per acquistare una casa; pensate poi che magari, la persona che ha contratto quel mutuo non può più pagarlo e cede la sua casa alla banca, solo che ora la casa dal valore di un milione ne vale 700000.. La banca con una sola botta ha perso 300000 dollari..
Adesso estendete questo concetto per dieci persone: perdita totale 3 milioni.. Poi giocate a vostro piacimento..
Queste sono state le principali cause del collasso del sistema bancario americano: crolla una banca, crollano tutte quelle vicino a lei, perché le grandi banche si appoggiano le une con le altre nei flussi finanziari, creando quell'effetto domino di cui avete sentito tanto parlare.
Quindi, se il cuore dell'economia sono le banche, se quel cuore si ferma cosa succede?? Si ferma tutto e psicologicamente la conseguenza è: cadere nel panico.
In più bisogna unire la crisi del settore auto, settore che da lavoro a tantissime persone e che fermandosi ferma anche i consumi basilari, creando anche rincari nei prezzi dei beni di uso comune.
In più la globalizzazione, che per creare nuovi profitti distrugge il mercato del lavoro nella nostra economia (es: la Cina, dove un lavoratore medio guadagna 100 euro al mese se gli va bene), e distrugge le nazioni che la vedono protagonista; la crisi dei mercati finanziari e la corsa al petrolio, che ha visto secondo me una delle più incredibili speculazioni di tutti i tempi (pensate solo al concetto dei FUTURE: i future sono quei titoli del mercato mobiliare dove si scommette sul prezzo che avrà un barile di petrolio tra un tot. di tempo prima di essere estratto, quindi per forza si deve sempre speculare sul petrolio..), in più ci sono tante altre “piccole” se così le vogliamo chiamare cause complementari a queste che ne hanno amplificato gli effetti.
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Ebbene questo è solo un piccolo esempio di come le cose verranno dette e spiegate. L'intento è quello di rubarvi solo 10 minuti, e con quanta più chiarezza possibile cercare di soddisfare le vostre curiosità."
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Mirko R.

66 commenti:

Anonimo ha detto...

beh, devo farti i complimenti. Hai scritto un bel saggio. Al di la dei contenuti da apprezzare è l'impegno profuso nello scrivere. Si vede che non è cosa estemporanea, ma ragionata!
bravo rossi!

Niccolò ha detto...

Caro mirko, grazie del contributo. Avrò così altre occasioni per romperti le scatole in economia! :-)
Ad esempio: abbiamo capito che il sistema delle banche è in crisi. Ma è in crisi il sistema delle banche privato, ossia realizzato da privati che devono giungere a profitto. Se il sistema bancario fosse "supportato" da un altro sistema parallelo pubblico (meno speculativo ma sicuramente più stabile) non sarebbe possibile permettere la ripresa? In poche parole: ma perchè il compito di raccolta del risparmio pubblico e di prestito non lo può fare il pubblico? In North Dakota c'è una banca pubblica (dello stato) e stanno soffrendo enormemente meno la crisi rispetto al resto degli usa.

uomoqualunque ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
uomoqualunque ha detto...

Complimenti Mirko per l' estrema capacità di sintesi con la quale hai riassunto le maggiori cause dell' attuale dissesto finanziario.
Vorrei però chiederti cosa ne pensi dell' influenza dei mezzi d' informazione sugli operatori economici, credi che abbi influito in qualche modo sull' evolversi della crisi?

c.g. ha detto...

O maronna mia!
Certo, non potrò mai competere con un professore di economia quale tu sei ma, e cito soltanto questo periodo della tua tesi:

"Ma entriamo nel tecnico: il cuore dell'economia sono le banche.
Le banche prendono i soldi dalle persone, che hanno un surplus chiamato RISPARMIO e lo cedono a chi ne ha bisogno, concedendo mutui, prestiti e tutti gli altri prodotti simili".

1°) il cuore dell'economia non sono le banche bensì il lavoro.
2°) Le banche non prendono soltanto soldi dai risparmiatori ma lo comprano ad un tasso irrisorio, per poi prestarlo a tassi da cravattari, e non lo concedono a chi ne ha bisogno ma a chi può dare garanzie, oppure ai soliti noti iscritti alle grandi lobbies e massoneria (ad esempio a Berlusconi furono concessi finanziamenti da alcune banche senza costui avere il corrispettivo in reali valori, Gelli e P2 ebbero il loro determinante ruolo, insieme a Craxi.

Mi stoppo quà poiché dovessi commentare tutta la "tesi" non mi basterebbero decine di pagine.
Lascia perdere darci lezioni, magari concentrati sul perché di determinati fenomeni quali ad esempio appunto la attuale crisi non finanziaria ma monetaria.

Scusa la mia drasticità, ma bisogna stare molto attenti, specialmente in economia e quindi politica, a fare determinate affermazioni.

Anonimo ha detto...

Ma poi dicci ancora, di quale modello economico tratta la tua "tesi"!

a.nonimo ha detto...

Caro sig. Gasperini, quella di Mirko voleva essere una sintesi di quelle che qualche migliaio di fior fior di economisti viventi reputano essere le cause di una una crisi finanziaria.
La sua è un anlisa "etica" della questione.
Sono due posizioni incompatibili, perchè la prima si basa su dati macroeconomici contemporanei oggettivizzati, la seconda su giudizi di merito sulle basi etiche di un sistema esistente.
Ora concordo con Lei che il sistema bancario attuale ha delle aberrazioni etiche, ma questo non spiega il meccaqnismo che ha innescato l' incendio economico. Al più individua un settore in cui la regolamentazione politica dovrebbe intervenire a maggior tutela del consumatore finale.
La pregherei inoltre di soffermarsi su un particolare: la centralità del lavoro. Questo è un archè sul quale fondare un sistema di pensiero e una ideologia, non è possibile in modo oggettivo darne la "posizione" concettuale, perchè posizionandolo al centro del castello speculativo ci si dirige verso una concettualizzazione del sistema economico di chiamiaola "sinistra", mettendo al centro del sistema di pensiero il plus valore (che alcuni individuano essere il motore immobile del lavoro) ci dirigiamo concettualmente verso un sistema economico di "destra".
A differenza di quello che si evince dal suo commento io non sono ingrado di affermare quale sistema di pensiero economico sia corretto ma posso tranquillamente apoggiare le affermazioni di Mirko
(e degli economisti che implicitamente cita) su quelle che possono essere alcune delle cause scatenanti del problema.
Mirko provava a spiegare, lei insegna quella crede essere una verità e questo, mi consenta, in economia è un errore.

Anonimo ha detto...

mirko dovrebbe essere in vacanza in questi giorni...

c.g. ha detto...

