mercoledì 27 aprile 2011

A Pitigliano (GR) è realtà l'ospedale con medicina cinese: ma è polemica

dal "Corriere della Sera"


«A quando maghi e fattucchiere negli ospedali?». È la battuta provocatoria con cui Silvio Garattini, direttore dell'Istituto Mario Negri di Milano, commenta la decisione dell'ospedale di Grosseto di accogliere al suo interno ambulatori di agopuntura, omeopatia e fitoterapia. La struttura è la stessa in cui alcuni giorni fa erano stati sorpresi alcuni sanitari mentre fumavano e scherzavano nel reparto di rianimazione, e le foto erano finite su Facebook. La critica di Garattini è contenuta in una intervista del settimanale Oggi, che sarà in edicola mercoledì e di cui è stata data un'anticipazione dal Mario Negri.

«MEDICINA ALTERNATIVA SENZA PROVE» - La medicina alternativa, al contrario di quella ufficiale, «è completamente senza prove. L'agopuntura è tutta in discussione anche per le molteplici modalità con cui può essere eseguita; i prodotti omeopatici, in gran maggioranza, non contengono nulla, i prodotti fitoterapici non si sa bene che cosa contengano e possono variare da preparazione a preparazione. Non vi è nessun controllo, sono stati messi in commercio solo con una notifica e non sono obbligati a presentare alcuna documentazione che ne garantisca l'efficacia». «La pseudo-ragione che determina la scelta di mettere le due medicine sullo stesso piano - continua il farmacologo - si basa sul diritto dei cittadini a essere liberi nella scelta o nel rifiuto delle terapie. Nessuno contesta questo diritto. Se, però, si accettasse il principio secondo cui bisogna accontentare i desideri di tutti, perchè non dare spazio in ospedale anche a fattucchiere, a maghi e guaritori in cui una parte del pubblico ripone grande fiducia? E perchè non garantire la disponibilità di amuleti a carico del Servizio Sanitario Nazionale, visto che nel paese vi sono molti scaramantici?». «La via delle due medicine - conclude Garattini - è anche un attentato a un bene prezioso: il Servizio Sanitario Nazionale, la cui sostenibilità nel tempo è legata al rimborso dei trattamenti basati sull'evidenza. È bene che i politici riflettano sulla necessità di privilegiare la razionalità anzichè rincorrere tutto ciò che può portare consensi e voti» (segue).


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