lunedì 20 aprile 2009

La gita impossibile

dal sito de "Il Corriere di Rieti"

I suoi compagni di scuola domani andranno in gita. Lui no. Il posto che è stato scelto, le Grotte di Frasassi e il Monte Cucco, è “off-limits” per lui. Perciò o andrà a scuola rimanendo in classe da solo oppure resterà a casa. Lui è Gianmarco, ragazzino di 13 anni con problemi di deambulazione che lo costringono ad utilizzare le stampelle. Chi lo conosce a Magliano ha ben presente la sua forza e la sua capacità di superare gli ostacoli. Ma la gita che è stata decisa per la sua classe - una seconda media dell’istituto “Sandro Pertini” - non è veramente alla sua portata. Così dovrà rinunciarci. Un fatto che non va giù però alla mamma Isabella ed al papà Gianni che da anni si battono affinché Gianmarco possa avere una vita sociale meno diversa possibile dai suoi coetanei. Non ci stanno a vedere il pullman partire senza il loro figlio. Così hanno deciso di denunciare tutto in pubblico. “Non è accettabile che mio figlio venga escluso in questo da una delle attività della classe - dice la mamma Isabella - non possiamo più accettare queste situazioni. Non si può far finta di non sapere. Da anni Gianmarco frequenta le scuole di Magliano e tutti sanno la sua situazione, bastava scegliere un posto dove lui poteva accedere senza problemi”. Effettivamente Magliano non è una metropoli e la situazione del tredicenne è nota a tutti. Nello stesso istituto il ragazzino, negli anni passati, ha frequentato le elementari. “Quando abbiamo sollevato il problema - dice la mamma - ci è stato risposto che Gianmarco poteva partire uguale poi magari sarebbe rimasto fuori dalle Grotte. Sia a lui che a noi non ci è sembrata una soluzione convincente e nemmeno dignitosa”. I genitori non si erano dati per vinti ed avevano ottenuto un parere dal Glh ossia il neuropsichiatra che segue il caso che aveva detto chiaro e tondo che quella gita non era alla portata del ragazzo. Nulla. “La scuola - continua la mamma - ha organizzato ugualmente la gita a Frasassi e per mio figlio si tratterà di un grave atto di esclusione. Ora basta, abbiamo deciso che la gente deve sapere che queste situazioni non devono passare inosservate”. I genitori di Gianmarco, come già accennato, di battono, il più delle volte silenziosamente, per evitare situazioni che possano escludere il loro figlio. Ma è difficile. Si tratta di lotte frustranti. Spesso solitarie. “A Magliano per esempio - continua Isabella - non c’è un vero e proprio centro di aggregazione sociale perciò nostro figlio rimane spesso in casa con noi. In questo senso dobbiamo ringraziare invece l’oratorio dove Gianmarco viene accolto con calore nel fine settimana insieme a tutti gli altri ragazzini”. Ecco non ci vuole molto. Isabella e Gianni chiedono solo questo. E francamente si fa fatica a comprendere perché , spesso, debbano alzare la voce per farsi capire.

Paolo Di Basilio

2 commenti:

otello ha detto...

ho saputo da fonte certa che le dichiarazioni fatte dai genitori in questo articolo sarebbero state, come dire, un pochino spinte da qualcuno.
infatti, sotto stessa ammissione degli stessi genitori, questi negli ultimi giorni pare che avrebbero ricevuto visite a casa che avrebbero indirizzato verso tali dichiarazioni.

Antonello De Angelis@stiadsl.it ha detto...

dichiarazioni o no o alto la verità è solo una che Giammarco non è potuto andare alla gita.
Colpa di chi?
NOSTRA anche mia quando ci impareremo ha cavalcare cavalli di battaglia come queste e difendere i nostri ragazzi dalle discriminazioni dai signori del potere e garantire loro un futuro migliore allora si saremo in pace con noi stessi ma fino ad adesso i ragazzi come Giammarco vivono continuamente delle umiliazioni che poi si porteranno nel tempo senza che noi alziamo un dito per sostenerli

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