Torno a ripetere appunto di quale modello di economia trattasi? perché tu mi dirai, ed io ne sono certo, che il sistema e quello liberista, ma con buona pace del sig. Adam Smith.
Credo infatti che il teorico del liberalismo moderno neanche si sognava in quali mani ponesse le sue teorie; in mano a dei kaimani che hanno soltanto approfittato delle larghe maglie di questa rete per fare i porci comodi ed affari loro a scapito dei soliti noti che saremmo noi, anche io e te.
Ma attenzione, io non voglio contrapporre il sistema economico/politico di K. Marx, anche in questo sistema ci sono dei "bachi" e lo abbiamo verificato in quei Paesi dove se anche in maniera non corretta fu adottato.
In ambedue i sistemi ci sono delle regole da rispettare, se queste vengono meno perché non si ha un adeguato controllo del popolo su chi legifera, si crea il caos, in questo caso economico monetario.
Guarda ad esempio l'ultimo provvedimento in ordine di tempo di questo governo di alcuni; lo scudo fiscale così definito ti sembra una cosa sensata? mentre te, me, altri, continuviamo a pagare in anticipo le proprie aliquote irpef, irpeg, irap, etc. etc., altri che hanno frodato il fisco per valori a dieci cifre esportandoli nei paradisi fiscali, possono ora farli rientrare con una tassa pari al 5% e senza alcun ulteriore procedimento amministrativo/penale; con in più?
l'annullamento del falso in bilancio.
Ma stiamo giocando vero? o si fa sul serio!! non c'entrano le ideologie come tu dici, qui come al solito si vogliono criminalizzare le persone oneste a favore dei ladri truffatori disonesti.
E tutto questo con quel sistema in vigore, cioè quello che insegnano nelle varie università, il capitalismo liberista.

Anonimo ha detto...

Il modello della banca pubblica sperimentato in North Dakota dal 1919 è diventato recentemente oggetto di studio da parte di molti ricercatori. Ad un primo approccio sembra funzionare: indicatori come PIL, reddito medio pro-capite e tasso di disoccupazione sembrano molto buoni. I dubbi permangono però sul c.d. circuito di autoalimentazione del modello: gli introiti fiscali sono centralizzati presso la banca pubblica che si finanzia anche mediante l'acquisto di titoli pubblici di enti locali e mediante un effetto moltiplicatore particolare. Sembra un modello già sperimentato in Italia con la Bankitalia che acquistava tutti i BOT invenduti messi all'asta dal tesoro. Sintetizzando: il modello sembra funzionare ma c'è da considerare il ristretto ambito territoriale di applicazione e soprattutto potrebbe covare in se un meccanismo inflazionistico davvero pericoloso. Per il mondo sembra toccare l'eccellenza ma in caso di arresto della produzione e dell'offerta potrebbero essere dolori. Luca

c.g. ha detto...

Una noticina per a nonimo:
Per lavoro non intendo soltanto quello operaio, ma nel senso più ampio del termine.
Il professionista è un lavoratore, l'industriale è un lavoratore, lo è l'artigiano così come lo è un operaio o un bracciante.
E' tutto questo insieme, un dosaggio equilibrato di queste "risorse" umane che è una economia che crea ricchezza.
Basta con certe preconcette collocazioni etichettanti persone che non condividono allo stesso modo determinati punti di vista.
O fai come il vero Kaymano che vede tutti comunisti coloro che dissentono dal suo ossessionante pregiudizio!

a,nonimo ha detto...

Allora tu avresti solo voluto dire che è il momento di riformare la cosiddetta economia di carta a favore di quella reale di produzione. Ho capito?

p.s.

noticina polemica:
"Basta con certe preconcette collocazioni etichettanti persone che non condividono allo stesso modo determinati punti di vista"

Non mi sembrava di averti "attaccato", semmai sei tu che molte volte, erroneamente, mi hai dato del fascista.
Predichi bene ma ...

c.g. ha detto...

Hai capito molto bene.
In quanto alla noticina ho voluto porre in evidenza, forse con troppa forza, un metodo ormai diffuso e che sta facendosi costume, quello cioè di criminalizzare tutti coloro che hanno opinioni diverse da quelle sedicenti standard del signor B.

Non era specificatamente rivolto a te.

a.nonimo ha detto...

bhe, hai ragione sul problema della eccessiva dematerializzazione degli "oggetti" economici.
In un post dell' uomo qualunque si à si evidenziava la pericolosità dell' eccessivo proliferare dell' economia di carta, Ormai alcuni operatori economici sono riusciti a creare forme di speculazione in cui l' alea è una componente troppo elevata addirittura arrivando a "vendere" la redistribuzione di un rischio.
Quindi nulla da eccepire sull' importanza del ruolo della produzione.
Riguardo allo scudo fiscale, forse la soglia di tassazione è bassa, ma il giro di vite della GDF sugli evasori e la relativa paura serpeggiante tra costoro potrebbe portare attraverso questo "indulto fiscale" al rientro di capitali °(e conseguente beneficio per l' economia italiana) ed al recupero di almeno una parte del non versato in tasse.
Se non erro quest' anno questa sinergia ha già portato al recupero di 4 milardi di euro. Che credo saranno usati per le scuole. Mi sembra un passo avanti, piccolo ma comunque in avanti.

c.g. ha detto...

Purtroppo molto spesso non ci troviamo daccordo e per certi versi me ne dispiace e ti spiego perché.
Tu sai come me, almeno spero, che il "fatturato" della malavita organizzata (mafia, ndrangheta, camorra, sacra corona unita) supera di gran lunga quello di un Paese quale è l'Italia.
Questi capitali sono proventi che provengono appunto da traffico di droga, traffico di armi, contrabbandi, speculazioni edilizie, traffici di titoli fasulli; insomma tutta roba sporca non soltanto perché proviene da questi traffici, ma anche perché essa sporca di sangue.

In questo caso il governo si rende responsabile di un riciclo di danaro che proviene da quelle attività criminali, una sorta di banca che lava quella montagna di danaro e lo reimmette sul mercato.
Il paradosso poi è un'altro, che questi "signori" che usufruiranno di questo regalo... non potranno mai più essere perseguiti per l'indulto sul falso in bilancio.
Ma ti rendi conto? vi rendete conto che mentre ci sono corpi dello Stato quali polizia, finanza, carabinieri, magistrati, che danno in alcuni casi la vita per scoprire, arrestare, processare questi personaggi, si vedono condonare a questi non solo le condanne ma anche il corpo del reato?

