lunedì 17 novembre 2008

Roma Capitale, Rieti in Umbria

Dal sito de "Il Messaggero"

Roma Capitale, Rieti in Umbria atto secondo. «Capisco che il tema si presti a strumentalizzazioni - torna sul tema il presidente della Provincia, Fabio Melilli - ma la questione è seria e merita precisazioni». Ricapitolando, «se Roma è riuscita a farsi approvare una legge che dà alla capitale poteri simili a quelli della Regione è evidente che i cittadini del Lazio non potranno essere più governati da consiglieri regionali eletti a Roma. Se così sarà due sono le strade: o il Lazio diventa regione delle province (come auspica il presidente di Latina che vuole già la sua città capoluogo) o si assisterà ad una inevitabile aggregazione delle Province ad altre Regioni (ed è ovvio che l’Umbria rappresenta una delle possibili opzioni) con il rischio di una scomposizione dannosissima per i nostri territori. Io lavoro e invito altri a lavorare perché questo non accada. C’è però un’altra ipotesi sostenuta tra gli altri dall’onorevole Silvano Moffa (An) che prevede la costituzione di una Città metropolitana che vada oltre i confini dell’attuale Comune e la cui nascita dovrà prevedere la scomparsa della provincia di Roma. A quel punto è prevedibile che i Comuni della seconda cintura potranno scegliere di aderire alle Province limitrofe. Questo rappresenterebbe per noi una grande occasione per rafforzare la città di Rieti ampliandone i confini, come auspicato da me e dal sindaco di Rieti». Quanto a Trancassini «un conto sono le provocazioni, altro è una politica che sa guardare lontano. La classe dirigente scelga se assumere toni da campagna elettorale o di confrontarsi seriamente sulle questioni pensando agli interessi generali delle nostre collettività». Per Melilli buona la seconda.

La prima ipotesi (smembramento della Regione Lazio, con confluenza di Rieti in Umbria) sarebbe la cartina al tornasole della esistente e persistente marginalizzazione della nostra provincia nel panorama laziale. Lo stesso Melilli ha detto difatti che in caso di "Roma-Regione" il Lazio non avrebbe più senso e le restanti province dovrebbero rivolgersi altrove.
La seconda ipotesi (eliminazione della provincia di Roma, con confluenza dei comuni esterni della provincia di Roma nelle varie province, tra cui Rieti) in verità porterebbe ancora di più l'attenzione di Rieti verso la via Salaria. Già oggi come oggi Magliano è totalmente isolato da questa provincia, che si sviluppa lungo l'asse Rieti-Roma. Figuriamoci se si realizzasse il progetto di una nuova provincia di Rieti, allargata e con gli occhi fissi verso sud.

Niccolò

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Niccolò prima di tutto voglio farti i complimenti per il tuo impegno e di tutti quelli che insieme a te prodicano un cambiamento per Magliano.

Vorrei fare una riflessione innanzitutto sulla nostra provincia.

La provincia di Rieti purtroppo a una collocazione geografica molto disagiata, in termini di viabilità e di collegamenti oserei dire disastrosa. l'offerta di posti di lavoro e di opportunità di sviluppo in genere per i nostri cittadini credo sia pressochè vana.Ormai da diversi anni si prova (almeno a dire dei nostri cari politici) a trovare la soluzione per lo sviluppo di questo territorio (veramente o sentito solo tante tantissime chiacchere nessun fatto).

Considerando la nostra collocazione geografica mi viene in mente di guardare più attentamente la provincia di Viterbo. Gran parte del nostro territorio è fasciato dalla provincia di Viterbo e forse il pezzo migliore del nostro territorio, basta affacciarsi dai giardinetti e ci si rende subito conto. Guardiamo alle spalle dei giardinetti cosa vediamo, probabilmente nulla in confronto a quello che vediamo dall'altra parte.

Farei ora una riflessione sull'umbria e prenderei in considerazione Otricoli, un paese che in gergo regionale si chiama obbiettivo 5b con piani di sviluppo per zone disagiate come Calvi dell'umbria. Per cui facendo un'analisi solamente del territorio a mio avviso anche l'umbria ci potreppe dare veramente poco. Quella che secondo me andrebbe presa in considerazione è la provincia di Viterbo.

Molti nostri lavoratori sia dipendenti che autonomi già da anni si rivolgono a questa provincia, vedi il polo industriale di Civita Castellana (anche se adesso in crisi), vedi il piccolo polo industriale di gallese, e altre situazioni a livello imprenditoriale collegate.
Il successo se così lo vogliamo chiamare è dato dalla grande viabilità e dai collegamenti. Autostrada, Superstada, Flaminia dove noi con il nostro territorio ne siamo parte integrante.

L'università della tuscia che nel campo agrario a avuto molto successo è un punto significativo per i nostri agricoltori. L'attività agricola della provincia di Viterbo è molto importante basata su un territorio vastissimo dove cè molta più attenzione che nelle altre regioni limitrofe. Sicuramente molto più avvantagiata a livello turistico in riguardo sia alla storia del territorio che per le spiagge e per i laghi (molto più attrzzati di quelli della provincia di Rieti vedi Marta e Capodimonte).

Ma secondo me cè un motivo maggiore che mi spinge a riflettere su questo argomento il futuro prossimo e le prospettive di sviluppo a tutti i livelli che ci possono essere.

Sappiamo ormai tutti che la realizazione dell'areopoerto e sempre più vicina. Migliaia di passegeri l'anno usufruiranno di questo servizio. I lavori dell'interporto di Orte (anche se molto letamente) ormai sembrano essersi avviati definitivamente, per cui l'asse A1, Viterbo Civitavecchia dove oltretutto si stanno ultimando i lavori del porto (secondo porto europeo dopo barcellona per l'attracco di navi da crociera)stanno per diventare realtà.

