lunedì 20 ottobre 2008

"Il futuro di Incontri? Costruiamolo"

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO CON ESTREMO PIACERE QUESTA LETTERA DA PARTE DELL'AMICO PAOLO. SPERANDO CHE ESSA POSSA CONTRIBUIRE POSITIVAMENTE, COME A NOSTRO AVVISO FARA', NEL TENERE VIVA LA "QUESTIONE INCONTRI" E RISOLVERLA NEL MIGLIORE DEI MODI.

Lo confesso. Da un lato fa piacere, ma dall'altro provi un sacco di rabbia perché da come è stata messa la questione sembra che le difficoltà di Incontri siano legate alle persone che ci hanno dedicato, e ci dedicano, ancora tempo ed ore. Ve lo devo dire, con la solita franchezza e con la schiettezza di sempre. Leggere quei commenti ingrati e soprattutto gratuiti verso il nostro "editore" (che poi tutti sanno essere Guido Poeta) mi hanno ferito perché la realtà in questi 18 anni, ed anche oggi, è ben altra da quella che qualcuno si immagina nella sua (purtroppo contorta) mente. Come vi ha detto già Luca e come può confermare chiunque abbia messo piede nella redazione di Incontri sa che la parola censura non esiste. Né quella vera né quella con il pilota automatico. C'è una discussione, quella sì, continua su come fare il giornale su come far conoscere più cose possibili a tutti i cittadini. Oggi c'è una situazione di difficoltà organizzativa che non abbiamo nascosto ai nostri lettori e che non intendiamo nascondere. Anzi, forse, proprio per affrontare meglio la riorganizzazione abbiamo bisogno di un periodo di "pausa". E' già successo nella nostra storia: tra il 1996 ed il 1998 quando i redattori di allora diventarono "grandi" il giornale subì qualche ritardo. Non c'entra nulla la "linea" o l'atteggiamento di "chiusura" (ma quando mai...) verso l'esterno. Come si fa a misurare se una linea editoriale ha successo? C'è un solo modo: misurare le vendite e gli abbonamenti. Ebbene anche oggi che usciamo sporadicamente Incontri viene venduto e la gente si abbona. Anzi in queste settimane di difficoltà ci siamo resi conto di un'altra cosa: la gente ci dimostra un affetto commovente. Ci fermano, chiedono lumi sul futuro, alcuni offrono dei soldi (che non ci servono). Lasciatemelo dire. Per Guido e la sua "impresa" forse è proprio questa la soddisfazione più bella. C'è stata gente che ci ha attaccato nei comizi, altri sui manifesti, altri ancora hanno scomodato i consigli comunali oppure le sezioni per imporre "diktat" antiabbonamento. Hanno perso perché oggi ci sono centinaia di persone che aspettano l'uscita di Incontri. Malgrado loro. E' proprio per rispetto di questi nostri affezionati lettori che abbiamo deciso che così non si può andare avanti. Perché un giornale è un giornale quando si comporta come tale. Quando esce a scadenze prestabilite, rispettandole e prendendosi l'impegno con i propri lettori/consumatori. Ebbene, oggi, speriamo solo oggi, non siamo più in grado, per motivi organizzativi, di mantenere in piedi questo "patto". Perciò crediamo che sia il caso di sciogliere, magari solo per un anno, questo "patto" per lavorare ad una riorganizzazione senza "l'assillo" dell'uscita in edicola. E qui arrivo a rispondere a Francesco che mi ha chiesto lumi sui progetti di collaborazione di cui abbiamo parlato in passato. E' ancora tutto valido. Ma possiamo iniziare a parlarne solo a bocce ferme. Ossia quando non abbiamo più "sospesi" con i lettori. Quest'anno c'eravamo impegnati di fare 4 numeri e quelli i maglianesi avranno. Per il 2009 - ve lo anticipo poi lo leggerete più nel dettaglio sul numero in uscita - non chiederemo contributi anche se ci impegnamo ad uscire anche se non sappiamo dirvi quanto e quando. Da gennaio verrà chiuso anche il conto corrente. E' un gesto forte, lo sappiamo. Ma ripartire da zero è l'unico modo per "ricostruire" Incontri magari senza Guido, Maurizio, Paolo, Stefano ed Edoardo ma con la stessa filosofia di sempre e sopratutto, senza vendere l'anima della testata. Senza l'impegno di far uscire il giornale magari possiamo fermarci qualche mese radunare le persone che vogliono aiutarci, formarle e chissà forse lasciargli anche le chiavi della redazione. Penso però, mi rivolgo soprattutto a Francesco, che tutto questa debba avvenire con la massima calma. Non potevamo farlo adesso perché con i pochi ritagli di tempo che abbiamo dobbiamo far uscire - come ci siamo impegnati - altri due numeri.Credetemi, chi ha dedicato, e dedica, intere ore e giornate a questo giornale non vive bene questa situazione. Vogliamo ripartire. Ma vogliamo farlo sul serio senza prendersi in giro da soli. Chiunque prenderà in mano il giornale, questo bisogna metterselo in testa, non può farlo pensando di "bypassare" quella storia che da Guido ad Edoardo, da Fabrizio a Carlo, da Luca a Paolo, da Ugo, Tino, Francesca, Paola, Fernanda, Sara, Stefano, Maurizio, Italia e tanti tanti altri che in tutti questi anni - senza nulla in cambio e con la linea di raccontare i fatti quelli e basta - hanno fatto diventare le parole stampate in quelle 8 (o 12) pagine "autorevoli".
Con cordiarlità
Paolo Di Basilio

