lunedì 19 luglio 2010

Eco Service, gli ambientalisti chiedono chiarezza

dal sito de "Il Messaggero"

Pietro Galadini, leader dell’associazione “Sabina Territorio e Ambiente”, getta benzina sul fuoco della vicenda dei traffici illeciti in cui è coinvolta la società “Eco Service srl”, incaricata della bonifica dell’impianto Masan, a Magliano Sabina. Galadini punta il dito sulla procedura di affidamento dell’ appalto. «Succede spesso che ditte “ecologiche” vengano sequestrate e vengano arrestati i titolari – attacca l’ambientalista -, purtroppo sembra una maledizione che succeda sempre a Magliano, ma quello che non dovrebbe accadere è che queste ditte siano invitate da questa amministrazione, tramite “una procedura negoziata a carattere di urgenza». Il 14 dicembre il Comune espone il bando all’albo pretorio e il giorno 15 mattina, alle ore 9,30 tramite fax si invitano cinque ditte a partecipare alla gara». Poi Galadini si concentra sul contenzioso tra la società Cogne e il Comune per la rimozione delle polveri tossiche dal sito della Masan. «Non si blocca – continua Galadini - una ditta che risulta vincitrice di una gara pubblica, perché un privato ha chiesto i danni alla ditta Cogne di Aosta, che risulta soltanto produttrice di quelle polveri di acciaieria e che non ha mai esercitato la propria attività in quel sito. Caso mai si procede contro l’Ecologia 2000 che era la ditta che allora esercitava la propria attività di smaltimento senza le regolari autorizzazioni, per cui è stata sottoposta a sequestro. E chi lo ha detto che la ditta Ecologia 2000 di Ottolini Carla non esiste più se risulta ancora domiciliata a Magliano? Visto che il concetto che si vuol far passare è che la ditta Cogne produttrice di rifiuti debba bonificare le polveri di acciaierie depositate in quel sito dalla Ecologia 2000 sas, allora tutte le società che hanno prodotto rifiuti tossici e consegnati alla Masan con ricevuta da parte della stessa di certificato di regolare smaltimento, dovrebbero ripulire quel sito? Il punto, però, - conclude Galadini – è un altro. Perché non ci chiediamo perché la “3p Immobiliare “società proprietaria del sito dell’ex fornace, affitta sempre a società che si rivelano discutibili, percepisce gli affitti e i danni, morali e materiali, toccano sempre ai cittadini»?


di RAFFAELLA DI CLAUDIO

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