giovedì 30 luglio 2009

Piano per l'ospedale in commissione

dal sito de "Il Corriere di Rieti"

Sembra non aver fine il “gioco” al rimpallo che Governo e Regione, in questo caso il Lazio, stanno portando avanti in questo periodo di deficit apparentemente senza fine. E ce n’è una di palla, che sembra essere davvero avvelenata. E che ogni giorno gira vorticosamente su sè stessa, rischiando di restare il punto di partenza. Ad oggi quel punto è un massiccio riordino della spesa - ergo della struttura - sanitaria laziale, con il seguente “declassamento” dei presidi, nel caso del Reatino, di Amatrice e Magliano Sabina. Nella condizione del condannato sul patibolo, in attesa della sentenza. Sentenza che, in questo caso, sarebbe la cosiddetta “riconversione” in strutture nelle quali l’offerta, seppure di primordine, è ben diversa, e ben lontana, da quella prettamente “ospedaliera”. Per indendersi, dall’avere un minimo approccio di fronte alle emergenze. Il dibattito torna in commissione sanità a via della Pisana: questa mattina il vicepresidente della giunta regionale, Esterino Montino, ha chiamato tutti a rapporto per le audizioni, che precedono di poco l’incontro con la struttura commissariale. All’ordine del giorno, neanche a dirlo, la bozza sullo schema di decreto per il riordino della rete ospedaliera che proprio la struttura commissariale ha messo a punto, e che rientra nel più vasto piano governativo di rientro dal deficit sanitario (e documentato nei giorni scorsi). Verranno recepite all’attenzione del presidente di commissione Luigi Canali tutte le istanze dei sindacati e delle strutture pubbliche e private. Tutte tese a scongiurare un dimensionamento che in certi casi, come ad esempio quello del “Marzio Marini” di Magliano Sabina, sa molto di soppressione, o, detta in altri termini, di trasferimento verso altri lidi. A tal proposito ieri mattina Montino ha presenziato ad una riunione di maggioranza ad hoc sull’argomento, al termine della quale ha più volte ribadito che "la razionalizzazione della rete ospedaliera, per quanto necessaria, presenta sicuramente degli aspetti da rivedere. Sono sicuro che Marrazzo terrà pienamente conto delle istanze che saranno raccolte in questi giorni dalla commissione sanità. Il nostro impegno resta quello di salvaguardare quanti più posti di lavoro possibili, mantenendo comunque alti i nostri standard di assistenza sanitaria e garantendo un'equa distribuzione sul territorio delle strutture del nostro Sistema sanitario regionale". Ma i rischi per i presìdi reatini incombono ancora. E non poco.

Paolo Giomi

7 commenti:

C.G. ha detto...

LA VERGOGNA E' SOLTANTO UNA, CHE SI TACE SU QUESTO PROBLEMA, NESSUNO DICE NULLA ECCETTO UNA RASSICURAZIONE DEL SINDACO, UNA RASSICURAZIONE VERBALE STRAPPATA A FORZA DAL FUNZIONARIO DI TURNO ALLA REGIONE, QUESTO ALMENO SUI BLOG (ma non erano una volta la voce del dissenso o dell'assenso di parte di opinione pubblica maglianese?).
ANCHE QUESTO BLOG, CONTINUA A RIPORTARE ARTICOLI DI GIORNALE SENZA UN PUR MINIMO DI COMMENTO, MA AVETE DELLE OPINIONI NEL MERITO? SE SI ESPRIMETELE ACCIDENTI.

C.G. ha detto...

AVETE MAI PENSATO AD ESEMPIO, COME RIPORTATO SUL MIO BLOG, DI IMPEGNARSI IN UNA EVENTUALE BATTAGLIA PER LA SECESSIONE NON SOLO DI MAGLIANO, MA DI TUTTA LA PROVINCIA DI RIETI DAL LAZIO CHE POI E' LA SOVRAPPOSIZIONE DELLA CAPITALE?

Niccolò ha detto...

Per quanto riguarda l'ospedale, non c'è assolutamente nessun dubbio, come l'anno scorso qualsiasi azione per difenderlo noi ci saremo.

Per quanto riguarda l'aspetto più ampio della secessione, trovi in me, e lo sai, una persona veramente favorevole.
Su questo tema ha una mia idea, anche molto più generale, ma che posso qui di seguito esprimere visto l'invito.

In Italia abbiamo ben DUE ENTI TERRITORIALI INTERMEDIARI tra Stato e Comuni, ossia le province e le regioni (per non parlare di varie comunità montane o unione di territori).
Questa doppia presenza a mio parere non ha assolutamente senso.
Secondo me è necessario che esista un solo ente intermedio. Quindi o si fanno fuori le province, o le regioni (ovviamente per ora stiamo fantasticando nel mondo dei sogni, perché nessun politico penserebbe mai di tagliarsi le poltrone).

