lunedì 11 ottobre 2010

La Ciociaria punta alla secessione

...a quanto pare, non siamo gli unici


dal sito "Affaritaliani"

di Fabio Carosi


Tagli di posti letto e chiusure di ospedali. La rivolta contro il piano della Polverini per rimettere in ordine i conti della sanità regionale non esplode in piazza ma a livello istituzionale. E, guarda caso, parte dalla Ciociaria. È qui che da mesi cova una secessione che profuma di provincialismo. In barba ad ogni regola di obbedienza al partito, il deputato Pdl Antonello Iannarilli che è anche presidente della Provincia di Frosinone, continua la sua battaglia contro “Roma predona”. Dalle minacce di secessione ora si passa ora ai fatti. Due i laboratori che rischiano di innescare la deflagrazione. Lontano da Roma, nel Comune di Sora, il sindaco Cesidio Casinelli sta predisponendo una delibera di iniziativa consiliare per presentare un referendum costituzionale con il quale chiedere l'istituzione di una “Nuova Regione Lazio”. A sostenerlo la Giunta provinciale che, con l'assessore al “Riordino”, Giuseppe Paliotta, ha redatto l'ennesimo studio che stavolta denuncia il “conflitto di interessi” dei consiglieri regionali.
Secondo Paliotta, che da mesi studia come staccarsi dalla Regione Lazio e dalla Capitale, su 70 consiglieri regionali eletti, 50 sono romani. Ciò significa che la loro rappresentatività è “macchiata” da un palese conflitto di interessi, poiché si trovano nella doppia veste di “rappresentanti di interessi territoriali” ed erogatori di fondi. Insomma, la maggior parte dei finanziamenti andrebbero a Roma non per una questione di peso demografico, ma solo perché la maggior parte dei consiglieri viene dalla città capitale e dalla sua provincia. Ecco i numeri: a Frosinone l'indice dei posti letto per acuti è di 2,1 per mille abitanti. La media nazionale e la media romana sono abbondantemente sopra. E continua l'ennesimo studio: “È normale che il costo dell’acqua per i cittadino è molto più alto di quello che pagano i cittadini romani? E che per la manutenzione delle strade provinciali la provincia ha dovuto far ricorso al TAR per cancellare quella scandalosa delibera della Giunta Marrazzo che assegnava ben 13 milioni di euro in più a Roma a danno delle province?”. E ancora: “è giusto che il cittadino romano vada al cinema mediamente 3 volte all’anno, mentre il ciociaro una volta ogni tre anni? E che il reddito pro-capite sia mediamente di € 35.526 a Roma e di € 23.583 a Frosinone?”.
Conclude Paliotta, puntando il dito sui consiglieri regionali: “È lecito pensare che nell’affidare, di fatto, la responsabilità decisionale a tale rilevante e influentissima maggioranza numerica romana - rispetto alla rappresentanza delle altre Province - si possa determinare un conflitto di interessi con l’imparzialità richiesta da tale responsabilità?” La risposta è evidente: “Io penso che si verifica, infatti, per i consiglieri regionali eletti a Roma il più colossale ed intollerabile conflitto di interessi: cumulare il ruolo di “avvocato” difensore degli interessi di Roma con quello di “giudice” erogatore di risorse e titolare di potestà decisionale su scelte di importanza vitale per il futuro delle popolazioni delle province”.

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