giovedì 14 aprile 2011

Si avvicina il referendum: riceviamo, pubblichiamo e condividiamo questa lettera aperta

Lettera aperta di un cittadino inviata a Magliano Democratica, Sabinamente, Magliano Insieme, Apriletaurus, Melaverde, e Terra, indirizzata all’Amministrazione Comunale, ai Partiti e alle associazioni locali avente ad oggetto la questione del Referendum per il passaggio di Magliano Sabina dalla Regione Lazio alla Regione Umbria ed aggregazione alla Provincia di Terni.

AI MEMBRI DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE


Egregi Amministratori,
avete presentato la richiesta di Referendum motivandola con sacrosante argomentazioni e con la consapevolezza che, indipendentemente dalla questione ‘Marzio Marini’la cittadinanza ha sempre desiderato il “ ritorno “ in Umbria.
Del resto, come aveva spiegato con molta foga il sindaco ai cittadini al momento di presentare la richiesta referendaria, ragioni storiche e culturali oltre che logistiche fanno i maglianesi più vicini alle esigenze allo spirito del popolo umbro che a quello sabino per essere oltretutto appartenuta alla Provincia Umbra di Perugia dall’unità d’Italia fino al 1923.
Tutti sanno anche che Magliano dal tempo in cui è entrata a far parte della Provincia di Rieti era sede di importanti istituzioni e centro di riferimento del territorio e dei comuni circostanti (a titolo esemplificativo l’Ospedale, l’Ufficio del Registro, la Pretura ,la Curia vescovile, il Seminario etc.) ma anche che, successivamente, ha subito il graduale depauperamento dei suoi importanti uffici e, oserei dire, è stata spogliata della sua dignità di città a favore di Poggio Mirteto, con conseguente impoverimento dei suoi abitanti, costretti ad abbandonare il territorio per cercare lavoro altrove o a fare i pendolari.
Dal punto di vista economico e produttivo Magliano è rimasta, nonostante l’importanza della posizione strategica ed il collegamento con l’Italia intera per effetto dell’ accesso all’Autosole, un centro agricolo dimenticato dalla politica di livello e dai politici che contano.
A causa della mancanza di guide autorevoli e lungimiranti e della scarsa capacità degli amministratori di farsi rispettare, i maglianesi, che nel 1904 si erano resi protagonisti protagonisti di scioperi contadini di risonanza nazionale e nel 1920 di scontri con forze dell’ordine e con le prime squadre fasciste mostrando il loro carattere fiero e ribelle, hanno lentamente acquistato un carattere abulico, arrendevole e rassegnato permettendo persino lo spostamento altrove di importanti reperti storici ed archeologici appartenenti alla loro storia.


AI PARTITI E ALLE ASSOCIAZIONI POLITICHE E CULTURALI

Per quanto possa sembrare che le associazioni politiche e culturali locali siano attente ai problemi della comunità e del territorio ed esercitino un controllo vigoroso sulla gestione della cosa pubblica, si deve rilevare che il solo utilizzo dei BLOG e di altri mezzi informatici per denunciare il malgoverno o per informare i cittadini di fatti di capitale importanza per la sopravvivenza della nostra comunità, non sia sufficiente.
La maggior parte dei cittadini o perché anziani o perché non in grado di accedere ad internet, è costretta ad affidarsi al ‘si dice’ ’senza avere la percezione diretta e reale degli avvenimenti. Ciò che consente ai furbi di turno di giocare sulla loro ignoranza.
Voi che siete attivisti, che credete nella giustizia del vostro messaggio politico o culturale, abbiate il coraggio non solo di denunciare e di manifestare ENERGICAMENTE dai blog le scorrettezze o la superficialità delle scelte dell’Esecutivo.
Se necessario tappezzate di manifesti il paese e le campagne, fate volantinaggio, siate presenti e discutete in piazza, soprattutto INFORMATE CON LA MASSIMA OBBIETTIVITA’la popolazione affinché sia consapevolmente partecipe delle scelte e del destino della nostra comunità.
In questo particolare momento si debbono decidere le sorti del passaggio in Umbria o della permanenza nel Lazio. Rifuggite dalla logica della contrapposizione partitica e non lasciate che siano gli interessi particolaristici o di convenienza politica contingente dettati dall’alto a prevalere, né il vostro comportamento sia dettato dal sentimento di avversione ad una scelta dell’antagonista.
Non sacrificate la vostra identità culturale, la vostra appartenenza al territorio, gli interessi della gente che vive con voi agli interessi di una lobbi .
Mantenete la vostra indipendenza intellettuale ed informate correttamente ed obbiettivamente i cittadini ed i vostri simpatizzanti dei pro e dei contro della scelta ma lasciateli liberi di scegliere indipendentemente dallo schieramento in cui militate.
E’ solo a tali condizioni che i cittadini potranno rivolgersi a Voi con fiducia nel prossimo futuro; a Voi spetta il compito di restituire ai cittadini la fiducia nella politica, e lo stimolo al recupero degli ideali e dello smarrito orgoglio civico.


Un cittadino 

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