1° Eliminiamo le province: in questo modo abbiamo in Italia 20 enti intermedi, ma alcuni molto grandi con ben 1500 comuni (lombardia) e altri piccoli con solo 70 comuni (Valle d'aosta).
Questo dislivello dovrebbe essere eliminato creando più regioni e dividendo le più grandi in territori minori, e soprattutto eliminando le regioni a statuto speciale, che non hanno più ragion d'essere (eventualmente per permettere il bilinguismo potrebbero essere i comuni a provvedere). In questo modo avremmo 30-40 regioni, con un capoluogo facilmente raggiungibile da tutta la popolazione della regione, e che ha un numero di comuni nè minimo nè eccessivo.

2° eliminiamo le regioni: in questo modo abbiamo una pletora di province, più di cento (sempre in aumento, ultimamente ne sono state create altr nuove come Brianza, BAT, Fermo) alcune piccolissime come trieste o prato, altre normali o grandi come torino. Ma la maggior parte delle province hanno pochi compiti, e molte sono di piccole dimensioni. Sarebbe quindi necessario unificarle parecchie.

Passo quindi alla situazione della nostra regione e provincia. Roma è un pozzo divora fondi e servizi. Al resto della regione giungono pochi fondi e pochi servizi. Basta guardare il consiglio regione del lazio: La provincia di rieti elegge soltanto 2 (DUE) consiglieri su 70. Immagino il loro potere in consiglio!
Della provincia, ehimè, siamo più un peso che un vantaggio, e la stessa cosa è lei per noi.

Nel frattempo intanto si sta discutendo di Roma Capitale, una legge già l'hanno fatta, ma i poteri che gli hanno dato sono solo parte di quelli che dovrebbero spettargli.
Inoltre nella nostra costituzione sono stati riconosciute anche le città metropolitane, enti ancora non formati che dovrebbero costituire una sorta di Comune da un milione di abitanti con più poteri di un comune normale.
In effetti ancora oggi in Italia c'è il paradosso per cui il comune di Staffoli ha formalmente gli stessi poteri del comune di Milano. Bah!

Per terminale ecco quello che penso.
Credo che si dovrebbero eliminare le province e creare regioni più piccole.
Per quanto riguarda il nostro territorio, si dovrebbe costituire la città metropolitana di Roma con i poteri di una regione, formata dal comune di Roma e dai comuni vicini dell'hinterland, che NON dovrebbe far parte del Lazio o di altra regione, altrimenti il resto della regione non ha potere decisionale e non prende nessun fondo.
In una regione Lazio senza Roma (che sarebbe città metropolitana, con poteri propri) Frosinone e Latina creerebbero la regione Ciociaria/Pontina; Rieti, con Viterbo e Terni formerebbero la regione del Medio Tevere.
E se questo non è possibile ce ne torniamo in Umrbia.

Ma so che questo è un sogno. Quindi avreemo un Lazio con Roma che divora tutto, cinque province che non contano alcunché, La provincia di Rieti che conta ancora meno e noi, periferia di quella provincia, che valiamo un acca.

PS Credo che il comune di Rieti ha pochi interessi a cambiare regione con la provincia intera, visto sopratutto lo sviluppo con Roma sull'asse della salaria.

c.g. ha detto...

Rieti, sempre più con il fiato sul collo di Monterotondo, fra qualche anno sarà soltanto un cimelio di storia da far visitare ai sempre maggiori turisti stranieri, non sarebbe poca cosa, poiché il vero polo industriale sarà sempre più Monterotondo che Cittaducale.
In quanto al tuo progetto, è troppo complesso; basterebbe eliminare le provincie, tutte, ed in loro vece uffici regionali decentrati.
La secessione invece sarebbe fattibile poiché tutti i territori interessati sarebbero ben felici di ritornare nella regione da cui sono venuti.
Noi dall'Umbria, Borgorose e dintorni dall' Abruzzo, Amatrice e dintorni dalle Marche, la Sabina in prossimità di Roma con il Lazio.

c.g. ha detto...

Rieti, sempre più con il fiato sul collo di Monterotondo, fra qualche anno sarà soltanto un cimelio di storia da far visitare ai sempre maggiori turisti stranieri, non sarebbe poca cosa, poiché il vero polo industriale sarà sempre più Monterotondo che Cittaducale.
In quanto al tuo progetto, è troppo complesso; basterebbe eliminare le provincie, tutte, ed in loro vece uffici regionali decentrati.
La secessione invece sarebbe fattibile poiché tutti i territori interessati sarebbero ben felici di ritornare nella regione da cui sono venuti.
Noi dall'Umbria, Borgorose e dintorni dall' Abruzzo, Amatrice e dintorni dalle Marche, la Sabina in prossimità di Roma con il Lazio.

C.G. ha detto...

