mercoledì 22 luglio 2009

Un pensiero qualunque - 3

Di solito fa nascere sempre interessanti discussioni. Ecco il nuovo pensiero dell'uomoqalunque...

"Essere coerenti non vuol dire essere “immobili”. Vuol dire non rinnegare la libertà di cambiare.Cambiare idee, cambiare se stessi. Per essere fedeli alla propria onestà intellettuale. La fissità delle proprie convinzioni non è un pregio, spesso è solo la mancanza di voglia di rivedere le proprie posizioni. Allora con acrobazie intellettive, a volte più estenuanti dello sforzo di rimodulare il proprio pensiero, si arriva a giustificare un ristagno mentale che vede divenire la “coerenza” il peggior difetto dell’ uomo."

uq

1 commenti:

Niccolò ha detto...

Ripropongo un mio vecchio commento, che può fare al caso di questa discussione.

"La coerenza, è evidente per tutti, è più una utopia che una caratteristica. Nessun uomo può credere di essere totalmente coerente con se stesso, con ciò che ha detto o fatto, perchè la vita presenta una innumerevole sequenza di casi che ci portano a comportarci anche diversamente da ciò che abbiamo fatto o detto in passato.

Tuttavia credo che possa ritenersi "essenzialmente coerente" l'uomo che nella sua vita non si stanca di "cercare la verità". Cercare la verità non significa essere necessariamente coerenti con ciò che si è detto o fatto, ma significa percorrere una strada in cui il punto di arrivo (per quanto impossibile da raggiungere nella sua assolutezza: la verità) è sempre davanti a noi. Quante volte pensiamo che per arrivare al posto X sia meglio fare una strada, fin quando non veniamo a sapere che esiste una strada migliore, più breve. Ebbene, in questo caso io non sto mentendo al mio scopo (che è quello di raggiungere quel punto - la verità) ma sto semplicemente aggiornando la mia conoscenza, sto adattandomi a una realtà che non conoscevo, la quale mi permette di raggiungere più facilmente la meta.

Credo che "la coerenza apparente" (quella con ciò che si dice e si fa) sia una caratteristica disumana. Questo perchè l'uomo è di per se imperfetto: non conosce la verità tutta intera, e per questo necessita di apprenderla un po' alla volta, magari sbagliando anche. Se seguissimo la coerenza apparente rischieremmo solo di cadere in un dannoso formalismo.

La "coerenza sostanziale" è invece la caratteristica vera dell'uomo. Sebbene non conosce il mistero che lo sovrasta, non si dà pace: cerca, pensa, immagina soluzioni; a volte prende anche delle cantonate paurose, ma non mente mai al suo unico e profondo scopo: conoscere la verità."

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