lunedì 18 maggio 2009

Una riflessione a voce alta

Anche questa Settimana Maglianese si è conclusa.
Ieri sera abbiamo portato a termine un’altra pagina, l’ennesima, della nostra storia di comitato e come l’anno scorso, finita la festa, mi sono ritrovato a fare delle considerazioni, certamente personali, ma che vorrei per una volta condividere con tutti coloro leggeranno questo post.
Vorrei ricordare questa ultima settimana e mezza con dei flash.

Il primo è dedicato a tutti i ragazzi, e sono stati davvero molti, che quest’anno senza nulla chiedere si sono avvicinati a noi “veterani” lavorando con una passione e con un impegno che in pochi, lo dico con certezza, avrebbero potuto immaginare. Il mio grazie va soprattutto a 2 di loro in particolare, Saverio (che per la cronaca si è anche preso una settimana di ferie dal lavoro) e Cristian, che pur essendo rimasti ai margini dell’aspetto organizzativo pre-festa, in questi giorni hanno davvero “macinato km” con il cuore. Senza il loro apporto davvero non so come sarebbe andata. Da parte mia invece, come accaduto già l’anno scorso, posso dire di aver avuto l’opportunità di riassaporare un’amicizia che si era congelata un po’ nel tempo ma che grazie a questa festa è tornata ad essere vigorosa.
Certamente non è tutt’oro quel che luccica, e dunque dietro anche queste grandi soddisfazioni personali ci sono dei piccoli rimpianti e delle delusioni.
Di sicuro il rimpianto più grande è rivolto alla mancata partecipazione di Paolo, persona che ho imparato a conoscere ed apprezzare nel tempo, persona dai grandi principi (forse anche troppo grandi ), e che l’anno scorso è stato uno dei tasselli fondamentali del nostro gruppo. Ho risentito molto della sua assenza , ma sono sicuro che in futuro non troppo lontano le strade di noi tutti torneranno ad incontrarsi di nuovo.

Molto spesso si tende a non considerare quello che c’è dietro a eventi di questa portata, e si subisce tutto quasi passivamente, scandendo critiche, a volte anche colorite; ce ne sono state tante anche quest’anno. E’ giusto sia così, è il primo passo per poter migliorare. Posso solo assicurare che il lavoro è davvero enorme e che è stato fatto il possibile e l’impossibile per poter realizzare il tutto.
Nonostante questo vorrei dedicare il mio secondo flash all’enorme massa di maglianesi (popolo notoriamente scettico davanti anche a questo tipo di eventi) e non che siamo riusciti a scuotere, a tutti coloro che hanno partecipato dando anche semplicemente la loro presenza. E’ per tutti loro che abbiamo lavorato.
Veder riempire una piazza di gente di ogni età quando sai di aver agito negli ultimi 6 mesi solo per quello, è il coronamento del tuo obiettivo. La soddisfazione e l’allegria che leggi negli occhi della persone cancellano ogni amarezza e ogni malumore.

Infine, ma non in ordine di importanza, voglio soffermarmi su gli occhi dei ragazzi del Paganica Rugby che sono venuti a trovarci. È stato di sicuro il momento personalmente parlando più toccante. Al termine della processione, a cui questi ragazzi hanno partecipato portando sulle loro spalle la statua di San Liberato, ho avuto modo di assistere alle loro lacrime perché in quel momento di sicuro avranno avuto modo di rivivere quello che loro probabilmente hanno visto sparire in 20 secondi: l’essenza di un paese, l’essere una comunità unita che si ritrova in occasione della festa del proprio santo. Avvicinandomi a loro e ringraziandoli per aver contribuito al trasporto della statua, uno di loro con gli occhi carichi di lacrime mi ha abbracciato piangendomi addosso, per avergli dato la possibilità di sentirsi parte integrante di una piccola realtà, simile alla loro.
A stento riesco a trattenere la commozione anche ora, a distanza di giorni. È l’ennesimo miracolo che questa festa, e tutti i maglianesi che ci hanno dato fiducia, possono dire di aver operato: aver ridato la gioia e l’opportunità di una ripartenza a coloro che la speranza avevano perduto.

Proprio questo dovrebbe farci riflettere. Spesso i problemi del quotidiano ci rendono egoisti, presuntuosi, troppo presi da noi stessi a tal punto da perdere il senso delle cose.
Questi ragazzi ci hanno dimostrato che si può e si deve cambiare, che si può e si deve ripartire.
Facciamone buon uso.
Grazie ancora a tutti, di cuore.

Mattia

1 commenti:

luca ha detto...

Grazie Mattia per la tua riflessione a voce alta,sei riuscito a racchiudere insieme dei concetti della vita fondamentali con belle parole......la fratellanza con la solidarietà non possono che portare ad emozioni forti!!!!

Luca Mandosi

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