domenica 26 luglio 2009

L'ospedale sui giornali

Marrazzo fa sparire gli ospedali
Nuove nubi sul Grifoni di Amatrice e il Marini di Magliano. Rischiano anche alcuni reparti del De Lellis. Il commissario regionale della sanità ha presentato il piano di rientro.

Ulteriore giro di vite della Regione per far quadrare i conti in sanità. E torna l’incubo riconversione per gli ospedali Grifoni di Amatrice e Marini di Magliano. Il primo dovrebbe essere trasformato in Ptp (presidio territoriale di prossimità), con la soppressione, rispetto alle previsioni del novembre scorso, dei posti letto per acuti e il secondo, addirittura in presidio monospecialistico a ricoveri a ciclo diurno. I provvedimenti rientrano in un’iniziativa di Piero Marrazzo, commissario di governo sul deficit sanitario, da offrire ai tecnici dei ministeri dell’Economia e del Welfare prima della pausa estiva.Il documento, in cui si prevedono ancora tagli di posti letto, blocco del turn over, primari solo alla testa di reparti grandi e eliminazione delle duplicazioni e della proliferazione dei reparti, circola in commissione sanità alla Regione, dove però la politica potrà fare ben poco rispetto a un documento del commissario e che il governo vuole più o meno così come è stato scritto. Dunque, il documento prevede la trasformazione in Ptp dell’ospedale di Amatrice, con la soppressione dei posti letto per acuti ma con l’istituzione di letti di degenza infermieristica, poliambulatorio, punto di primo soccorso e in alcuni casi Residenza sanitaria assistita e hospice per i malati terminali. Mentre il Marini di Magliano verrà convertito in presidio monospecilaistico a ricoveri a ciclo diurno. Ma non solo, la rivoluzione in atto taglierà nel Lazio almeno centocinquanta unità operative complesse, cioè altrettanti primari, quelli con i reparti più piccoli. La diminuzione toccherà soprattutto gli ospedali di piccole dimensioni. La riorganizzazione prevede poi un numero minimo di posti letto per poter essere “dirigente di unità operativa complessa” come si chiamano i primari in burocratese. Medicina, chirurgia, ortopedia e traumatologia, ginecologia e ostetricia, dovranno avere tra i 20 e 40 posti letto, la pediatria così come la lungodegenza e riabilitazione dovranno avere un minimo di 12 posti letto, proprio per la possibilità di differenziare l’offerta sanitaria. Per la sopravvivenza delle Uoc e per dirigerne una di terapia intensiva-rianimazione sarà necessario un minimo di 6-8 posti letto, per la psichiatria 14-16 posti letto. Per le unità operative di oftalmologia, otorinolaringoiatria, oncologia e nefrologia saranno necessari 10 posti letto. Per cardiologia e unità di terapia intensiva, cardiologica si passa a un minimo di 12-30 posti a secondo dei bacini d’utenza. A fare due conti, forse, qualcosa potrebbe cambiare anche al De Lellis.

«Non ci voglio credere. Parlerò subito con Bellini»
Sbigottito il sindaco Graziani.

«No, non è possibile, non ci voglio credere». Queste, le prime parole del neo sindaco di Magliano, Alfredo Graziani, alla notizia di una possibile trasformazione dell’ospedale “Marzio Marini” in presidio monospecialistico a ricoveri a ciclo diurno. «Poi cosa vuol dire monospecialistico, ma soprattutto, cosa vuol dire a ricovero diurno - si domanda polemico Graziani - che non si pensi di lasciare l’ospedale con una sola specialistica e in servizio solto di giorno, perché i cittadini di Magliano non l’accetterebbero». Graziani spiega inoltre che nelle prossime ore, anche attraverso contatti diretti con la Regione e i vertici della Asl reatina, cercherà di capire quanto di vero c’è dietro l’ennesima notizia di ridimensionamento delle strutture territoriali reatine. «Credo che la cosa migliore sia quella di parlare direttamente con il manager Asl, Gabriele Bellini, non credo che la nuova disposizione possa fargli piacere e sono convinto che, nel caso la notizia venga confermata, farà tutto il possibile per evitare che ciò avvenga».

ANDREA BONANNI - "Il Messaggero"

2 commenti:

fra ha detto...

Dico molto velocemente la mia:
- Quando Marrazzo venne in comune sappiamo tutti cosa promesse.
- L'amministrazione dia immediata priorità, si informi nel dettaglio e faccia lo stesso anche con la cittadinanza.

Non facciamo la gara adesso a dire che lo si sapeva. Se battaglia dovrà esserci deve essere condivisa, altrimenti non avrebbe senso.

c.g. ha detto...

Sono daccordo, ma prima lascia che mi tolga questa ostruzione nella trachea e rivolgere verso colui che ora afferma ... "non ci voglio credere":
Fariseo!

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