venerdì 28 novembre 2008

Riceviamo e pubblichiamo

Anche se con un po di ritardo, del quale ci scusiamo, pubblichiamo la seconda lettera che il sig. Luciano Pagani, ci ha spedito dall terra Sarda. Un esempio, da mostrare a molti nostri concittadini, di come si possa essere Maglianesi con il cuore. GRAZIE LUCIANO.

A: Spett. le Sabinamente
Grazie per l'accoglienza che mi avete riservato, pubblicando la mia lettera sul vostro giornale e
grazie a coloro che hanno commentato in maniera favorevole le mie poche parole.
I MIEI RICORDI:
tra i tanti da me vissuti, oltre sessanta anni fa c'è quello di mio nonno Sigismondo. Un soggetto che potrebbe essere tratto da un libro romanzo del secolo scorso; alto vestito sempre di nero con un cappello a larghe falde poggiato sul capo alla " ventitre ", tutto il giorno in giro per la città, il suo incedere un po' claudicante gli conferiva un particolare fascino. Ormai prossimo alla novantina, lasciava trasparire il suo antico vigore. Ritualmente, all'ora del desinare,andava a sedersi su una sedia impagliata, a metà circa del muro destro (vista fronte) della cattedrale. Si accendeva la pipa, costituita da una cannuccia in legno con fornello in terra cotta e dall'indice della mano destra,
ormai carbonizzato per pressare il tabacco. Cosi' posizionato dava il via all'accensione dello zolfanello, chiamato prospero. Questi fiammiferi erano rinchiusi in una scatoletta di cartone con
una banda di carta vetrata e si accendevano sfregando gli stessi sulla medesima. Insomma una cosa
da Pietro Micca. Accendeva il prospero e tutto intorno una puzza di zolfo mischiata al cattivo
odore della pessima qualità del tabacco, poneva fine alla preparazione.
Il mascalzone era pronto all'attacco, dal vicino ospedale uscivano per l'ora pranzo le giovani infermiere che con fare provocatorio e consapevole, passavano vicino a mio nonno, quando erano a portata di mano egli con la velocità di un felino cercava
di toccare le parti più belle di queste birbone. Seguiva immediatamente un finto alterco, indirizzando al vecchio gallo parole irripetibili; dopo qualche secondo il ridere gaio delle ragazze e il sorriso sornione dell'inossidabile vegliardo. Da quel poco che ho capito, i Maglianesi di oggi sensibili al fascino femminile,forse, come all'ora, hanno perso il pelo, ma................
COSE SERIE,
ho letto sul vostro giornale, il pericolo di smantellamento del presidio sanitario di Magliano.
L'ospedale era,come si dice oggi " Punto d'eccelenza " per qualità e quantità delle cure prestate, non solo ai cittadini in loco ma anche a quelli dei paesi limitrofi. La difesa di questo caposaldo è d'obbligo. L'immagine di Magliano non puo essere compromessa, magari da lotte intestine o quanto meno non indirizzate al comune sentire. L 'auspicio da parte mia è quello di far prevalere la lucida razionalità alle posizioni di parte, essendo l'ospedale un bene prezioso per l'intera comunità.
Da una piccola indagine, mi risulta di essere inconsapevolmente apparentato in via diretta che indiretta con mezzo Magliano Sabino.
Cordiali saluti
Luciano Pagani
Cagliari, 10/11/2008

3 commenti:

Unknown ha detto...

Ancora grazie signor Luciano. Sono le persone come lei a gratificare la nostra attività.

Anonimo ha detto...

Grazie sig. Luciano di aver in mente il suo e nostro paese di origine.

Anonimo ha detto...

a luciano consigliamo la nostra ultima ricetta.grazie alla nostra anonima fonte!

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