mercoledì 21 luglio 2010

Prime udienze per il caso "Eco Service"

dal sito de "Il Corriere di Rieti"

Mentre a Magliano soffia forte il vento della polemica dopo i fatti recenti che hanno riportato agli “onori” della cronaca il sito ex Masan di località Campana, presso il carcere di Camerino, nelle Marche, sono iniziati gli interrogatori agli arrestati dell’operazione “Ragnatela”, che ha portato i carabinieri del Noe di Ancona a sequestrare la “Eco Service” di Corridonia, società accusata di essere al centro di una presunta maxi-frode sul trattamento dei rifiuti pericolosi. Quella stessa società che, tra le altre cose, era stata incaricata dal Comune sabino, attraverso una “procedura negoziata a carattere d’urgenza” - procedura oggetto di un esposto firmato dall’associazione ambientalista “La Sabina territorio e ambiente”, che potrebbe finire a breve sui tavoli della Procura di Rieti - a bonificare proprio il sito dell’ex Masan. I responsabili della Eco Service, ascoltati dal giudice per le indagini preliminari Fernando Scolaro, avrebbero respinto ogni accusa, attraverso i loro legali Claudio Marcolini e Giancarlo Giulianelli. Per la difesa, secondo quanto riportato lunedì sera dalle agenzie di stampa, nelle carte del Noe ci sarebbero numerosi errori e ipotesi di accusa insostenibili. L’edizione maceratese de “Il Resto del Carlino” riporta le parole dell’avvocato Giulianelli, secondo cui “fra il 2005 e il 2009 i carabinieri hanno posto sotto sequestro soltanto un automezzo carico di sospetti rifiuti nocivi, presso la discarica ‘Senesi’ di Morrovalle. Ma quei rifiuti, analizzati poi dall’Arpam, non sono risultati né pericolosi né nocivi. Affermare che erano stati sostituiti è un’ipotesi assurda, non dimostrabile”. Mentre altre persone verranno ascoltate dal gip nei prossimi giorni, a Magliano è l’accordo tra la Eco Service e il Comune l’epicentro della bufera, che oltre agli ambientalisti ha già mobilitato l’opposizione e la popolosa comunità web del borgo sabino, che già grida alla “vergogna”, e alle “dimissioni dei responsabili”. Anche perché, come ha riportato qualche giorno fa al Corriere di Rieti lo stesso avvocato di Palazzo Vannicelli, Emanuele Vespaziani, in caso di mancata risoluzione del dolo sarà difficile rescindere il contratto con la Eco Service. Se non pagando un decimo di quanto previsto dal contratto, più i lavori svolti fino al blocco.

Paolo Giomi

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