Ti confesso una cosa perché penso che tanti altri come me provano:
sono talmente numerosi i fatti gravi che avvengono nel nostro Paese che a volta viene voglia di mandare tutti e tutto affankulo, a dire macchisenefrega, se la sbrighino coloro che hanno; ma noi purtroppo non abbiamo, noi diamo dal giorno in cui abbiamo incominciato la nostra vita lavorativa, sempre, tutti i mesi ed in anticipo, e allora prevale almeno in me quel senso di giustizia per cui, anche se costa impegno e sacrificio, d'ò il mio impegno non solo politico ma civile.

mirko ha detto...

in risposta a uomoqualunque: l'informazione,i media, la televisone ha giocato, sta giocando e giocherà ancora un ruolo determinante sulla crisi.. ma l'influenza preponderante la dà non tanto agli operatori economici, ma piuttosto ai risparmiatori.
subito dopo lo scoppio della crisi,la gente si è messa paura, ha bloccato i propri soldi (giustamente anche direi) e i consumi, mandando in crisi quindi il sistema finanziario e commerciale. per quanto riguarda gli operatori economici innanzitutto ti faccio una premessa: esistono operatori economici di serie A come quelli di terza categoria.. quindi c'è chi sa il fatto suo e sa come si deve comportare a seconda delle situazioni e chi invece no.
in conclusione ti ringrazio per il commento perchè il tema dell'influenza del quarto potere, ovvero del giornalismo, è un tema molto importante che mi sta particolarmente a cuore, perchè la loro influenza si è fatta sentire molto e lo riprenderemo più in là sicuramente.
mirko

mirko ha detto...

in risposta a c. g. : io ho dato un commento tecnico sulla base dell'esperienza da me accumulata dopo anni di studi e documentazioni e parlo a voi con sincerità e con il massimo dell'obiettività. inoltre per me è un piacere condivedere con gli altri quello che ho studiato, perchè altrimenti non avrebbe senso che quello che studio lo tengo solo per me.
chi vuole chiedermi qualcosa o ha da suggerirmene è sempre il benvenuto.
ma ricorda una cosa: se da un libro come la bibbia sono uscite 7\8 religioni diverse, da qualunque cosa un uomo scriverà possono uscire critiche e lodi..
ti posso solo rispondere alla tua analisi quindi: secondo te da dove viene il risparmio?
secondo te come è possibile che una persona possa costruire una propria casa o iniziare una propria attività?
e se concedono prestiti solo a chi da garanzie, come è possibile che il sistema sia crollato?
comunque sia ringrazio a.nonimo, che ha colto il senso di questa rubrica, che io personalemnte la desidero così: dinamica e mai ferma o immobile!

mirko ha detto...

comunque si! ero in vacanza in germania!
in risposta a niccolò e luca: questa può essere un'opzione, ma bisogna vedere esattamente anche il contesto politico\sociale nel quale si trova. per esempio, in italia le banche sono obbligate a comprare un certo di totale di titoli di stato: questo tipo di procedimento si chiama "prestito forzato" e viene attuato dagli stati per rientrare un pò del debito pubblico concedendo i propri titoli a tassi bassissimi.
siccome è impossibile cambiare radicalmente tutto un sistema che è MONDIALE, l'unica misura che si è presa è stata quella di tappare i buchi con i soldi dello stato, che in cambio a ricevuto soprattutto delle garanzie a livello etico da parte delle banche: trasparenza, più prudenza e meno speculazione.
ora si sta lavoirando sulla regolamentazioe ed è stato fatto un passo avanti con il trattato di basilea due, dove i principi cardine sono: possesso di requisiti patrimoniali minimi; uno stretto controllo prudenziale di tale patrimonio; trasparenze delle informazioni. in più, è stato creato un nuovo modello di rating (il rating sarebbe la forma di giudizio che deve dare una banca a un privato quando deve concendergli un fido), più severo e incentrato su una stretta collaborazione tra cliente e banca. se infatti andate in banca e vedete i depliant che ci sono, questo tipo di concetto si vede subito. io personalmente ritengo che si stia facendo un ottimo lavoro e che il sistema bancario si stia riprendendo. certo, ricordiamo che la banca è fatta dalle persone che ci lavorano, si spera solo che abbiano imparato la lezione.

mirko ha detto...

concludo la serie di risposte di oggi:
lo scudo fiscale è, come dice a.nonimo, un condono fiscale.
lo stato sta solo rientrando di soldi che altrimenti non avrebbe mai visto e comunque non si possono fare tutti processi per tutti quelli che evadono le tasse portando i soldi all'estero anche se sarebbe giusto. un processo costa di soldi, di tempo, di energie. qui l'unica soluzione è cambiare dalla regolamentazione, che comunque è il problema principale in tutta italia per ogni ambito.
bisogna snellire e inasprire le sentenze da ora in poi.
inoltre concludo per quella domanda che sta tanto a cuore a c.g.: il modello economico è il metodo di calcolo delle variabili macroeconomiche e ce ne sono di vari come ad esempio quello di economia aperta o chiusa o il keynesiano semplice o quello di mundell\fleming.. quello che dici te però è solo un concetto teorico, non ti riferisci a nessun modello, come io non mi riferisco a nessun modello proprio perchè cerco solo di spiegare e non di analizzare. quindi fai bene le prossime domande grazie e io ti risponderò volentieri

c.g. ha detto...

"come io non mi riferisco a nessun modello proprio perchè cerco solo di spiegare e non di analizzare. quindi fai bene le prossime domande grazie e io ti risponderò volentieri"

Le tue presuntuose risposte sono colme di bestialità e contraddittorie pseudo analisi.
Hai soltanto vaghe concezioni scolastiche dell'economia, ed hai lo spudorato coraggio di autoporti sul piedistallo?
Ma con chi credi di avere a che fare!
Ho soltanto evidenziato quest'ultimo pezzettino delle tue elucubrazioni scientificoeconomicistiche.. e la dove dici che non ti riferisci ad alcun modello mi manda in bestia, il modello lo hai, ed è quello del peggiore liberismo che l'occidente abbia mai conosciuto e lo dimostri nel voler difendere il cosidetto scudo fiscale, ma che di fatto non è altro che la connivenza di questo governo con la malavita organizzata permettendo il riciclo di danaro proveniente per la maggior parte da traffici illeciti.

Tu cosa hai dato? un commento tecnico? quelle stronzate si leggono su qualsiasi enciclopedia alla voce economia politica.
Tu hai dato un giudizio politico mio caro e soltanto gli struzzi tuoi alleati potrebbero affermare diversamente.

E ancora l'esempio della bibbia con le religioni che ha partorito.
Peccato tu dimentichi che la Bibbia sia un testo sacro basato sulla non conoscenza, sul pensiero, sull'otopia; mentre testi di economia quali quelli di Smith, Keynes, Marx, per citare i più conosciuti; si basano su dati matematici, scentifici, pragmatici; della attenta considerazione della sociologia, dei sensibili rapporti che governano l'umanità.
Dammi retta, vai a fare da qualche altra parte i tuoi test di economia perché qui rischi davvero di far figuracce.

Non me ne volere, son fatto proprio così.

a.nonimo ha detto...

Mi scusi ma non è lui che sta facendo una figuraccia.
La sostanziale conocrdia di opinioni tra gli interventi di chi ha studiato economia dovrebbe indirizzarla verso la consapevolezza della correttezza analitica delle ipotesi di risposta alle cause della crisi date da Mirko. Inoltre io non lo ho trovato saccente e credo che non fosse assolutamente nelle sue intenzioni offenderla o provocarla. Al massimo trovo alquanto violento il suo commento che oltretutto è rpivo di argomentazioni che non siano fondate solo su dettami ideologici.
Se riformulasse le sue affermazioni senza questo astio, il dialogo tornerebbe sui binari di sereno confronto sui quali sembrava viaggiare.

c.g. ha detto...

