sabato 26 marzo 2011

Indipendence Day (?) No...

pensieri a briglia sciolta...

Peccato. Peccato davvero. L’idea di una modestissima rubrica sullo sfondo delle vicissitudini referendarie aveva ottimamente stimolato l’appeal per la scrittura e poteva essere uno spunto per condividere riflessioni e punti di vista. Beh, per la rubrica in fin dei conti poco male, basta solo trovare un altro nome appetibile e continuare a scrivere. Assai male invece per l’immagine della nostra Magliano. Il ritiro di un referendum frutto dei “tiramenti del momento” (parafrasando Guccini) e non della radicata convinzione che questa terra abbia la sua naturale collocazione nel cuore verde dell’Italia ha fatto precipitare il tutto ai risultati che ora vediamo. Una occasione persa per cercare di ricucire un tessuto sociale fin troppo lacerato.

Perché diciamocelo chiaramente, solo una piccola parte dei 2500 elettori che alle passate elezioni hanno votato per Graziani o Urbanetti hanno interesse, voglia e ben si muovono in questo scenario politico, visto e rivisto, fatto di due blocchi con la possibilità di scegliere o uno schieramento o l’altro. Pochi radicati alla vecchia politica dove non è concepibile che chi non ha messo la croce sullo stesso tuo simbolo possa avere una visione comune alla tua, possa criticare le stesse persone a cui ha dato fiducia in virtù di un ragionamento che si basa sul fatto che avendoti votato sono io il primo a cui devi dimostrare e ripagare la fiducia data e non di certo sperare nell’appoggio incondizionato di un fanatico.

Invece no. Ancora cosi non ci si ragiona. Ma cercare di cambiare questa visione o quantomeno raccontarla è uno stimolo che fa scorrere le parole sulla tastiera. Alla faccia di quelli che pensano che se hai espresso un voto allora sei uno che per 5 anni sarà uno schierato e di parte e alla faccia anche di quelli che pensano che il tuo voto sia una cambiale in bianco per 5 anni e che non sanno discernere il diritto alla critica, restando sgomenti se gli fai notare che alcune cosette non vanno proprio.

Inoltre non appena, nei discorsi di tutti i giorni, dici qualcosa in favore della maggioranza, cosi come della minoranza, allora ecco che ti senti osservato come o un soldato ligio al dovere oppure come un rinnegato che ha cambiato bandiera! Ma davvero la politica è ridotta a questo? Oppure è solo una mia visione apocalittica frutto di questi tempi dove ovunque ti giri si augurano la fine del mondo? Di sicuro non è certo per questo che ho espresso che mi reco alle urne!

Certo è vero, io sono conto solo un voto e non ho nulla in più di nessun altro. Ma siccome ho un profondo desiderio di rimanere a vivere a Magliano Sabina (Lazio o Umbria non fa differenza) vorrei farlo in un paese dove anziché scontrarsi nei teatri come fossimo negli anni di piombo per discutere più di vicende personali che di altro si usasse lo stesso fervore ad esempio per far partire la raccolta differenziata! Sono queste le tematiche sulle quali si ha controllo al 100% e nelle quali si deve mettere maggiore impegno! Mi fermo qui altrimenti il “pistolotto” sarebbe troppo pesante!
:-)
sabba

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