giovedì 24 marzo 2011

Addio Umbria: l'eco della delibera sui giornali

dal sito de "Il Messaggero"

Con i voti della maggioranza e quello del consigliere Franco Orsini, l’amministrazione comunale di Magliano Sabina ha ritirato il referendum per il passaggio del comune alla Regione Umbria. La minoranza di Rinnovamento democratico come fece il 17 novembre, quando venne deliberata l’iniziativa secessionista, si è astenuta. L’assise, poco partecipata, si è svolta nel clima di ordinaria tensione tra maggioranza e opposizione (segue).

dal sito de "Il Corriere di Rieti"

Il consiglio comunale vota la fine dei desideri secessionisti di Magliano Sabina. Dopo quattro mesi, da quel 17 novembre in cui la maggioranza espresse parere favorevole al referendum per il passaggio di Magliano Sabina in Umbria, la delibera comunale è stata annullata. Invariate nel tempo le posizioni dei votanti: 12 favorevoli, i consiglieri di maggioranza più il consigliere del gruppo unico Franco Orsini, e 4 astenuti, i consiglieri di Rinnovamento democratico. Mancata nascita di un comitato a favore del passaggio in Umbria, mancato appoggio politico e spesa troppo alta da sostenere per una battaglia nella quale manca la sicurezza di una vittoria: questi i motivi principali contenuti nella delibera e con cui il sindaco Alfredo Graziani ha argomentato la recessione dagli originali propositi. “Il referendum - ha detto il capogruppo Antonello Ruggeri - è stato concepito come un'iniziativa molto forte che aveva un alto valore simbolico e che non metteva a rischio l'incolumità e la libertà di nessuno, un'azione incisiva, di grande impatto e rilievo. Purtroppo è mancata l'unanimità, non c'è stata la coesione che pure era facile intuire fosse necessaria. Sono iniziati i distinguo, le contrarietà, la strumentalizzazione che hanno portato inesorabilmente all'indebolimento di un'arma che aveva una forte valenza e un potenziale strategico eccezionale. Non aderire a questa iniziativa è stato come lavorare a favore di chi invece voleva la chiusura del nostro ospedale”. Pochi sconti, di risposta, rispetto le responsabilità del fallimentare tentativo negli interventi dei consiglieri di minoranza. Fatta eccezione per il consigliere Orsini che ha espresso un nuovo voto favorevole, i consiglieri di Rinnovamento democratico hanno sottolineato come l'iniziativa in discussione li aveva trovati fin da subito in forte dubbio rispetto all'efficacia. "Dopo quattro mesi e tante iniziative che altro frutto non hanno portato se non le tante riprese televisive - ha detto il consigliere Giovanni Pagani - ci si ritrova con un pugno di mosche". "Siamo oggi a discutere - ha detto Francesco Di Basilio, consigliere e coordinatore Pd - su un argomento che sin dall'inizio avevamo messo in discussione. Voi avete deciso a maggioranza di intraprendere l'avviamento per le procedure di referendum in maniera solitaria - ha concluso Di Basilio facendo riferimento anche alle accuse di "boicottaggio" mosse al Pd - Se oggi lo ritirate, vorremmo capire da voi di chi siano le responsabilità e che cosa c’entrano il Pd locale e la minoranza, così come il presidente Melilli, in tutta questa faccenda. Siete stati voi a prendere questa decisione e ora è giusto che ve ne assumiate la responsabilità". Posizione ribadita anche dal capogruppo Francesco Urbanetti nella dichiarazione di voto: "Non è un mistero che quella delibera non ci avesse mai convinto dal punto di vista del coinvolgimento delle forze politiche. Temevamo, e purtroppo ne abbiamo avuto conferma, che tale atto avrebbe spaccato l'unità dei comuni sabini nella lotta per la salvezza dell'ospedale. Ed è proprio su questo che il gruppo dà a voi la piena responsabilità di ciò che è accaduto". "Con questa storia del referendum che voi colpevolmente avete sovrapposto a quella dell'ospedale - prosegue Urbanetti - avete delineato l'immagine di un' amministrazione confusa e contraddittoria. A questa poi va aggiunta la totale assenza di dialogo e di confronto che una maggioranza seria avrebbe dovuto tenere con la minoranza, con i partiti, con le associazioni, con i liberi cittadini. Avete invece deciso la via del fare tutto da soli. Che cosa vi dovremmo rispondere noi oggi? Vi rispondiamo che da soli oggi lo ritirerete. Noi rimaniamo coerenti con quanto deciso a novembre, e per questo confermiamo il voto di astensione. Non vogliamo avere nulla a che fare né con il referendum né con la brutta figura a cui avete esposto la nostra Magliano"

Sara Pandolfi

0 commenti:

Related Posts with Thumbnails