Non sono un "radicale" come potrei apparie, lo è invece colui che cerca con gli inganni tipici di certe tesi bigotte, bigotte non nel senzo religioso ma quale difensore di un estremo conservatorismo.
Potrei fare la stessa cosa anch'io, trincerarmi dietro ad un dogma quale quello Engeliano/marxista e sappiamo benissimo che le due forme della visione dell'economia sono agli opposti.
Non lo faccio, cerco invece mescolare qualcosa di questi grandi pensatori e teorici dell'economia e della politica per possibilmente farne un nuovo progetto di società mondiale.
Tu credi non ci fosse stato per ottanta anni un sistema quale quello socialista e sovietico, saremmo stati ora in questo momento discutere di economie?
Sono consapevole che il sistema liberista non può garantire che tutti possano essere o divenire imprenditori, ed appunto per questo che occorre equilibrare bene la società, che non dimentichiamo essa è composta di persone fisiche che debbono soddisfare prima di ogni altra cosa i propri bisogni.
Se non si capisce questo meccanismo, o non si vuole capire, il mondo sarà sempre un terreno dove ci sarà sempre un inarrestabile conflitto tra classi, o ceti, o ordini, chiamali come vuoi.

Quanto alla presunta saccenza; fosse stato poco più umile avrei evitato additarlo come tale poiché si sa, un giovane universitario di economia vuole, o vorrebbe fare più esperienza possibile confrontarsi anche con persone quale io potrei essere, cioè un semplice cittadino con la passione soprattutto di capire e portare alla conoscenza di altri la propria esperienza e la propria elementare cultura.

c.g. ha detto...

L'unica risposta mi sentirei dare a Mirko come tu dici è soltanto una.
Non si può essere liberisti quando tutto fila liscio e statalisti quando le cose non vanno.
Io ad esempio avrei fatto esplodere tutta la pila con il suo contenuto di carta straccia; poiché cosa si crede! che passata questa fase si sia risolto l'eterno conflitto tra diseguali?
perché in fondo di questo si tratta sai; e allora con grande coraggio si sarebbero dovute far fallire tutte quelle banche ed assicurazioni, a fondo si loro e tutti i loro clienti poiché cosa si crede! la catastrofe è soltanto rimandata.
Marx non era un profeta, esso basava le sue teorie su dati di fatto e questi dati come si vede, nel tempo fanno e faranno emergere le contraddizioni cui anche noi, poveri "analfabeti", stiamo assistendo.

Niccolò ha detto...

Qui nessuno è capitalista o marxista. Viviamo qui (in europa continentale) in una economia sociale di mercato dove convivono libertà di iniziativa privata e intervento statale. Il botto è venuto e verrà (perché ancora non è finito) dall'America, perchè questo sistema finanziario ha mancato di regole. Ma non possiamo neanche permetterci di lasciar cadere tutto così come se niente fosse! Dietro ci sono le persone, i cittadini, le famiglie! Magari potremo discutere sul merito dell'intervento, ma non si può pensare di lasciar stare. Io invece direi questo: che l'intervento dello stato americano in maniera così forte nell'economia è la dimostrazione di come il dogma della mano invisibile in realtà non sistemi un bel niente, e ci sia sempre bisogno di qualcuno che riporti la mano di Adam sul giusto binario sociale. E questo qualcuno è lo Stato (e oggi la cooperazione tra stati, vista l'entità mondiale della crisi).

c.g. ha detto...

Niccolò, dammi retta, prenditi una lunga vacanza, magari nell'eremo di Camaldoli, un posto dove ti puoi davvero rigenerare la mente e lo spirito.

"Io invece direi questo: che l'intervento dello stato americano in maniera così forte nell'economia è la dimostrazione di come il dogma della mano invisibile in realtà non sistemi un bel niente, e ci sia sempre bisogno di qualcuno che riporti la mano di Adam sul giusto binario sociale".

Quindi se interpreto bene la mano invisibile credo sia quella dell'intervento pubblico, perciò dello stato che non risove un bel niente giusto?
Ma poi affermi che ci sia sempre bisogno di qualcuno che riporti la mano del liberismo sul giusto binario e questo lo può fare soltanto lo Stato.

Ma non è una colossale contraddizione la tua?
Guarda che io sarei daccordo, più liberismo e più socialismo certo che si! ma non uno che approfitti dell'altro amico mio, e fino ad oggi questo è avvenuto e straordinario a dirsi, è proprio quello che io ho descritto in precedenza; questo se si vogliono attenuare quei conflitti appunto tra "diseguali".

ridicoli a dir poco ha detto...

mirko, niccolò, a.nonimo cosiglierino con con tante deleghe contro c.g..
ora ditemi voi chi sono i ragazzini saputelli e i vecchietti testardi e insolenti.
le scommesse sono aperte

Niccolò ha detto...

No, hai frainteso o mi sono male spiegato. La mano invisibile è ovviamente quella di Adam Smith, secondo il quale il sistema economico non ha bisogno di interventi esterni per regolarsi, nè dell'intralcio dello stato o di altre collettività. E questo è da me criticato. Anzi, ritengo che l'intervento degli Usa sconfessi proprio tale ideologia.

c.g. ha detto...

"mirko, niccolò, a.nonimo cosiglierino con con tante deleghe contro c.g..
ora ditemi voi chi sono i ragazzini saputelli e i vecchietti testardi e insolenti.
le scommesse sono aperte"

Se ci spiegassi anche del perché forse ti si potrebbe prendere in considerazione, altrimenti sei anche te un povero invertebrato.
Vecchietto testardo ed insolente? per me è un complimento.

mirko ha detto...

si è creato un caso e vorrei ribadire per l'ennesima volta a c.g. che non voglio dare lezioni a nessuno io.. sto solo dando un mio personale apporto per far si che molte persone che non hanno avuto la possibilità di sapere determinati concetti tecnici li sappiano.
essendo quindi un personale apporto, non ho bisogno di dire a chi mi riferisco o a chi mi ispiro, perchè tutto quello che dico è partorito solo da quello che io penso in base a ciò che io ho imparato.
ma mi piace che lei continui a commentare, significa che il tema le sta a cuore, come per resto a tutti gli altri che intervengono, perchè sinceramente all'inizio non pensavo di trovare tutti questi interventi di persone che si intressano di dinamiche di politica economica.
comunque sia vorrei toccare il tema dell'uguaglianza, che è un vero e proprio tema scottante dell'economia.
Dov'è l'equità?
Bobbio ad esempio distingue fra il criterio delle capacità(ovvero l'uguaglianza delle opportunità o dei punti di partenza) e il criterio del bisogno(che invoca l'uguaglianza dei risultati).
I liberali appoggiano il primo,ovvero vogliono che ci siano regole comuni per tutti nel gioco e che chiunque possa partecipare al gioco che può però concludersi con risultati diversi, i socialisti il secondo, ovvero vogliono che ci sia un livellamento delle soddisfazioni delle varie persone indipendentemente dalle capacità che essi hanno. Ma attenzione, queste due posizioni sono estreme!
Ma influenzano l'attività dei singoli, dei movimenti, dei partiti politici.
Quindi alla fine, dove sta la vera equità?
E non solo, l'equità in alcuni casi sembra andare contro l'efficenza(e per efficenza intendo un giusto funzionamento del mercato e una giusta allocazione delle risorse), quindi che tipo di equità bisogna andare a cercare??
a voi la risposta!
mirko

mirko ha detto...

ah, un ultima cosa..
io non sono contro nessuno..

c.g. ha detto...

