giovedì 6 agosto 2009

SANITAGLI

Che ci sia la necessità di tagliare le spese, lo capisco. Che il rapporto tra il numero dei posti letto e gli abitanti sia troppo alto rispetto alla media nazionale, capisco anche questo, ed è giusto provvedere. Ma da qui a togliere ad interi territori il proprio punto di riferimento sanitario la differenza è abissale, e sinceramente mi appare veramente difficile riuscire a confondere questi due piani. Il disastro della sanità laziale sta in scelte sbagliate del passato, legate essenzialmente agli ospedali romani. Ma siccome apparteniamo tutti allo stesso sistema sanitario (regionale), ecco che i tagli vengono spalmati su tutto il territorio. Negli ultimi anni sono stati compiuti numerosi interventi di ammodernamento degli ospedali di Magliano, Amatrice, Civita Castellana. Eppure, in pieno contrasto con queste scelte che puntavano sul un rilancio di questi impanti, ci viene chiesto di diventare "presidi di prossimità" e "ambulatori giornalieri". Ma con quale visione politica, logistica ed economica viene chiesto alle nostre popolazioni di rivolgerci al futuro ospedale di Monterotondo, assai meno agevole dell'ospedale di Narni? Sono al corrente che la "fuga dei pazienti" oltreregione comporta un costo alla sanità laziale? Il futuro di questi nostri ospedali è a mio modo compatibile solo con una politica di collaborazione e di cooperazione tra strutture ospedaliere. Come per le scuole è appurato che avere due istituti identici a poca distanza comporta la chiusura dell'uno e dell'altro istituto (vedi ragioneria), allo stesso modo è necessario stipulare con gli ospedali a noi prossimi un piano che preveda dei servizi differenziati, che non entrino in conflitto generando una patetica "guerra tra poveri" per accaparrarsi più pazienti. Se vogliamo far sopravvivvere il nostro ospedale sviluppiamo ciascuno la propria nicchia di eccellenza: Magliano ha ottimi reparti che deve tenere e sviluppare. Civita ne ha altri. Amatrice e Rieti pure. Se si verificano delle sovrapposizioni sarà necessaria una sintesi che divida equamente i servizi. Altrimenti rischieremo davvero di andarci a curare troppo lontano e di vederci sottratto un ulteriore pezzo della nostra Magliano.

PS: vorrei ricordare ai maglianesi che abbiamo ancora delle armi dalla nostra. So che può sembrare sgarbato e incivile, ma l'autostrada ce l'abbiamo sotto casa, soprattutto in tempi di code... Inoltre, un secondo aspetto, che non vorrei mai fosse dimenticato. Noi eravamo Umbria.

Niccolò

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Come sempre, i polli impazziscono soltanto quando la volpe è entrata nel pollaio.

Niccolò ha detto...

Che pollo anonimo, e soprattutto dalla pessima memoria. Tu che hai fatto invece contro la volpe?

Anonimo ha detto...

Semplice, non ero nel pollaio.

Anonimo ha detto...

Come al solito del resto. Lui chiacchiera e basta e quando c'è da fare qualcosa non c'è. Della serie: armiamoci e partite.

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