10 commenti:

Unknown ha detto...

grazie paolo.

Anonimo ha detto...

E' chiaro che quel Carlo non sono io bensì credo Tondinelli, anche se, in un angolino lontano lontano e nascosto nel buio,ci ritrovi qualche ricordo di me.

Comunque caro Paolo, vedere ridimensionato una voce libera quale "Incontri" non fa soltanto tristezza ma rabbia, da la sensazione che qualcuno sigilli le nostre bocche.
Ho accennato qualche giorno fa al "Manifesto", un giornale da sempre punto di riferimento di una sinistra libera da vincoli di partito e non solo, ma anche di intellettuali democratici, forse meno di operai, anche se si sono sempre dedicate pagine riservate a questo genere di lavoratori.
Una voce concretamente libera cui per decreto, come avviene sempre più di frequente, il governo taglia contributi ai giornali associati in cooperative e questo taglio di fondi vuol dire chiudere, a meno che tramite sottoscrizione di abbonamenti non si riesca farlo sopravvivere.

Lo definisco neodecandentismo questo periodo della storia e guarda come a volte questa si ripeta ad ogni inizio secolo; anche ai primi del secolo scorso avvennero le medesime e simili crisi culturali; ma poi sicuramente ci sarà di nuovo un neorinascimento, almeno me lo auguro poiché i fermenti di questo periodo che ci sono nelle università e nella scuola, potrebbero far ben sperare.
carlo

Anonimo ha detto...

cancellatelo, vi prego....

Anonimo ha detto...

cosa???

Anonimo ha detto...

nulla fra, errore mio, mi si e' bloccata la connessione prima del commento e ne e' apparsa solo una frase..

Anonimo ha detto...

che fai di nuovo provochi?
dai che anche senza puntini di sospensione si capiva benissimo la tua allergia.
Vero è che chi ha più senno lo usi, ma sono sempre stato un poco dissennato ...
però giuro stavolta che finisce qui.

Anonimo ha detto...

confermo l' errore, niente contro nessuno, altrimenti cancellavo dal blogger. scusate ancora

Anonimo ha detto...

Allora sono d'obbligo anche le mie;
scusate.

Anonimo ha detto...

Patetico!

c.g. ha detto...

Allora sono d'obbligo anche le mie;
scusate.

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