venerdì 31 agosto 2007

Agrisabina o festa dei piani ?

Dietro un'idea di Lorenzo Ballanti, infatti circa un anno fà fece un articolo sul Corriere di Rieti, consigliando l'Amministrazione di spostare l'Agrisabina ai piani di Frangellini.
L'idea infatti è buona, ma come al solito, visto che nel decidere, usano sempre il lato negativo, secondo me non è il periodo giusto e il modo giusto di fare le cose senza ascoltare nessuno, se non i soliti fedelissimi.
Ma poi la domanda più importante è, chi paga ?
Cioè io vorrei sapere se la mia parte di contributo all'Amministrazione, và a Agrisabina e la stessa quota và ai commercianti, alle attività rivolte ai giovani e se và, a tutte le altre categorie , presenti sul territorio?
Oppure Agrisabina è finanziata dalla Regione o dalla Provincia e non dal Comune, cioè dai cittadini ?
Sono anni che si svolge questa manifestazione, ma effettivamente non mi sembra che porti sviluppo o benessere ai coltivatori-diretti, visto che sono sempre in crisi. Forse bisognerebbe avere più attenzione per loro sotto altre forme più dirette e non illuderli con l'Agrisabina.
Forse questa festa serve all'Amministrazione per spendere dei soldi che si trovano in eccedenza ?
Pietro Galadini
 

6 commenti:

Anonimo ha detto...

noi di sabinamente avevamo proposto al comune, tramite un post, di unire tutti i coltivatori diretti e gli allevatori sotto un unico marchio "FATTO A MAGLIANO SABINA", e di aprire un punto vendita in piazza. Credo non sarebbe una cattiva idea.
il problema è che noi, in questo caso, piu' che proporre non possiamo fare.

pietro galadini ha detto...

l'idea è buona ma bisogna mettere a posto la qualità dei prodotti a Magliano Sabina. Vedi per esempio l'arsenico e per curiosità rileggi la deroga concessa al comune dalla Regione, ti accorgerai che è consentito l'uso dell'acqua soltanto a quelli allevamenti che producono e consumano i loro prodotti sul territorio, perciò non potrebbero vendere i prodotti fuori da Magliano, pensa soltanto al latte.
Invece per certi allevamenti con 40.000 unità di volatili e che puzzano da morire, le analisi dell'acqua dei pozzi che in tutta la zona sono stati dichiarati inquinati da metalli pesanti, invece da analisi fatte da chi vende in tutta l'Italia gli animali allevati, risulta con valori a 0 perciò potabilissima, sempre un caso di alta qualità.
Quello di unire i coltivatori diretti è un'idea eccezionale, ma sopratutto un modo per utilizzare tutte le proprietà terriere che ha il Comune e dove non percepisce alcun affitto, visto che chi li tiene non paga.
Per esempio si potrebbe costituire una coperativa di giovani che prendono in gestione per almeno 20 anni tutte le proprietà immobiliari e i terreni del comune di Magliano. Con l'aiuto di finanziatori si potrebbero sistemare e affittare come B&B, per i terreni si possono fare tante cose da parlarne insieme.

Anonimo ha detto...

Il Sig. Galadini ha toccato un tasto dolente, e cioè la fallimentare manifestazione denominata "agri sabina" che ci trasciniamo dietro da qualche anno a costi paurosi, senza che porti nessun beneficio ai cittadini. Sembra che l'hanno trasferita in pianura, e quindi Magliano continuerà a riceverne niente, ma sicuramente benefici l'avranno le tasche di alcune persone.
Noi Puffi, visto che siamo sempre quelli che devono pagare, vorremmo conoscerne il bilancio di spesa (quello vero): è possibile in questa strana democrazia maglianese?!

Grande Puffo ha detto...

Il Sig. Galadini ha toccato un tasto dolente, e cioè la fallimentare manifestazione denominata "agri sabina" che ci trasciniamo dietro da qualche anno a costi paurosi, senza che porti nessun beneficio ai cittadini. Sembra che l'hanno trasferita in pianura, e quindi Magliano continuerà a riceverne niente, ma sicuramente benefici l'avranno le tasche di alcune persone.
Noi Puffi, visto che siamo sempre quelli che devono pagare, vorremmo conoscerne il bilancio di spesa (quello vero): è possibile in questa strana democrazia maglianese?!

francesco (staff Sabinamente) ha detto...

noi di sabinamente avevamo proposto al comune, tramite un post, di unire tutti i coltivatori diretti e gli allevatori sotto un unico marchio "FATTO A MAGLIANO SABINA", e di aprire un punto vendita in piazza. Credo non sarebbe una cattiva idea.
il problema è che noi, in questo caso, piu' che proporre non possiamo fare.

pietro galadini ha detto...

l'idea è buona ma bisogna mettere a posto la qualità dei prodotti a Magliano Sabina. Vedi per esempio l'arsenico e per curiosità rileggi la deroga concessa al comune dalla Regione, ti accorgerai che è consentito l'uso dell'acqua soltanto a quelli allevamenti che producono e consumano i loro prodotti sul territorio, perciò non potrebbero vendere i prodotti fuori da Magliano, pensa soltanto al latte.
Invece per certi allevamenti con 40.000 unità di volatili e che puzzano da morire, le analisi dell'acqua dei pozzi che in tutta la zona sono stati dichiarati inquinati da metalli pesanti, invece da analisi fatte da chi vende in tutta l'Italia gli animali allevati, risulta con valori a 0 perciò potabilissima, sempre un caso di alta qualità.
Quello di unire i coltivatori diretti è un'idea eccezionale, ma sopratutto un modo per utilizzare tutte le proprietà terriere che ha il Comune e dove non percepisce alcun affitto, visto che chi li tiene non paga.
Per esempio si potrebbe costituire una coperativa di giovani che prendono in gestione per almeno 20 anni tutte le proprietà immobiliari e i terreni del comune di Magliano. Con l'aiuto di finanziatori si potrebbero sistemare e affittare come B&B, per i terreni si possono fare tante cose da parlarne insieme.

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