domenica 6 marzo 2011

Sempre più ipotesi secessione per tutta la provincia reatina

dal sito de "Il Giornale di Rieti"

È ormai sempre più diffusa, trasversalmente, tra la pubblica opinione di questo nostro disastrato territorio, l'esigenza di giungere ad un mutamento amministrativo e questo convincimento "secessionista" ha pervaso anche me.

La distanza dalla capitale appare ormai incolmabile con, da un lato, una realtà, come quella "romana", centripeta atavicamente, famelicamente e ad ogni livello (pensate che, al netto di valutazioni di convenienza politica, non è stata concessa a Milano neanche la sede della commissione di controllo sulle società quotate in borsa, che pure ne avrebbe, diciamo così, qualche titolo morale!), dall'altro la pochezza di un ceto politico, il nostro, senza distinzione di colorazione politica, incapace di "fare squadra" ed attento soltanto agli interessi di bottega ed alle sfrenate ambizioni personali invece che alle esigenze di un territorio estremamente debole sotto il profilo demografico ed economico.

E così, il caso del Terminillo, gestito in modo a dir poco dilettantesco (ricordate le raccomandazioni di Epifani?) diventa emblematico di una situazione di totale degrado, anche se poi i casi paradigmatici di mala gestione sono innumerevoli.

A proposito come è finito il contenzioso con Roma sull'indennizzo per l'utilizzo della nostra acqua? Si tratterebbe soltanto di affidarsi ad esperti, (veri però, non da strapazzo) di marketing territoriale per capire se la soluzione migliore sia quella "umbra" o quella "abruzzese".

Alberto Micheli

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