martedì 9 novembre 2010

Magliano (pure) a rischio nucleare?

dal sito "Sabinamagazine.it"

Domenica 7 novembre, nel 23° anniversario del referendum antinucleare a Roma in piazza Farnese dalle 15:00 alle 18:00, i Verdi saranno in piazza per manifestare contro la scelta del Governo di centrodestra di reintrodurre il nucleare ignorando la volontà popolare che si è chiaramente espressa contro l’energia atomica. “Quest’appuntamento è particolarmente importante per i cittadini del Lazio poiché la nostra regione sarà una di quelle più colpite dall’introduzione del nucleare, con due reattori Epr a Montalto di Castro, un deposito delle scorie alla centrale del Garigliano, uno nei pressi della vecchia centrale di Latina e una possibile centrale nucleare sul Tevere a nord di Roma. Tutti siti che abbiamo resi noti e che non sono mai stati smentiti dal Governo”. Afferma il presidente nazionale dei Verdi per la Costituente Ecologista, Angelo Bonelli.

“Tutto ciò sarà avvallato dalla giunta regionale di centrodestra della presidente Polverini che non si pronuncia chiaramente sul nucleare, mentre parecchi esponenti della sua maggioranza smentiscono le dichiarazioni di “non necessità del nucleare nel Lazio, in quanto regione autosufficiente sul fronte energetico” fatte in campagna elettorale dalla Polverini, candidando la nostra regione non solo per le centrali, ma anche per il deposito nazionale delle scorie”. Aggiunge il Presidente dei Verdi del Lazio, Nando Bonessio. Bonelli e Bonessio saranno presenti all’appuntamento a piazza Farnese dove sarà possibile firmare la legge d’iniziativa popolare per le energie rinnovabili.

3 commenti:

Mau A ha detto...

Le seguenti parole mi escono direttamente dal cuore: questo è uno dei peggiori governi che abbia mai esercitato in Italia. Spero soltanto che in futuro vi sarà qualcuno degno ed in grado di gestire meglio questo Paese in preda ad una decadenza vile e volgare; inoltre, prego che il popolo Italiano non commetta più certi errori alle urne elettorali, altrimenti, l'unica cosa che ci renderà più liberi e consapevoli sarà solo una meritatissima disgrazia.

Aprile ha detto...

<span>Caro Maurizio, come ormai avrai avuto modo di conoscermi, mai nessuno potrà plecudermi la libertà di dire ciò che penso, ed in questo momento penso questo e lo scrivo anche se consapevole che solleverò un altro vespaio di polemiche.  
ABOLIRE LE SOVVENZIONI A SAGRE E FESTE PAESANE  e quei soldi vadano a finanziare il mantenimento di tesori del passato, fonti inesauribili di culture storiche e che una volta distrutti mai più avremo la gioia di apprezzarli.  
MUSEI, NECROPOLI, SITI ARCHEOLOGICI, PALAZZI; stanno sbriciolandosi per mancanza di fondi, mentre si sperperano danari pubblici per manifestazioni tanto inutili quanto effimere.  
Non dico sia stata inutile, ma vorrei conoscere, ad esempio, quanto è costata ai cittadini la manifestazione di Sabato e Domenica e se quel denaro riuscirà mai a farne ritornare altrettanto nelle casse comunali.</span>

Mau A ha detto...

Penso che non potrai mai trovare una persona più concordante e compiaciuta di me riguardo a ciò che hai scritto. Sono anni che anche io mi impegno a diffondere un pensiero del genere tra la gente; perciò, a mio avviso, ciò che hai testimoniato è sensato, intelligente e lodevole: su questo non ci piove. Però devi permettermi di aggiungere una cosa, ossia il fatto che il tuo saggio pensiero non sia pertinente alla questione sopra riportata: qui si parla di un governo che si prende la libertà di snobbare il lecito dissenso del suo popolo, e lo fa con una superficialità tale da farmi rabbrividire, e a volte, anche vergognare di essere un cittadino Italiano.
Poi, se vogliamo discutere di cultura, hai trovato l'uomo giusto per dare libero sfogo ad ogni giudizio, opinione ed iniziativa. Una cosa è sicura (e qui il tuo discorso calzerebbe in maniera spettacolare): se il bagaglio culturale della massa fosse assai più pesante e attrezzato, di certo si decimerebbero i problemi e raramente avremmo a che fare con nefandezze simili.

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