Ma ti vuoi rendere conto che non indichi niente? che fai soltanto delle citazioni copiate qua e la o nozioni che hai appreso forse nelle università (dio ci salvi se le università sfornano simili dottori)?
E non ti sembra essere alquanto presuntuoso quando ti poni addirittura quale insegnante di economia politica?
Ma te ne rendi conto?
Vedi, non ho nulla contro di te, sei un ragazzo e come potrei esserlo; se ti fossi posto però in discussione dicendo ad esempio:
-cosa ne pensate di farsi una chiacchierata sulla economia e sulla politica come ad esempio di cosa vuol dire capitale, cosa vuol dire prezzo, profitto, plus valore, lavoro-.
Ecco, prendere pezzo per pezzo ed incominciare a confrontarsi.
A te sarebbe stato sensaltro utile poiché come intuisco continui a studiare, mentre per noi sarebbe stato, come comunque lo è, un diversivo per apprendere e forse, in maniera indiretta anche per insegnare.

c.g. ha detto...

Un'ultima considerazione sulla citazione di Bobbio.
Nella politica e nella economia attuale, c'è chi si pone obbiettivi a breve termine o anche di "governare" lo status quo; chi invece, ed io sento appartenere a questi, si pone di ripartire da zero per potere iniziare un nuovo modello di società più confacente all'Essere umano che non al mercato.
Quanto tempo occorre alla terra rigenerare risorse che via via l'uomo sfrutta? lo sai che abbiamo invertita la tendenza? cioè che l'uomo sfrutta più risorse di quante la terra può rigenerare? avanti con tali modelli l'uomo si autodistruggerà e considera che soltanto un terzo degli esseri viventi consuma quanto i restanti due terzi.
Allora studia pure in base ai programmi della tua facoltà, ma poniti pure contemporaneamente tali quesiti e soprattutto impegnati a contribuire a risolverli.

mirko ha detto...

ma che centra con quello che ho detto?
tu non puoi rispondere alla mia domanda con un'altra domanda su un'altro argomento.

uomoqualunque ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
uomoqualunque ha detto...

Sig. Gasperini, il post di Mirko è semplicemente un riassunto descrittivo di quelli che secondo alcuni economisti potrebbero essere i fattori che hanno innescato la crisi. Nell' evolvere della discussione Mirko (e di questo lo ringrazio) ha solo cercato di condividere alcune delle nozioni apprese con noi.
Forse lei ha confuso l' utilizzo di alcuni termini più tecnici per saccenza, ma in realtà io non ne trovo traccia. Anzi a mio modesto parere se Lei avesse colto l' occasione per inteegrare le sue conoscenze in materia, ne avrebbe sicuramente tratto giovamento visto che almeno in materia di liberismo sembra alquanto digiuno anche dei concetti pià elementari. Non sapere cos' è "la mano invisibile" significa aver solo sfiorato l' argomento economia. Prima di criticae in maniera cosè veemente un sistema economico bisognerebbe almeno conoscerne i meccanismi di base.

Tornando ad argomenti più utili. Mirko, qjuello che riporti da N.Bobbio è un ottimo spunto di riflessione. Credi che la teoria delle elitè possa spiegare in qualche modo cosa ha inficiato il tentativo di perseguire l ' uguglianza dei risultati nei paesi ex urss?

c.g. ha detto...

Non è un altro argomento, è lo stesso poiché non può concepirsi una economia se non con la politica.
Te/ve lo ripeto, come si vuol definire una manovra simile a quella messa in atto da questo governo (centrodestra e conservatore) nel far rientrare dei capitali evasi al fisco dall'estero tassandoli con una aliquota pari al 5%, se il non volere favorire una determinata "classe" sociale rappresentata appunto dal governo, tutto a discapito di tutti noi poveri contribuenti onesti?
non c'entra la politica in questo sistema economico che non dimentichiamo esso è neoliberista e non socialdemocratico e neanche liberaldemocratico?

c.g. ha detto...

Grazie della lezione signor qualunquista.
Peccato che tra la mia concezione dell'economia e la vostra ci sia un abisso e che comunque non radicalizzo ma cerco di condividerne entrambe le tesi.
Ma con teste di coccio come le vostre vedo che è inutile e allora si che restano tuttora valide quelle teorie insite nel MANIFESTO DEL PARTITO COMUNISTA elaborato da quei due grandi teorici dell'econmia e della politica quali Kar Marx, Friedrich Engels.
Poiché anche in quel sistema sovietico vi sono state delle regole si, ma poi non rispettate.

plancton ha detto...

son d'accordo, c'è un Abisso

uomoqualunque ha detto...

Esimio Sig. Gasperini, se volesse rileggere l' ultima parte del mio precedente commento e per una volta avesse l umiltà di cercare di comprendere anche gli altrui scritti vedrebbe che cercavo di dar il via ad un dibattito proprio sugli erroiri che hanno portato al fallimento di quegli ideali.

Vorrei poi farLE notare che io mi son permesso di rilevare alcune Sue inesattezze ma non ho mai detto alcunchè di offensivo nei Suoi confronti, La inviterei pertanto ad evitare atteggiamenti sprezzanti e paternalistici ed a cercare di ricondurre il Suo intervenire all' argomento ECONOMICO. Le Sue posizioni poliche sono ben note ma non attinenti a ciò di cui si discuteva.

c.g. ha detto...

Mi fai la cortesia di indicarmi dove sia la mia frase offensiva e dove uso atteggiamenti sprezzanti? Perché se ti riferisci al termine qualunquista sei tu che ti autodefinisci “uomo qualunque”.
Comunque mi sembra di essere stato abbastanza chiaro su come veda un sistema economico per il futuro; distribuire le ricchezze prodotte equamente a tutti i popoli della terra e per ottenere questo non possono più esistere pochi Paesi che scelgono per conto di tutti gli altri o addirittura spogliare questi delle loro ricchezze a beneficio di pochi.
Se non lo si fa affrettatamente si rischia la estinzione della specie umana e proprio oggi il ministro Tremonti ha lanciato un nuovo allarme banche.
Credo caro Mirko, le facoltà di economia necessitino di qualche aggiornamento su base marxista.
E’ stato davvero un piacere.
Ciao a tutti.

uomoqualunque ha detto...

L' atteggiamento sprezzante e paternalisitco si nasconde proprio in affermazioni come quest' ultima.

