domenica 14 dicembre 2008

Tevere, rimane lo stato di allerta.

Il Tevere si è abbassato e sta rientrando piano piano nel suo letto ma lo stato di allerta non è finito. Anzi per oggi è prevista una nuova ondata di maltempo e vigili del fuoco, volontari di Protezione civile, quelli della Guardia Nazionale Ambientale, Polizia municipale e carabinieri rimangono in allerta. Per ora i “Piani” di Magliano - tutta l’area a Valle che confina con l’Umbria e il Viterbese - rimane allagata da un’esordazione di proporzioni uniche. Almeno nell’ultimo trentennio. Emergenza La zona più prossima al fiume è stata sommersa da oltre un metro d’acqua. Nel resto della piana non si è scesi oltre i 50 centimetri. Ieri mattina alle 10,30 - dopo che la pioggia è cessata - la Polizia Municipale, che ha fatto gli straordinari tutta la notte come le altre forze di soccorso, ha deciso di riaprire la strada provinciale Lambruschina. Il fiume infatti si era abbassato - si fa per dire - a 9 metri e 55 centimetri consentendo perciò il transito in sicurezza delle auto. La paura vera è arrivata nella notte di venerdì quando il livello si era alzato, intorno alle 23, a 9,85: per alcuni minuti era stata presa anche in considerazione l’idea di chiudere Ponte Felice. I disagi maggiori sono stati per le due abitazioni in località Alboreto - una ospita una comunità di meditazione orientale l’altra una famiglia - che si raggiungono per la strada di Pomponio che sono rimaste isolate. E’ vero che quelle aree sono raggiungibili anche da una stradina interna ma questa, nella notte era diventata un pantano. Perciò anche ieri i vigili del fuoco hanno mantenuto un “presidio” all’imbocco della stradina lungo la Flaminia con un gommone pronto per una eventuale evacuazione d’emergenza. Disagi anche nella zona di Campitelli al confine con l’Umbria dove un casale è stato evacuato in via precauzionale ed un’altro è stato monitorato costantemente. A Stimigliano invece il fiume ha rotto gli argini in una zona al confine con Poggio Sommavilla, allagando alcune stradine rurali. Danni Per fare una stima sui danni bisognerà aspettare la fine dell’emergenza. Per quanto riguarda nella zona allagata ci sono campi coltivati con le prime semine oppure c’erano gli ultimi granturchi ancora da raccogliere. Inoltre nell’area allagata verso l’Umbria due imprese agricole hanno delle serre che sono state completamente sommerse. Due anni fa il Comune per una piena molto più piccola chiese lo stato di calamità per un milione di euro. A Fara Sabina il fosso Corese, tracimato giovedì, viene monitorato costantemente e in alcuni punti fa fatica a rientrare nel letto originario. Sono state chiuse diverse strade rurali e poderali lungo la Farense. Il Comune ha iniziato anche qui la stima dei danni per un evento “eccezionale” per il territorio di Fara. Ripulito il sottopasso della stazione di Passo Corese mentre permangono i disagi alla circolazione per la frana lungo la strada degli Inglesi.
Paolo Di Basilio

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