venerdì 14 agosto 2009

Scuole Elementari: a rischio l'apertura

Ci siamo. La storia era già pressochè nota alla cittadinanza, ma stamattina la prima pagina del Messagero-Rieti gli ha conferito l'ufficialità. Le scuole elementari rischiano di non aprire i battenti a settembre. O meglio di farlo in sede ancora da destinare.
Proviamo a fare un piccolo excursus della vicenda. Il comune, sia per i vincoli che la nuova normativa impone in relazione alla verifica dei criteri di sismicità delle strutture, che sollecitata attraverso altre vie, ha fatto predisporre una serie di perizie statiche dell'edificio. Tali perizie, che hanno per la comunità un costo notevole, sono in fase di redazione, e a fine Agosto avremo le risposte.
Se il parere sarà negativo, e strano se non lo sarà essendo l'edificio del 1904, cosa fare? Crediamo nessuno si possa prendere la responsabilità di far iniziare le lezioni in un edificio che un ingengere ha dichiarato non a norma, a meno che non sia una responsabilità condivisa. Ma è un concetto che ancora in Italia non ha attecchito. Allora? Sede provvisoria e inizio dei lavori di adeguamento, se non addirittura di rifacimento totale.
Dalle pagine del quotidiano romano il sindaco Alfredo Graziani ha ribadito questo concetto: questa amministrazione può solo attivare l'iter procedurale per la messa in sicurezza, in primis di chi usufruisce dell'edificio, alunni, corpo docente e personale di servizio e poi dello stesso edificio.
Non ci piove che una scuola debba rispondere ai più elementari criteri di sicurezza. Cosi come non c'è dubbio che la maggior parte degli edifici in cui noi sostiamo quotidianamente non hanno un granchè di sicurezza antisismica. e questo non per incuria ma per la storia
artistico-architettonica del nostro paese. Un paese che getta le sue basi nel medioevo e nel rinascimento, e che ancora consera (e adopera) molti di quegli edifici.
Dobbiamo tutti essere coscenti del fatto che un eventuale stato di emergenza porterà con se tutte le problematiche del caso. Trovare un modo condiviso di affrontarle potrà sicuramente essere il primo passo per evitare problemi e tanta, tanta demagogia.

4 commenti:

gali-cow ha detto...

Cosi come non c'è dubbio che la maggior parte degli edifici in cui noi sostiamo quotidianamente non hanno un granchè di sicurezza antisismica. e questo non per incuria ma per la storia
artistico-architettonica del nostro paese. Un paese che getta le sue basi nel medioevo e nel rinascimento, e che ancora consera (e adopera) molti di quegli edifici.

secondo me questa è demagogia.
giustificare la mancanza di sicurezza solo perchè in italia notoriamente, e non capisco per quale motivo poi, si è soliti piazzare uffici pubblici, scuole, ospedali e chi più ne ha più ne metta, in edifici antichi dalla particolare bellezza artistica ma comunque non a norma al 100% in quanto vecchi, è sciocco.
diciamo piuttosto che è tendenza tutta italiana quella di non sottostare alle regole, anche quelle fondamentali in cui ne vale della vita. e quindi i controlli spesso non vengono eseguiti in quanto ritenuti costosi, o se eseguiti si tende a far chiudere un'occhio. qualche giorno fa rivedevo le immagini del terremoto in giappone (6.6 di magnitudo!!!) e neanche un ufficio o una scuola rasa al suolo.
quanto è stato forte quello in abruzzo di recente???? pensate voi!!!

Cittadino emulo di Pasquino ha detto...

Al mio Sindaco


Er tempo score come un tocco lieve.
Resta un rimpianto cormo d’amarezza,
che pe’ ‘sto core è un peso troppo greve.
E score er tempo. Come ‘na carezza.

N’amico eri, e qualche cosetta en più,
poi, tutt’an botto, te sei vortato tu.
Sò pé na fede colpi grossi assai,
er tempo score, ma nu’ li scordi mai!

Er campanile svetta da lontano,
mentre la guglia se staja su nel cielo,
s.Liberatore te possa dà ’na mano,
ner core mio rimane solo er gelo!

S’è ghiacciato all’istante ner vedere
c’hai barattato l’amicizia cor potere.
Mò, lassame perde, famme er favore,
ma guardate da chi nun te fa onore.

Ner mentre er tempo passa mano a mano,
prepotente m’aritorna ‘nnanzi a me,
scolorato, er ricordo ormai lontano:
‘sto spino drento ar core ancora c’è!

La verità l’annisconni, pòi artefalla,
ma la coscienza riviene sempre a galla.

franz ha detto...

No aspè, non hai capito il senso della frase. Non era quello che intendevo. Era solo ua constatazione. L'italia è piena di palazzi molto datati, che vengono adoperati per i più svariati utilizzi: Scuole, ospedali, uffici pubblici ...e non sono di certo stati piazzati li un mese fa, o sbaglio?

Adesso è facile dire che bisogna farli evacuare tutti, anzi direi fin troppo scontato.

Demagogia è dire cose inclini alle apsettative della gente, e perdonami ma tutti si svegliano dopo i terremoti e vengono folgorati dal fatto che in Italia abbiamo un architettura datata, se non addirittura medievale...Ma prima? Prima del terremoto la coscinza civica dove stava?

Comunque ti ripeto, quel passaggio voleva solo chiarire (ma evidentemente non lo ha fatto :-) )che se vogliamo parlare di sicurezza strutturale allora il discorso è più complesso, e non si riduce di certo alle scuole.

Non ho mai giustificato alcuna mancanza di sicurezza, e mi pare che abbia scritto che la messa in sicurezza dell'edificio è una conditio sine qua non, una cosa da fare a priori di tutti i discorsi che possono ruotare intorno.

Che l'Italia sia un paese dove le regole siano un optional non ci piove, ma anche che ci sia sempre una colpa da addossare e mai un responsabilità da prendersi mi pare altrettanto vero.

Noi nuove generazioni credo abbiamo un compito ben preciso: progettare il nostro futuro in modo innovativo, rispettoso delle regole e del mondo in cui viviamo.
Sai come la penso e sai che proprio non mi passava per l'anticamera del cervello una ben che minima giustificazione di eventuali mancanze.

Ma ti ringrazio poichè se quanto da me scritto poteva essere frainteso (mica so montanelli aho!), con il tuo commento ho avuto il modo, spero, di chiarire meglio.

Anonimo ha detto...

L'è meglio un morto in casa che un pisano sull'uscio...

Related Posts with Thumbnails