sabato 30 gennaio 2010

Evitasi schizofrenia energetica

Ognuno di noi desidera vivere in una casa calda, utilizzare la macchina, oltreché il telefonino, vivere in maniera quanto più possibile agiata. Tutte cose legittime che l'uomo, nel corso dei secoli, è riuscito a sfruttare per rendere la propria vita più congeniale alle proprie necessità. Ma tutto questo costa: e costa ovviamente in energia. L'energia è un bene che traiamo da varie fonti, e sono per l'appunto le fonti energetiche l'oggetto di questa analisi.

Le fonti di energia sono classificabili come segue: fonti primarie, presenti in natura (petrolio, carbone, gas, legna, biomasse, nucleare, idroelettrica, eolica, geotermica, solare etc.), e fonti secondarie, non presenti in natura, create e modificate dall'uomo, e tratte da fonti primarie (elettricità, idrogeno).
Ulteriore classificazione è tra fonti rinnovabili (biomasse, idroelettrica, eolica, geotermica, solare) e fonti non rinnovabili (fossili [petrolio, carbone, gas]e nucleari [uranio]).

Fatta questa opportuna chiarificazione, giungo al punto della questione. Si parla tanto di energia, di nuove centrali nucleari, di nuovi impianti fotovoltaici, di nuove centrali a biomasse. Cosa fare? Se vogliamo mantenere lo standard di vita che abbiamo oggi, verso quale fonte dobbiamo spingerci come comunità?

Abbiamo varie opzioni:
1) continuiamo con i carburanti fossili, finché durano, e quindi restiamo inattivi
2) ampliamo la gamma energetica sviluppando energie da fonti rinnovabili (fotovoltaico, biomasse, eolico etc.)
3) sviluppiamo energia nucleare

La prevista riduzione della disponibilità di fonti non rinnovabili fossili induce sicuramente ad agire, escludendo quindi la prima opzione. Sarebbe opportuno farsi trovare pronti quando la fine delle risorse fossili giungerà o quando, forse più realisticamente, lo sfruttamento di quelle rimaste diverrà questione di speculazione, o meglio, di vita o di morte di interi popoli.
Dobbiamo quindi scegliere tra fonti rinnovabili, o energia nucleare (o tutte e due insieme). Non sono in grado di realizzare una compiuta analisi di merito, vista la mia incompetenza del settore, e preferisco rimandare a colleghi molto più competenti in materia l'eventuale indagine (anche se come tutti ho anche io una mia idea sulla questione). Tuttavia mi permetto di compiere qualche riflessione aggiuntiva.

Ogni comunità, compresa la nostra, se vuole mantenere il livello di benessere raggiunto, deve dare il proprio contributo. Dare il proprio contributo significa che la comunità intraprende ed attua direttamente nel suo territorio una scelta.
Quale spinta vuole dare Magliano? Vuole il nucleare (pericolo scorie) o vuole il fotovoltaico e le biomasse (pericolo estetica e puzza)? Beh, qualsiasi cosa scelga, vorrei sottolineare che nel dibattito sorto appare veramente ridicola la posizione di chi è contrario a tutto.
Sì, perché mentre si può essere favorevoli a tutte le fonti energetiche messe insieme (nucleare e rinnovabile) non si può essere allo stesso tempo contrari al nucleare e contrari al fotovoltaico (per motivi estetici) o alle biomasse (per motivi olfattivi)...
a meno che non si prenda in considerazione l'ipotesi di non utilizzare alcuna energia, e quindi seguire un modello di vita che sia completamente avulso dal consumo energetico! Ma di uomini "a impatto zero" non ne ho ancora visti per il paese, né, credo, ne vedrò mai.

Indi per cui, signori, partendo da questa analisi, scegliamo, con chiarezza e con responsabilità, a quale fonte o a quali fonti affidarci, consapevoli che ogni energia ha i suoi inevitabili effetti collaterali.

Niccolò


9 commenti:

mirko ha detto...

ottimo articolo nicco.. però non hai un informazione importante.. i carburanti fossili sono tutt'altro che al limite, anzi ne abbiamo ancora molto per i prossimi decenni.. informazione presa da un ingegniere ENI, parente mio, e quindi attendibile.. solo che dietro l'energia c'è il più grande commercio al mondo.
a tutti serve l'energia, i carburanti e quant'altro simile.. se crei un'energia o peggio, un carburante alternativo, gli levi la domanda e quindi i soldi.. sono soprattutto i petroliferi che non vogliono che si sviluppano fonti di energia alternative.. :)

pietro galadini ha detto...

Ciao Niccolò, hai posto un argomento molto importante, attuale ma dove i pareri sono discordi, come normale.
Intanto vorrei farti riflettere quando dici," Ogni comunità, compresa la nostra, se vuole mantenere il livello di benessere raggiunto, deve dare il proprio contributo." ecco guardiamo ad oggi, quale è il livello di benessere raggiunto ?
Le fabbriche chiudono, la produzione si è fermata, abbiamo tutto e c'è chi non ha niente, ci sono tante persone che prima confidavano in un lavoro ora sono pieni di debiti e magari dormono in strada o nelle auto con i propri figli, perchè dobbiamo mettere ancora debiti inutili sugli italiani, le centrali nucleari servono solo a far star bene chi le costruisce.
Ti faccio un esempio pratico, sulle fonti solari tutti gli Stati hanno investito e soprattutto i privati, tu trovami un privato o un gruppo di privati disposti ad investire sul nucleare senza contributi statali, soltanto con la possibilità di ripagarsi l'impianto con l'energia prodotta e logicamente anche prendersi l'onere di mettere in sicurezza le scorie, magari dentro casa sua.
E poi per i pannelli fotovoltaici o per l'eolico o per la bio-massa lo Stato non usa l'esercito, invece per il nucleare prima si metteranno d'accordo con i sindaci o con i presidenti delle Regioni offrendo loro agevolazioni, posti di lavoro e tanti soldi per chi purtroppo si ammala, poi useranno l'esercito per istallare le centrali.
E' iniziata la decrescita Niccolò ed è questa la visione reale del mondo in cui viviamo, non era il sistema falsato in cui abbiamo vissuto fino ad ora, ribadisco che non servono le centrali nucleari di terza generazione da utilizzare forse fra 15 anni quando potremmo addirittura portare l'energia sul pianeta Terra da pannelli fotovoltaici satellitari, si potrà sfruttare anche l'energia del mare e se non ci auto eliminiamo con scorie e radiazioni potremmo aiutare anche le popolazioni che non hanno mai "raggiunto nessun livello di benessere".
Il 20 febbraio come Associazione la Sabina Territorio e Ambiente, Legambiente e Ass. Germogli abbiamo organizzato un convegno, su tutti i perchè non conviene ritornare al nucleare, basato su dati tecnici e non su divergenze politiche, ti aspetto.

