venerdì 14 gennaio 2011

Il comune non stabilizza gli Lsu

MAGLIANO SABINA – Il comune non si avvale della possibilità offerta dal protocollo d'intesa tra regione e lavoratori socialmente utili. Scontenti, i 34 "abusivi" legalmente autorizzati dallo Stato protestano per la mancata stabilizzazione.

“Contrariamente a quanto fatto da altre amministrazioni - lamentano - il comune non ha approfittato della possibilità offerta per mettere fine a questa situazione che da sedici anni mantiene noi lavoratori in una situazione di incertezza occupazionale perenne, senza un contratto preciso, in balia di ogni spostamento interno e senza una contributo versato”. A far scoppiare l'ira degli Lsu, la decisione del comune di non aderire al patto di stabilità che avrebbe permesso una stabilizzazione per i lavoratori. Dopo gli scioperi di alcune settimane fa a Roma, sfociati nell'occupazione dei tetti della Pisana, l'assessore al Lavoro e Formazione della Regione Lazio, Mariella Zezza, aveva firmato un accordo con gli enti che utilizzano i Lavoratori socialmente utili assicurando che la regione garantirà la totale copertura del costo salariale, comprensivo degli oneri per 5 anni, per ogni stabilizzazione conseguita. “Ricopriamo ruoli essenziali per la comunità – hanno proseguito i lavoratori – dalla mensa al servizio di trasporto per le scuole, la pulizia delle strade e la manutenzione del verde pubblico o anche gli impieghi presso la biblioteca e il museo e questo sarebbe stato il momento per essere finalmente riconosciuti in qualità di lavoratori e messi in luce nel giusto modo”.

“Il comune non può assumere 34 Lsu. Non ci troviamo né nella possibilità amministrativa né economica – ha risposto l'assessore al personale Antonello Ruggeri – Non ci troviamo nella possibilità di allargare la pianta organica e questo anche in funzione di norme finanziarie legate ai pensionamenti degli anni precedenti. Ad oggi sarebbe stato possibile assumere solo una persona o due part time, ma si deve anche tenere conto delle funzionalità dell'ente, c'è cioè la necessità di reintrodurre figure professionali specifiche che possano ricoprire quel posto. Se altri comune hanno proceduto alla stabilizzazione – ha concluso – è perchè si trovavano nella condizione di avere posti vacanti nella pianta organica. Discorso a parte poi, merita il computo delle risorse finanziarie. Il comune, passati i cinque anni avrebbe dovuto 400mila euro l'anno per pagare gli stipendi dei 34 assunti”. Per conoscere tutte le motivazioni della scelta gli Lsu hanno già fatto richiesta per un incontro con il sindaco e l'assessore al personale per capire il perché di questa scelta.

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