Credo invece che sia Lei che abbia bisgono di rinfrescare le sue nozioni ecnonomiche, integrandole con la parte riguardante il libero mercato.
La invito poi a dare una letta a questo blog:
http://www.ripensaremarx.splinder.com/

scrollerebbe un po' di polvere dalle sue concezioni di base marxista.
A me è stato utile e le persone che lo gestiscono sono veramente preparate e disponibili.

c.g. ha detto...

Allora visto che mi tiri per la giacca ti dirò come la penso veramente, perché con uno come te occorre sbattere in faccia le cose senza tanti rigiri di parole.
Sono un dogmatico, per me tutta l'opera di Marx è come la bibbia per i mussulmani e tutti coloro che tentano di interpretarlo lo fanno esclusivamente per farlo apparire quale fosse un moderato.
Sono del parere che il mercato impoverisca l'essere umano e non che lo arricchisca.
Fa diventare ricchi soltanto i delinquenti e tutti coloro che sfruttano gli uomini come macchine per arricchirsi sono dei delinquenti che si son fatti approvare leggi che li tutelano e se un lavoratore prende coscienza del suo stato e si ribella, questi delinquenti sguinsagliano i loro... agenti per reprimere ed arrestare e spedire in galera chi già soffre le pene dell'infermo.
Spero sia stato chiaro qualunquista dei miei coglioni.
stop.

u.q. ha detto...

E ci voleva tanto!
A parte la scurrile chiosa, sulla quale glisso, applaudo il Suo outing.
Sono mesi che cerco di farLe ammettere che sa ben poco di economia e che ha una fede dogmatica nelle ideologie marxiste.
Ora il problema che qui si discute di economia. Non di fede o di ideologie politiche.
Se mai ho avversato i Suoi commenti lo ho fatto perchè in essi si millantava una scientificità ed un rigore economico del quale erano privi.
Adesso alla luce di queste ammissini mi consenta di dire che le Sue convinzioni, di Suoi dogmi politici sono rispettabilissimi e mai ne giudicherò i contenuti.
Citandola, esattamente come non giudicherei la fede di un musulmano.
Se avesse premesso ai suoi interventi frasi come "secondo me" o "io credo" nessuno le avrebbe mai dato contro, Si è trovato avversato solo perchè, in antitesi con tutte le sue affermazini riguardo le libertà, ha spesso cercato di imporre i suoi dogmi agli altri.
Ripsetti i suoi interlocutori e sarà rispettato.

p.s.
Midefinisco qualunque perchè libero di da qualunque vincolo ideologico e perchè spesso voce del pensiero delle persone comuni. Sempre in ambito locale s' intende.
Comunque la definizione di qualunquista è spregiativa solo per ignoranza del reale significato di tale movimento. A me non offende. Legga del Marini e si faccia un idea della porofnditò del pensiero qualunquista.

c.g. ha detto...

Bene signor keynes, lei si tenga la sua economia domestica, io cercherò di smontarla per fare emergere più in fretta quelle contraddizioni già insite nelle sue teorie che ingannano la gente comune; cercherò di abbreviare il tempo delle sofferenze dei lavoratori, dei disoccupati, degli artigiani, dei piccoli commercianti, dei bottegai, della gente insomma che prendete per il collo come cravattari per estorcere loro il sangue delle loro fatiche e sacrifici.

Lei continui a predicare qualunquismo accondiscendendo Il brutale gioco dei kaymani per ritardare questi processi; è una corsa ricordi e vedremo chi arriverà non primo, ma chi ARRIVERA'.

c.g. ha detto...

Adesso poi se davvero lei si definisce un conoscitore di quelle teorie neoliberiste, mi smonti affermazioni quali:

"omissis... per me tutta l'opera di Marx è come la bibbia per i musulmani e tutti coloro che tentano di interpretarlo lo fanno esclusivamente per farlo apparire quale fosse un moderato.
Sono del parere che il mercato impoverisca l'essere umano e non che lo arricchisca.
Fa diventare ricchi soltanto i delinquenti e tutti coloro che sfruttano gli uomini come macchine per arricchirsi sono dei delinquenti che si son fatti approvare leggi che li tutelano e se un lavoratore prende coscienza del suo stato e si ribella, questi delinquenti sguinsagliano i loro... agenti per reprimere ed arrestare e spedire in galera chi già soffre le pene dell'infermo.

Avanti, dimostri la sua conocenza di questo sistema che uccide e toglie fiato agli esseri non solo umani ma VIVENTI, compresa la Terra intesa come pianeta poiché anch'essa vive.

c.g. ha detto...

"guadagneranno i molto ricchi e furbi, un certo numero di criminali e il sistema bancario che maneggerà un bel po' di soldi", ha spiegato Bersani. Non solo. "Chi paga le tasse ne pagherà di più", ha assicurato, "perché le tasse si alzano alla fine dei condoni". "Siamo ridotti a questo - ha proseguito - ad abbonare i reati per tirar su un po' di soldi e poi decidere a quali bisogni primari destinarli. L'anno prossimo si metterà una tariffa per i reati? Un tot per l'omicidio, un tot per il furto o lo stupro, uno esce e così finanziamo la sanità: è un discorso aberrante che dovrebbe suscitare una reazione più netta e non solo da parte dell'opposizione".

Ma ha aggiunto pure che questo provvedimento non fosse stato presentato, o non approvato, per coloro cui sarebbe diretto non avrebbero scampo.
l'Italia ha sottoscritto un documento per punire quei Paesi che attirano e conservano nelle loro banche questi capitali e questi capitali sarebbero comunque rientrati pagando il dovuto e punendo i responsabili.

Allora? un nuovo lodo per salvare anche membri di un governo esportatori di capitali e titolari di società off shore?

E' questo il tuo modello economico mio caro!
questo produce, e va anche a tuo discapito.

Edoardo Poeta ha detto...