LA VERGOGNA E' SOLTANTO UNA, CHE SI TACE SU QUESTO PROBLEMA, NESSUNO DICE NULLA ECCETTO UNA RASSICURAZIONE DEL SINDACO, UNA RASSICURAZIONE VERBALE STRAPPATA A FORZA DAL FUNZIONARIO DI TURNO ALLA REGIONE, QUESTO ALMENO SUI BLOG (ma non erano una volta la voce del dissenso o dell'assenso di parte di opinione pubblica maglianese?).
ANCHE QUESTO BLOG, CONTINUA A RIPORTARE ARTICOLI DI GIORNALE SENZA UN PUR MINIMO DI COMMENTO, MA AVETE DELLE OPINIONI NEL MERITO? SE SI ESPRIMETELE ACCIDENTI.

Niccolò ha detto...

Per quanto riguarda l'ospedale, non c'è assolutamente nessun dubbio, come l'anno scorso qualsiasi azione per difenderlo noi ci saremo.

Per quanto riguarda l'aspetto più ampio della secessione, trovi in me, e lo sai, una persona veramente favorevole.
Su questo tema ha una mia idea, anche molto più generale, ma che posso qui di seguito esprimere visto l'invito.

In Italia abbiamo ben DUE ENTI TERRITORIALI INTERMEDIARI tra Stato e Comuni, ossia le province e le regioni (per non parlare di varie comunità montane o unione di territori).
Questa doppia presenza a mio parere non ha assolutamente senso.
Secondo me è necessario che esista un solo ente intermedio. Quindi o si fanno fuori le province, o le regioni (ovviamente per ora stiamo fantasticando nel mondo dei sogni, perché nessun politico penserebbe mai di tagliarsi le poltrone).

1° Eliminiamo le province: in questo modo abbiamo in Italia 20 enti intermedi, ma alcuni molto grandi con ben 1500 comuni (lombardia) e altri piccoli con solo 70 comuni (Valle d'aosta).
Questo dislivello dovrebbe essere eliminato creando più regioni e dividendo le più grandi in territori minori, e soprattutto eliminando le regioni a statuto speciale, che non hanno più ragion d'essere (eventualmente per permettere il bilinguismo potrebbero essere i comuni a provvedere). In questo modo avremmo 30-40 regioni, con un capoluogo facilmente raggiungibile da tutta la popolazione della regione, e che ha un numero di comuni nè minimo nè eccessivo.

2° eliminiamo le regioni: in questo modo abbiamo una pletora di province, più di cento (sempre in aumento, ultimamente ne sono state create altr nuove come Brianza, BAT, Fermo) alcune piccolissime come trieste o prato, altre normali o grandi come torino. Ma la maggior parte delle province hanno pochi compiti, e molte sono di piccole dimensioni. Sarebbe quindi necessario unificarle parecchie.

Passo quindi alla situazione della nostra regione e provincia. Roma è un pozzo divora fondi e servizi. Al resto della regione giungono pochi fondi e pochi servizi. Basta guardare il consiglio regione del lazio: La provincia di rieti elegge soltanto 2 (DUE) consiglieri su 70. Immagino il loro potere in consiglio!
Della provincia, ehimè, siamo più un peso che un vantaggio, e la stessa cosa è lei per noi.

Nel frattempo intanto si sta discutendo di Roma Capitale, una legge già l'hanno fatta, ma i poteri che gli hanno dato sono solo parte di quelli che dovrebbero spettargli.
Inoltre nella nostra costituzione sono stati riconosciute anche le città metropolitane, enti ancora non formati che dovrebbero costituire una sorta di Comune da un milione di abitanti con più poteri di un comune normale.
In effetti ancora oggi in Italia c'è il paradosso per cui il comune di Staffoli ha formalmente gli stessi poteri del comune di Milano. Bah!

Per terminale ecco quello che penso.
Credo che si dovrebbero eliminare le province e creare regioni più piccole.
Per quanto riguarda il nostro territorio, si dovrebbe costituire la città metropolitana di Roma con i poteri di una regione, formata dal comune di Roma e dai comuni vicini dell'hinterland, che NON dovrebbe far parte del Lazio o di altra regione, altrimenti il resto della regione non ha potere decisionale e non prende nessun fondo.
In una regione Lazio senza Roma (che sarebbe città metropolitana, con poteri propri) Frosinone e Latina creerebbero la regione Ciociaria/Pontina; Rieti, con Viterbo e Terni formerebbero la regione del Medio Tevere.
E se questo non è possibile ce ne torniamo in Umrbia.

Ma so che questo è un sogno. Quindi avreemo un Lazio con Roma che divora tutto, cinque province che non contano alcunché, La provincia di Rieti che conta ancora meno e noi, periferia di quella provincia, che valiamo un acca.

PS Credo che il comune di Rieti ha pochi interessi a cambiare regione con la provincia intera, visto sopratutto lo sviluppo con Roma sull'asse della salaria.

Related Posts with Thumbnails