Niccolò ha detto...

Ovviamente mi riferisco al benessere inteso come servizi, come nuove tecnologie di cui disponiamo oggi, per le quali è necessaria l'energia.
Questo non significa che tale livello è equamente distribuito (ma questo riguarda il sistema economico e politico).
Credo che i motivi per cui siamo in crisi siano vari, primo fra tutti una crescita falsata finanziaria, delocalizzazioni, perdita del know how etc.

Quello che intendo sottolineare io nel post è l'importanza di una scelta, e la non coerenza di chi le rifiuta tutte.

Per l'evento del 20 febbraio, se vuoi, inviaci la locandina.

c.g. ha detto...

"Quello che intendo sottolineare io nel post è l'importanza di una scelta, e la non coerenza di chi le rifiuta tutte."

Vedo che perseveri e allora vengo qui, a casa tua a darti di nuovo dell'ibecille, falso e bugiardo.
L'alternativa la posi da mesi, è quella della KITIGEN e l'ho riconfermata ancora oggi, ma siccome sei accecato dal pregiudizio e dalla presunzione, cerchi di negare anche l'evidenza dei fatti.
Mi fai venire alla mente coloro che professano il negazionismo della shoà.

Anonimo ha detto...

Excusatio non petita
... accusatio manifesta

Aprile ha detto...

Io non debbo scusarmi di nulla, rispondo ad una provocazione fotografica di questo bimbetto seminarista mangia patate...
Infatti le due foto sono identiche a quelle che pubblicai su di un post dove criticavo aspramente anche un modello di fotovoltaico, quello sconsiderato posto su enormi spazi di terreno fertile sottratto alle colture agricole, insieme certamente al nucleare.
Dove hai imparato tali locuzioni in parrocchia?

Credi essere colto citando qualche frase latinomaccheronico? non fai altro che rafforsare la tua bigotta stupidità.

Lorenzo Ballanti ha detto...

Io sono contro il nucleare, non per una presa di posizione partitico-politica ma, come ho avuto modo di dire precedentemente più volte, perché sono convinto della sua pericolosità, antieconomicità e inutilità, visto che vi sono tante altre forme di energia, più pulita, più sicura e meno costosa, sia per la costruzione degli impianti che nell’approvvigionamento delle materie prime.
D’altra parte basta meditare sulle nomenclature date al tipo di fonti energetiche esistenti, che hai ben riportato nel post: rinnovabili e non rinnovabili. Queste due attribuzioni dovrebbero essere alla base di un ragionamento che ci deve convincere a prendere la strada per lo sfruttamento delle prime e abbandonare le altre.
Non rinnovabili ha un preciso significato: prima o poi finiranno, ed alcune, come l’uranio, sono già in via di estinzione, valutata in alcune decine di anni.
Tra tutte le fonti da te elencate, a mio parere quindi, l’unica da ostacolare è il nucleare, perché non è assolutamente progresso: il progresso, come l’intendo io, è quello che deve portare l’uomo a vivere con sicurezza, salute, pulizia e rispetto per tutti gli elementi naturali, quali l’aria, l’acqua e la terra.
Questo si può raggiungere adottando le ecotecnologie energetiche emergenti, tra l’altro sempre in via di accrescimento e di perfezionamento.
Non dobbiamo fare delle scelte egoistiche, solo per avere energia, non possiamo uccidere il futuro per far posto al “progresso ad ogni costo”, il futuro competerà ai nostri figli e nipoti.
Pensiamo anche a loro.
Non pensate a lasciar loro solo benessere economico, non ci faranno niente in un futuro ostile e pericoloso.

Niccolò ha detto...

Grazie mirko. Non sono al corrente di questa notizia, ma come sai, essendo fonte esauribile (come sottolineato da giustamente lorenzo) dovremmo prima o poi puntare altrove.
Secondo il mio punto di vista la soluzione migliore è quella prospettata al punto due, ossia la diversificazione nel rinnovabile.
E se diversificazione nel rinnovabile significa favorire progetti di biogas e fotovoltaico (nonché altri progetti, fattibili a Magliano, di rinnovavile) ben venga, ma non lamentiamoci degli eventuali effetti collaterali.

mirko ha detto...

sono d'accordissimo con quello che dice lorenzo.. e aggiungerei: a che serve fare dei superguadagni se poi lasceremo ai nostri figli un mondo invivibile che assomiglia sempre più a un immondezzaio piuttosto che un giardino?
dobbiamo puntare al futuro, dobbiamo lasciare una degna eredità ai nostri figli, dobbiamo lasciargli una casa vivibile, pulita e che si possa mantenere senza distruggerla

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