Non mi capita spesso di commentare "da queste parti". Ma mi si permettano alcune banali osservazioni di dissenso.
1. le banche motore dell'economia: è vero, ma lo sono state di quella finanziaria fatta di carta (straccia) impastata di crediti concessi a chi mai avrebbe potuto pagarli. E si è perso di vista il legame con l'economia reale (che non è quella dell'ex blocco orientale), cosa che i cosiddetti fondi sovrani, ad esempio, non hanno fatto. Si è perso il legame con quello che è il vero motore dell'ecomomia: la produzione (Carlo la chiamerebbe lavoro, ma lì vicino siamo). Quindi - ci saranno fior fiore di testi che lo dicono - ma del disastro finanziario hanno responsabilità anche gli autori di quei testi.
2. Il giornalismo: «La finanza - scrive Luca De Biase in "Economia della felicità", che simpaticamente consiglio di leggere bene - è l'aspetto dell'economia che meglio si presta a esemplificare la dinamica di una comunicazione-mondo che non si limita a diramare messaggi ma che produce effetti reali. Grazie alla borsa, la finanza genera eventi in continuazione, occupa spazi crescenti nella programmazione dei notiziari e invita a partecipare allettando i risparmiatori a scommettere in un gioco che assomiglia al totocalcio ma che ha conseguenze culturali ben più intense». Al solito si confonde - come accade ad esempio per il segreto istruttorio violato da giudici, avvocati e cancellieri - la causa (la finanza) con chi fa il proprio lavoro (i giornalisti). Poi che la crisi non ci sia può venircelo a raccontare chi rovescia il mondo per nascondere che la quantità (non il valore) di cassa integrazione (esclusi cocopro, partitine iva sbattuti fuori e via flessibilizzando) cresciuta del 222%!
3. La santificazione del Pil: http://blog.debiase.com/stories/2005/07/21/edfsecondoquattro.html
4. Il mercato Meritocrazia, concorrenza, libertà di impresa fanno bene a tutti. Ma quando dalla concorrenza si passa agli oligopoli, alla demeritocrazia - visto che si premiano i furbetti che esportano il denaro all'estero con tassazioni ridicole e l'immunità - alla liceità del falso in bilancio (in un Paese realmente ad economia di mercato è il peggiore dei reati, vedi Usa) abbiamo tradito l'obiettivo. Anzi, non abbiamo risparmiato i soldi dei processi, ma abbiamo dato una grossa mano a chi nell'illegalità ha vissuto e vivrà. Perdonatemi, ma io le tasse le pago.

Edoardo Poeta ha detto...

E' chiaro che quando ho fatto cenno ai fondi sovrani non intendevo proporre modelli organizzativi che sono pericolosi (lo Stato che "controlla"), ma solo per dire del legame che ci vorrebbe tra economia finanziaria ed economia (quella vera).

c.g. ha detto...

Grazie Edoardo, ed è chiaro credo, che quel mio commento "integralista" non voleva che essere una maniera originale per mandare a quel paese qualcuno e chiudere li qualsiasi altro genere di dialogo, oltre che naturalmente ricordare all'uomo qualunque che non c'è alcun monopolio sui modelli economici e politici.

mirko ha detto...

domani scriverò un nuovo saggio sugli andamenti politici economici e le dinamiche dimostrate a livello matematico che si creano intorno al ciclo politico economico visto che vedo che il tema sta più a cuore del capire le cause meccaniche che hanno fatto si che nascesse questa crisi..
per voi può la banca essere o non essere il cuore dell'economia, sta il fatto però che quando hè fallita la lehmann brothers, a catena hanno iniziato a fallire tutte le altre portando il mondo nel caos e rendendo "necessari" interventi statali per far si che si salvasse il più possibile tutto il resto. poi scriverò anche un saggio solo sul funzionamento di una banca e preciso: sarà solo tecnico e mostrerà come funziona dentro una banca in poche semplici parole.
se poi è giusto o sbagliato che le banche siano padroni di tutto quello lo decidete voi, io non mi pronuncio in qualità di "osservatore".
nota per u.q.: col nuovo saggio risponderò anche a te alla tua domanda sulla teoria dell'elitè con una teoria agganciabile e molto interessante. per il resto grazie a tutti per la partecipazione, non me l'aspettavo!

Edoardo Poeta ha detto...

Dici: "sta il fatto però che quando hè fallita la lehmann brothers, a catena hanno iniziato a fallire tutte le altre portando il mondo nel caos". Infatti, le banche sono legate all'economia, sono il punto di congiunzione e insieme il serbatoio di liquidità per chi ha bisogno di credito. Ma se perdono di vista - come hanno perso - quello che è il vero motore dell'economia, cioè la produzione e il consumo dei beni (oltre che la qualità della vita o benessere che dir si voglia), per concentrarsi nel gioco delle tre carte della finanza a solo fine speculativo sono in grado di rovinare tanta gente. Ma solo facendo venir meno liquidità e credito a chi produce, insomma togliendogli uno strumento di lavoro, un utensile se vuoi. Se non cammina l'economia fatta di beni, di consumi equilibrati e di qualità della vita hai voglia ad aver banche: possono pure giocar a Monopoli, tanto l'effetto sarebbe lo stesso, ed è la dimostrazione che non sono affatto il motore dell'economia. Quanto poi ai modelli matematici - con tutto il rispetto - cosa ci dimostrano? Ci fanno capire che meccanicamente - mi sbaglio o dietro la crisi ci sono algoritmi di valutazione dell'affidabilità dei prodotti finanziari? - non si può lavorare in economia. Ragazzi, la parte dell'irrazionale nell'economia è enorme. E lo dice anche qualche premio Nobel. In economia, ovviamente. ;-)

c.g. ha detto...

Questo che sto per dirvi non è uscito da una sceneggiatura con regista ingmar bergman, è ciò che è avvenuto in Ukraina un anno fa e che questo Paese sta subendo una crisi drammatica non solo economico monetaria, ma sopratutto sociale poiché la gente è inebedita non solo dall'alcool, ma da una situazione senza un apparente futuro sbocco positivo.
Il Presidente in carica usufruì di un sostanzioso prestito dall'FMI e i due terzi di quella cifrà la investì acquistando bond dalla lehmann brothers pochi giorni prima che questa fallì.
Il risultato ve lo lascio soltanto immaginare e come si vede non soltanto società, industrie, privati cittadini subiscono danni di simili dimenzioni, ma anche stati sovrani poveri.
E' come l'indebitamento dei Paesi cosidetti del terzo mondo indebitati fino a versare quasi tutta la loro ricchezza prodotta per pagare gli interessi al FMI e l'Italia è su quella strada come infatti la commissione europeaa a rilevato proprio in questi giorni ponendo l'Italia sotto stretta osservazione per il notevole aumento del debito pubblico.

Anonimo ha detto...

Ma il Burka per c.g. cos' è? L' eskimo?

giorgio ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
giorgio ha detto...

Consiglio la visione, per provare a capire come un sistema finanziario completamente deregolato e scorrelato dall'economia reale possa costruire castelli di carte che poi crollano rumorosamente, con le conseguenze che vediamo.

http://www.youtube.com/watch?v=tCBPhXKbB0M

http://www.youtube.com/watch?v=fuZ5yWw8brI

c.g. ha detto...

"Ma il Burka per c.g. cos' è? L' eskimo"?

Mi piace questo commento, finalmente qualcuno si che ci capisce di economia, infatti il "burka" e "l'eskimo" sono rispettivamente le unità monetarie del Turkmenistan e della Groenlandia.

Anonimo ha detto...

