sabato 22 maggio 2010

Angeloni (Ugl) critica la gestione del Marini

Dal sito de "Il Messaggero"

I guai non vengono mai da soli, recita un vecchio adagio. E sulla sanità reatina continuano a piovere ogni giorno. Nell’occhio del ciclone, ancora una volta, i presidi territoriali che, oltre ai tagli di posti letto prospettati nella riorganizzazione della rete ospedaliera su cui sta lavorando la Regione, in queste ore devono anche fare i conti con un fronte interno, che spara ad alzo zero sulla gestione delle risorse finanziarie utilizzate sino ad oggi dall’Asl. Una gestione su cui viene addirittura invocata una verifica da parte della Corte dei Conti. A denunciarlo è Maurizio Angeloni, segretario provinciale dell’Ugl medici Rieti, che sul Marini di Magliano, nello specifico, dipinge un quadro a tinte fosche. «E’ un presidio - spiega - che ha perso nel corso degli anni credibilità per la politica di tagli alla sanità, ma anche per la grande quantità di risorse economiche che la struttura ha assorbito e assorbe per mantenere un servizio che è sempre meno efficiente».Il segretario Ugl sostiene che «emerge una corresponsabilità della direzione dell’ospedale e delle scelte aziendali nella gestione per lo meno confusa dell’ospedale degli ultimi anni». Gli esempi, a quanto pare, non mancano: «Il primo riguarda i turni di notte dei sanitari di medicina che non sono espletati in guardia attiva ma in reperibilità per permettergli, dopo il turno di notte, di effettuare attività ambulatoriale nel giorno seguente. Ma se tale prassi - spiega Angeloni - può essere giustificata dalla domanda dell’utenza, non è altrettanto giustificabile né legittimo che, come sembra, i sanitari svolgano il turno di reperibilità con timbratura continua dalle 20 alle 8 del mattino seguente, indipendentemente se siano stati o meno chiamati a intervenire al letto del malato per un’emergenza». Un altro esempio citato dal segretario Ugl è quello degli anestesisti dell’ospedale. Cinque in organico più uno convenzionato, i quali svolgono attività anche sul territorio per terapia del dolore o nutrizione parenterale. «Questo non permette di far fronte alle richieste dell’ospedale nell’orario normale di lavoro tanto che l’amministrazione paga ore aggiuntive agli anestesisti in organico per gestire attività di routine invece di delegare il lavoro sul territorio a specialisti convenzionati. Ecco perché gli stipendi degli anestesisti del Marini sono ben superiori a quelli del De Lellis nonostante quest’ultimi abbiano incombenze maggiori». Poi torna a chiedere l’intervento della Corte dei Conti per «turni non necessari del personale amministrativo e sanitario, trasferte di viaggio pagate impropriamente, come pure l’utilizzo del personale e dell’orario di lavoro». Non la pensa così il sindaco di Magliano Alfredo Graziani che difende a spada tratta il nosocomio sabino. «Ma quale sperpero di denaro. Se la Regione intende tagliare posti letto - argomenta il primo cittadino - lo faccia nelle cliniche romane, dove un posto in più o in meno, non fa differenza. Il nostro territorio è già al limite e non può permettersi ridimensionamenti. Credo che ci sia bisogno di una ridistribuzione equa delle risorse, ma questo potrà avvenire solo mettendo mano alla sanità della capitale e non viceversa a quella delle province».

Andrea Bonanni

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