giovedì 17 settembre 2009

Dal Corriere di Rieti di oggi...Sul caso EUROSPIN

Inchiesta E’ partita nel 2007 dopo un espostoResta sequestrato l'Eurospin di Magliano Sabina.

E' stata rigettata di nuovo - si tratta della terza volta - la richiesta di togliere i sigilli. Questa volta i legali delle parti interessate erano sicuri di farcela: l'ultima variante al piano di zona 167 accettata dalla Regione al Piano di Zona 167 e l'adeguamento della strada d'accesso sembravano elementi utili per ottenere la revoca del sequestro preventivo. Invece così non è stato. L'accusa - titolare dell'inchiesta rimane il Sostituto (attualmente reggente Procuratore) Cristina Cambi - ha scoperto tutte le sue carte facendo saltare il banco. Il magistrato infatti ha messo sul tavolo la versione definitiva della perizia del consulente tecnico d'ufficio relativa alle operazioni edilizie ed urbanistiche che si sono sviluppate nell'area di Madonna Grande e viale Veneto Lotti. La partita sul sequestro si è risolta, per ora, in favore dell'accusa. Ora è atteso il braccio di ferro nelle prossime tappe della vicenda giudiziaria che da due anni ha scosso il centro sabino. Il deposito della perizia sta a significare che l'indagine - che per ora coinvolge due tecnici del Comune e il legale rappresentate della Coop Tevere '78 (che ha costruito l'immobile) indagati con l'ipotesi di reato in concorso di abuso d'ufficio e violazione delle norme edilizie - è alle battute conclusive. La perizia Sono 115 pagine che prendono in esame pratiche, delibere, lettere, autorizzazioni e documenti dal 1974 in poi. La perizia firmata dall'architetto Margherita D'Aledda rappresenta l'architrave della tesi accusatoria che, ricordiamo, ipotizza una presunta attività speculativa (supermercato dove dovevano sorgere immobili a prezzi agevolati ed aree verdi) della Coop Tevere '78 favorita da diversi atti approvati dal Comune. Fino a qualche giorni fa era nota una versione parziale di una cinquantina di pagine allegata alla richiesta di sequestro avanzata dalla dottoressa Cambi nella primavera del 2008. Documenti che erano stati ripresi poi nell'ordinanza di sequestro firmata dal Gip Alessandro Arturi. Ma si trattava appunto di una prima versione. Quella definitiva è un voluminoso documento a cui è stato allegato il progetto originario del piano di zona 167 risalente al 1974, sei varianti allo stesso (1983, 1990, 1998, 2004, 2005, 2008) e un ricorso al Tar - 10 pratiche edilizie dal 1990 al 2007. Inoltre alla perizia è allegato un corposo fascicolo fotografico con scatti effettuati durante due sopralluoghi effettuati dal perito insieme ai carabinieri del nucleo investigativo del reparto operativo di Rieti nel dicembre del 2007 e nel luglio del 2008. Le conclusioni Il perito, dopo aver analizzato, documenti ed in virtù dei sopralluoghi ha pochi dubbi su cosa sarebbe accaduto, a suo dire, nella zona 167: "Il Comune di Magliano Sabina - scrive in una delle conclusioni - ha continuativamente agevolato il comportamento della Cooperativa Tevere '78 intervenendo per soddisfare le esigenze della cooperativa e/o a sanarne gli abusi fatti in corso d'opera, con apposite delibere, concedendo l'edificazione di volumi in eccedenza alle capacità edificatorie dei lotti, ed infine, con la variante del 2008, legittimando la realizzazione di un'attività commerciale di media struttura di vendita". Per il consulente sono sospetti anche i tempi di approvazione degli atti che riguardano la costruzione degli immobili che sono sorti nell'area degli ex orti delle case popolari. La variante al piano di zona che ha consentito l'ultima operazione edilizia (quella in cui è stato costruito l'immobile "incriminato") per esempio è stata approvata dal Consiglio lo stesso giorno (l'8 aprile 2004) della stipula della convezione tra il Comune e la Coop Tevere 78. Un'altra operazione che desta sospetti è la cessione del diritto di superficie alla Coop di un'area di 120 metri quadrati per la realizzazione di un locale interrato da destinare al carico e scarico merci dell'esercizio commerciale. Il perito fa notare come tale approvazione avviene successivamente alla firma del contratto preliminare d'acquisto del locale tra la Coop e la società che ha gestito l'immobile dove invece era menzionato questo locale. Insomma, si dava per scontata l'approvazione da parte del Comune. Tecnico fantasma Nella corposa perizia viene menzionato anche un clamoroso episodio risalente al settembre del 2007 quando è stato richiesto il parere ambientale in sub-delega. Parere che è stato favorevole - con la sola condizione di spostare un'insegna - peccato che, stando agli accertamenti del perito, l'incarico del tecnico delegato a dare questo tipo di parere era scaduto da oltre un anno - il 15 giugno 2006 - perciò lo stesso era abilitato a quell'epoca per quel tipo di pratica. Perciò l'atto è considerato illegittimo. Come molti dei documenti analizzati nella consulenza che ora le difese avranno il compito di smontare.

Paolo Di Basilio


Per una cronistoria sulla vicenda cliccate su questo link:
http://www.corrieredirieti.it/news.asp?id=29

4 commenti:

ANDROMEDA ha detto...

Dieci scellerati anni della vecchia amministrazione ora chiedono il conto al nostro comune e cioè a noi.
Ma anche la minoranza che, oggi spalanca gli occhi davanti ad un bilancio comunale inquetante, dov'era?

Anonimaccio ha detto...

Chiediamoci anche dove sta la minoranza di oggi?!?!?!?

Anonimello ha detto...

Perfettamente allineata e in accordo con la maggioranza!

Anonimello ha detto...

Perfettamente allineata e in accordo con la maggioranza!

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