Indovinate un po chi può essere l'anonimo delle 7,01?
forse quello che ha tolto il rilevamento dell'ora sul blog M.(sempre meno)I.?
si lui, sempre lui ad origliare dietro ad una porta, il treppiede insomma.
Un grande.

mirko ha detto...

edoardo, quello che dici tu è giusto. la finanza ha creato una bolla di sapone intorno all'economia reale troppo grande a causa della speculazione che si è avuta. ma io questo l'ho accennato alla fine del testo, quando parlavo appunto di una speculazione folle. l'unica cosa che però io ho detto è che la crisi è iniziata quando le banche sono crollate. e l'intervento di tremonti dell'altro ieri da ragione a te,a me e a tutti quelli che credono che l'eccessiva ricerca di profitto nella finanza non sia altro che una folle speculazione destinata a far si che si ricrei questa bolla di sapone. però, e sottolineo il però, ho semplicemente detto che in qualità di osservatore e studente del settore bancario, è stata più colpa del fallimento del sistema creditizio più che di quello finanziario. con questo non voglio difendere il sistema finaziario mi raccomando: ho solo detto che se piove, è perchè ci sono state le nuvole pesanti. :)

c.g. ha detto...

Ma ci si vuole convincere che tutto questo è frutto di questo sistema neoliberista?
Ma vorrà pur dire qualcosa se questo presidente Obama si sta facendo in quattro per potere far passare quella riforma sull'assistenza sanitaria per tutti che avvicinerebbe gli Stati Uniti al sistema del welfare state europeo, quindi con elementi di socialismo nel liberismo, ed i suoi nemici repubblicani che rappresentano le grandi multinazionali del farmaco oltre che delle assicurazioni e delle banche, lo stanno boicottando fino al punto di minacciarlo di morte?
Ripeto, tu studente sei costretto perché poi devi dare degli esami su quei testi universitari e ti capisco, magari meno quando dovrai presentare una tua tesi, ma non capisco però determinati commenti volti mi sembra, a volere a tutti i costi se non difendere, giustificare tale sistema.

Niccolò ha detto...

Sottolineo come alla crisi abbia influito (nelle giuste proporzioni) l'abrogazione della Glass-Steagall, nata proprio dopo la Grande Depressione...

mirko ha detto...

edoardo, quello che dici tu è giusto. la finanza ha creato una bolla di sapone intorno all'economia reale troppo grande a causa della speculazione che si è avuta. ma io questo l'ho accennato alla fine del testo, quando parlavo appunto di una speculazione folle. l'unica cosa che però io ho detto è che la crisi è iniziata quando le banche sono crollate. e l'intervento di tremonti dell'altro ieri da ragione a te,a me e a tutti quelli che credono che l'eccessiva ricerca di profitto nella finanza non sia altro che una folle speculazione destinata a far si che si ricrei questa bolla di sapone. però, e sottolineo il però, ho semplicemente detto che in qualità di osservatore e studente del settore bancario, è stata più colpa del fallimento del sistema creditizio più che di quello finanziario. con questo non voglio difendere il sistema finaziario mi raccomando: ho solo detto che se piove, è perchè ci sono state le nuvole pesanti. :)

c.g. ha detto...

"Ma il Burka per c.g. cos' è? L' eskimo"?

Mi piace questo commento, finalmente qualcuno si che ci capisce di economia, infatti il "burka" e "l'eskimo" sono rispettivamente le unità monetarie del Turkmenistan e della Groenlandia.

Anonymous ha detto...

Indovinate un po chi può essere l'anonimo delle 7,01?
forse quello che ha tolto il rilevamento dell'ora sul blog M.(sempre meno)I.?
si lui, sempre lui ad origliare dietro ad una porta, il treppiede insomma.
Un grande.

c.g. ha detto...

Grazie Edoardo, ed è chiaro credo, che quel mio commento "integralista" non voleva che essere una maniera originale per mandare a quel paese qualcuno e chiudere li qualsiasi altro genere di dialogo, oltre che naturalmente ricordare all'uomo qualunque che non c'è alcun monopolio sui modelli economici e politici.

c.g. ha detto...

Purtroppo molto spesso non ci troviamo daccordo e per certi versi me ne dispiace e ti spiego perché.
Tu sai come me, almeno spero, che il "fatturato" della malavita organizzata (mafia, ndrangheta, camorra, sacra corona unita) supera di gran lunga quello di un Paese quale è l'Italia.
Questi capitali sono proventi che provengono appunto da traffico di droga, traffico di armi, contrabbandi, speculazioni edilizie, traffici di titoli fasulli; insomma tutta roba sporca non soltanto perché proviene da questi traffici, ma anche perché essa sporca di sangue.

In questo caso il governo si rende responsabile di un riciclo di danaro che proviene da quelle attività criminali, una sorta di banca che lava quella montagna di danaro e lo reimmette sul mercato.
Il paradosso poi è un'altro, che questi "signori" che usufruiranno di questo regalo... non potranno mai più essere perseguiti per l'indulto sul falso in bilancio.
Ma ti rendi conto? vi rendete conto che mentre ci sono corpi dello Stato quali polizia, finanza, carabinieri, magistrati, che danno in alcuni casi la vita per scoprire, arrestare, processare questi personaggi, si vedono condonare a questi non solo le condanne ma anche il corpo del reato?

Ti confesso una cosa perché penso che tanti altri come me provano:
sono talmente numerosi i fatti gravi che avvengono nel nostro Paese che a volta viene voglia di mandare tutti e tutto affankulo, a dire macchisenefrega, se la sbrighino coloro che hanno; ma noi purtroppo non abbiamo, noi diamo dal giorno in cui abbiamo incominciato la nostra vita lavorativa, sempre, tutti i mesi ed in anticipo, e allora prevale almeno in me quel senso di giustizia per cui, anche se costa impegno e sacrificio, d'ò il mio impegno non solo politico ma civile.

mirko ha detto...

comunque si! ero in vacanza in germania!
in risposta a niccolò e luca: questa può essere un'opzione, ma bisogna vedere esattamente anche il contesto politico\sociale nel quale si trova. per esempio, in italia le banche sono obbligate a comprare un certo di totale di titoli di stato: questo tipo di procedimento si chiama "prestito forzato" e viene attuato dagli stati per rientrare un pò del debito pubblico concedendo i propri titoli a tassi bassissimi.
siccome è impossibile cambiare radicalmente tutto un sistema che è MONDIALE, l'unica misura che si è presa è stata quella di tappare i buchi con i soldi dello stato, che in cambio a ricevuto soprattutto delle garanzie a livello etico da parte delle banche: trasparenza, più prudenza e meno speculazione.
ora si sta lavoirando sulla regolamentazioe ed è stato fatto un passo avanti con il trattato di basilea due, dove i principi cardine sono: possesso di requisiti patrimoniali minimi; uno stretto controllo prudenziale di tale patrimonio; trasparenze delle informazioni. in più, è stato creato un nuovo modello di rating (il rating sarebbe la forma di giudizio che deve dare una banca a un privato quando deve concendergli un fido), più severo e incentrato su una stretta collaborazione tra cliente e banca. se infatti andate in banca e vedete i depliant che ci sono, questo tipo di concetto si vede subito. io personalmente ritengo che si stia facendo un ottimo lavoro e che il sistema bancario si stia riprendendo. certo, ricordiamo che la banca è fatta dalle persone che ci lavorano, si spera solo che abbiano imparato la lezione.

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