lunedì 31 maggio 2010

Provincia di Rieti: da abolita ad ingrandita?

dal sito de "Il Corriere di Rieti"

Prima ha rischiato di essere depennata dalle cartine geopolitiche d’Italia. Ora, passata “a nuttata”, e risolto il giallo della comparsa-scomparsa della scheda sull’abolizione delle mini-amministrazioni nella manovra correttiva del Governo, la Provincia di Rieti è pronta ad ingrandirsi, e annettere, in prima istanza, i comuni della Sabina romana e di quella tiberina, con un occhio puntato verso i grandi agglomerati urbani di “cerniera” tra le terre di Sabina e il vero e proprio hinterland romano. Terreno fertile Le condizioni ci sono tutte: la bagarre degli ultimi giorni sul ruolo delle Province in Italia si è improvvisamente trasformata da “ferro”, quello della paventata scure sulle amministrazioni inferiori ai 220 mila abitanti, a “piuma”, che solletica le proposte su una rivalutazione proprio delle piccole Province, a scapito di quelle grandi, semi-metropolitane. Il senatore del Pdl Angelo Maria Cicolani non ha alcun dubbio: “Alla fine è questa l’unica strada da percorrere - dice il coordinatore provinciale del Popolo della Libertà, che proprio mercoledì, nel corso del vertice tra il premier Silvio Berlusconi, il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, i capigruppo Maurizio Gasparri e Fabrizio Cicchitto e i parlamentari del Pdl, aveva esposto la questione piccole Province, e i rischi che avrebbe comportato la soppressione di parte di queste -. Le iniziative messe in campo dal Governo, il federalismo fiscale e la rivisitazione del codice delle autonomie, portano ad una rivalutazione delle grandi aree metropolitane, a partire da Roma. E, di conseguenza, ad una rivisitazione del ruolo delle piccole province, che anziché essere cancellate, avranno maggiore peso nel rappresentare quei territori lontani dai grandi agglomerati urbani, ampliando le proprie competenze in virtù di una riorganizzazione necessaria di quegli enti minori che troppo spesso si sovrappongono tra loro”. Su questo si era espresso anche il presidente della Provincia Fabio Melilli, che ieri mattina ai microfoni di “Omnibus”, su La7, aveva ribadito la necessità di “rivedere il sistema pubblico del Paese”. “Semmai - prosegue Cicolani - sono le grandi Province, come quella di Roma, a rischiare la cancellazione”. La proposta Ecco che allora, con l’ipotesi di una “sparizione” del governo di palazzo Valentini, c’è la necessità di ridistribuire un territorio vastissimo, che va dal litorale ai monti Lucretili. E in questa partita Rieti può giocare un ruolo importante, addirittura storico, ampliando i propri confini verso la capitale, unificando quello che era il vecchio seggio senatoriale. Una Provincia allargata alla Sabina romana e a quella tiberina, dodici territori di “confine”, che vanno da Ponzano Romano a Palombara Sabina, molti dei quali, almeno intenzionalmente, più che contenti di passare da un ruolo di comparsa nella provincia capitolina ad un profilo di tutt’altro rilievo in quella reatina, caratterizzata da sempre da una microframmentazione territoriale. Ma il nuovo assetto, per niente improbabile, potrebbe non fermarsi qui: “Lo scenario - descrive Cicolani - è quello di una grande Provincia, da 250 mila abitanti, avente nella Piana reatina il suo perno centrale, e nell’integrazione dei comuni dell’area pedemontana la sua naturale estensione, tenendo fuori quei grandi centri di periferia, quali Tivoli e Guidonia, che snaturerebbero la vocazione del Reatino, fatto di cittadini di piccoli comuni”. Un territorio allargato, ma con lo stesso dna di quello attuale, con numeri raggiungibili, però, solo se si considerano centri di grande importanza, come Monterotondo e Mentana. Fantapolitica? Neanche per sogno. “Segnali positivi sullo snellimento degli enti italiani sono arrivati dal partito - anticipa il senatore del Pdl - e anche, per il Lazio, dal presidente Polverini, con la quale, già dalla prossima settimana, si inizierà a fare un ragionamento, nella speranza che su questo venga svolto un lavoro che va al di là delle appartenenze politiche”. E fortuna che appena qualche ora fa si parlava di soppressione.

Paolo Giomi

1 commenti:

Niccolò ha detto...

Non so quanto possa convenire a Magliano una provincia di Rieti ingrandita verso Roma. E' vero che con questa conformazione forse la provincia potrebbe riuscire ad attrarre più fondi di quanto riesce adesso, ma questi soldi poi andrebbero davvero a Magliano, oppure si convoglierebbero verso i comuni di un asse Roma-Rieti ancora più rinforzato?

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