martedì 1 settembre 2009

Tutti i sindaci bocciano il piano sanitario

dal sito de "Il Tempo - Lazio Nord"

La Conferenza dei Sindaci della provincia di Rieti boccia senza attenuanti il «Piano dei tagli alla sanità» del Governatore Marrazzo. Siluri anche contro l'eccessivo allineamento politico dei consiglieri regionali Perilli e Massimi. Nel documento inviato al presidente è chiaramente espresso il parere contrario alla proposta di riordino della sanità ospedaliera del Lazio presentata il 3 agosto scorso, in quanto «prevede la chiusura dei nosocomi di Magliano Sabina e di Amatrice, centri essenziali per il sistema ospedaliero provinciale nell'ambito del Presidio Ospedaliero Unico Integrato di Rieti, Magliano Sabina ed Amatrice. L'ospedale Marzio Marini è collocato nella Bassa Sabina e riveste un ruolo sanitario strategico perché nelle immediate vicinanze della A1, una delle più importanti autostrade italiane». Difesa ad oltranza anche per l'Alta Valle del Velino e del Tronto. «Il Grifoni - si legge nella lettera inviata dall'assessore comunale di Rieti Antonio Boncompagni - quello di Amatrice, è presidio ospedaliero montano, inalienabile per la realtà loco territoriale amatriciana, penalizzata da forti disagi climatici e viari. Molto inportanti in quesi caso le deliberazioni dei Consigli comunali di Amatrice e Magliano in Sabina in cui all'unanimità si esprime parere contrario alla chiusura dei due nosocomi. È evidente, inoltre, che le particolarità orografiche del territorio reatino impongono una spalmatura dei posti letto per acuti perlomeno sui tre poli esistenti, ovvero sia il De Lellis, sia il Grifoni e sia il Marini. La chiusura dei due ospedali comporterebbe un immediato sbilanciamento del sistema con alto rischio di collasso della gestione dell' assistenza sanitaria». Parere contrario al Piano anche perché prevede, per la provincia di Rieti, «un indice di letti per acuti di circa il 2,2 per mille abitanti, ben al di sotto del 3,455 disposto dalla norma nazionale, in una realtà locale in cui, oltretutto, l'unico erogatore di servizi sanitari è il Servizio Sanitario pubblico, data la totale assenza di Case di cura private». La Conferenza dei Sindaci invita, inoltre, Marrazzo e i suoi consiglieri «al rispetto di tutto quanto condiviso e contenuto nei decreti e riunioni sraordinarie passate. Non è stato rispettato nulla. Se servirà ricorreremo nei Tribunali per il mantenimento delle postazioni 118 esistenti e con il potenziamento della rete emergenza urgenza attraverso il servizio di elisoccorso, unico servizio, al momento pressocché assente, in grado di garantire su tutto il territorio il rispetto dei tempi di risposta alla emergenza sanitaria. In particolare si richiede il mantenimento delle postazioni di Leonessa e Paganico così come strutturate».

5 commenti:

fra ha detto...

mi viene da chiedermi se stiamo facendo abbastanza...

Pasquino 2009 ha detto...

XXXIII – Considerazioni.
St’urtimi tempi io nun so’ contento,
è' che me so’ riempito de sgomento.
Io t'aricconno tutto, ce lo sai,
'gni vorta che passeggio pé Majano:
l’olezzo quann’ondeggia er bionno grano
e er puzzo inmentre sfioro i letamai.
Er paese lo conosco a menadito,
n'è più l’istesso, è troppo imputridito.
So' sconzolato ché ne vedo tante
e tutte cose brutte, manco a dillo.
Me viene voja, si me sarta er grillo,
de spazzà via 'sto monno ripugnante.
Nun c'è più amore, nun c'è più onestà
e a dominà so' sempre li quacquaracquà.
E' er tempo indove impera l'egoismo
che sta’ a strappà la lingua a la coscenza.
La dignità? Ma è solo 'na parvenza,
mo er credo d’ogniduno è l'arivismo.
La coruzzione investe 'gni settore,
te giuro amico: me ce piagne er core.
Ma quello che me fa tanto più male
è che pé sta città nun c’è futuro,
tutto rimarrà purtroppo tale e quale,
perché tra i cittadini è stato arzato un muro!

A.nonimo ha detto...

Va de moda la strofetta,
co la rima e la chiosetta.

Cominciò sor Pasquino,
era giugno o li vicino.
Je rispose quarcheduno…
Nun se zitta più nessuno.

Er talento nun ve manca,
e quarcosa l’ è gustosa.
Ma alla lunga tutto stanca
e de finnilla forse è cosa.

Pasquino 2009 ha detto...

XXXIII – Considerazioni.
St’urtimi tempi io nun so’ contento,
è' che me so’ riempito de sgomento.
Io t'aricconno tutto, ce lo sai,
'gni vorta che passeggio pé Majano:
l’olezzo quann’ondeggia er bionno grano
e er puzzo inmentre sfioro i letamai.
Er paese lo conosco a menadito,
n'è più l’istesso, è troppo imputridito.
So' sconzolato ché ne vedo tante
e tutte cose brutte, manco a dillo.
Me viene voja, si me sarta er grillo,
de spazzà via 'sto monno ripugnante.
Nun c'è più amore, nun c'è più onestà
e a dominà so' sempre li quacquaracquà.
E' er tempo indove impera l'egoismo
che sta’ a strappà la lingua a la coscenza.
La dignità? Ma è solo 'na parvenza,
mo er credo d’ogniduno è l'arivismo.
La coruzzione investe 'gni settore,
te giuro amico: me ce piagne er core.
Ma quello che me fa tanto più male
è che pé sta città nun c’è futuro,
tutto rimarrà purtroppo tale e quale,
perché tra i cittadini è stato arzato un muro!

fra ha detto...

mi viene da chiedermi se stiamo facendo abbastanza...

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