Bisogna riflettere sulla strada più giusta da percorrere per il futuro del nostro paese e per non sentirci sempre messi nel dimenticatoio.

Con molta stima. M

Anonimo ha detto...

Caro M, innanzitutto ti ringrazio per la stima.

Passando direttamente al tema della provincia di Viterbo, la tua analisi è chiara e corretta. Magliano fa parte del circondario di civita, unica città che qua attorno supera i 15'000 abitanti, e forse ancora per secoli ne farà parte. Ma capoluogo della provincia di viterbo è appunto viterbo, non civita.
Molti nostri cittadini già studiano e lavorano a terni, pochi lo fanno a viterbo.
I collegamenti sono ottimi anche con terni. Il turismo e la cura del territorio sono elementi fondamentali anche per l'umbria. Quello che inoltre mi spinge più verso terni è un più semplice procedimento burocratico rispetto al semplice cambio di provincia e non da meno anche vantaggi fiscali.

Come dici tu, bisogna stare attenti sulla strada giusta da scegliere per il nostro paese.
A questo punto potrebbe essere fondamentale vedere le conseguenze che potrebbe apportare al Lazio il piano di riforma federale con Roma Capitale.

Cordialmente, niccolò

Niccolò ha detto...

Caro M, innanzitutto ti ringrazio per la stima.

Passando direttamente al tema della provincia di Viterbo, la tua analisi è chiara e corretta. Magliano fa parte del circondario di civita, unica città che qua attorno supera i 15'000 abitanti, e forse ancora per secoli ne farà parte. Ma capoluogo della provincia di viterbo è appunto viterbo, non civita.
Molti nostri cittadini già studiano e lavorano a terni, pochi lo fanno a viterbo.
I collegamenti sono ottimi anche con terni. Il turismo e la cura del territorio sono elementi fondamentali anche per l'umbria. Quello che inoltre mi spinge più verso terni è un più semplice procedimento burocratico rispetto al semplice cambio di provincia e non da meno anche vantaggi fiscali.

Come dici tu, bisogna stare attenti sulla strada giusta da scegliere per il nostro paese.
A questo punto potrebbe essere fondamentale vedere le conseguenze che potrebbe apportare al Lazio il piano di riforma federale con Roma Capitale.

Cordialmente, niccolò

Anonymous ha detto...

Caro Niccolò prima di tutto voglio farti i complimenti per il tuo impegno e di tutti quelli che insieme a te prodicano un cambiamento per Magliano.

Vorrei fare una riflessione innanzitutto sulla nostra provincia.

La provincia di Rieti purtroppo a una collocazione geografica molto disagiata, in termini di viabilità e di collegamenti oserei dire disastrosa. l'offerta di posti di lavoro e di opportunità di sviluppo in genere per i nostri cittadini credo sia pressochè vana.Ormai da diversi anni si prova (almeno a dire dei nostri cari politici) a trovare la soluzione per lo sviluppo di questo territorio (veramente o sentito solo tante tantissime chiacchere nessun fatto).

Considerando la nostra collocazione geografica mi viene in mente di guardare più attentamente la provincia di Viterbo. Gran parte del nostro territorio è fasciato dalla provincia di Viterbo e forse il pezzo migliore del nostro territorio, basta affacciarsi dai giardinetti e ci si rende subito conto. Guardiamo alle spalle dei giardinetti cosa vediamo, probabilmente nulla in confronto a quello che vediamo dall'altra parte.

Farei ora una riflessione sull'umbria e prenderei in considerazione Otricoli, un paese che in gergo regionale si chiama obbiettivo 5b con piani di sviluppo per zone disagiate come Calvi dell'umbria. Per cui facendo un'analisi solamente del territorio a mio avviso anche l'umbria ci potreppe dare veramente poco. Quella che secondo me andrebbe presa in considerazione è la provincia di Viterbo.

Molti nostri lavoratori sia dipendenti che autonomi già da anni si rivolgono a questa provincia, vedi il polo industriale di Civita Castellana (anche se adesso in crisi), vedi il piccolo polo industriale di gallese, e altre situazioni a livello imprenditoriale collegate.
Il successo se così lo vogliamo chiamare è dato dalla grande viabilità e dai collegamenti. Autostrada, Superstada, Flaminia dove noi con il nostro territorio ne siamo parte integrante.

L'università della tuscia che nel campo agrario a avuto molto successo è un punto significativo per i nostri agricoltori. L'attività agricola della provincia di Viterbo è molto importante basata su un territorio vastissimo dove cè molta più attenzione che nelle altre regioni limitrofe. Sicuramente molto più avvantagiata a livello turistico in riguardo sia alla storia del territorio che per le spiagge e per i laghi (molto più attrzzati di quelli della provincia di Rieti vedi Marta e Capodimonte).

Ma secondo me cè un motivo maggiore che mi spinge a riflettere su questo argomento il futuro prossimo e le prospettive di sviluppo a tutti i livelli che ci possono essere.

Sappiamo ormai tutti che la realizazione dell'areopoerto e sempre più vicina. Migliaia di passegeri l'anno usufruiranno di questo servizio. I lavori dell'interporto di Orte (anche se molto letamente) ormai sembrano essersi avviati definitivamente, per cui l'asse A1, Viterbo Civitavecchia dove oltretutto si stanno ultimando i lavori del porto (secondo porto europeo dopo barcellona per l'attracco di navi da crociera)stanno per diventare realtà.

Bisogna riflettere sulla strada più giusta da percorrere per il futuro del nostro paese e per non sentirci sempre messi nel dimenticatoio.

Con molta stima. M

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