mercoledì 28 aprile 2010

Riceviamo e pubblichiamo

Come nostra consuetudine pubblichiamo il materiale che nostri lettori o amici ci inviano via mail. Quella che segue è una lettera di Stefano Rossi. Non per essere pesanti sempre sulle medesime cose, ma anche da questa missiva aperta al pubblico si evidenziano problemi che potrebbero essere risolti con il semplice utilizzo di una comunicazione un pò più ad ampio respiro.
Chi decide di mettere la faccia a supporto delle proprie idee si iniza a contar sulle dita di una mano, dunque Stefano considera sempre aperta la nostra casella di posta, perchè i confronto tra diverse vedute da parte di persone che decidono di mettersi in discussione non può che giovare a far cambiare una rotta che non deve mai perdere di vista la metò finale: ossia il vivere bene in una comunità ricca di potenzialità e di voci anche tra loro dissonanti.
Se avete notato la barra laterale fino a poco fa compariva un titolo di un post che non vedete pubblicato. Lo abbiamo tolto per dare spazio ieri a quanto pubblicato da Maurizio e oggi a quanto pubblicato da Stefano. Lo troverete domani per avere ancora uno spunto di riflessione.
buona lettura

LETTERA APERTA DI STEFANO ROSSI

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1 commenti:

Mau A ha detto...

<span><span>Ho intenzione di stendere il seguente commento solo per te Stefano, apertamente come la tua decisione di proporre la suddetta lettera, alla luce del sole, senza peli sulla lingua, sperando che lo leggerai con un'ottica totalmente basata sulla lealtà, sull'esenzione da rancori e sullo spirito di libera critica.    
   
Io credo che tu abbia tutte le ragioni per asserire certi fatti, poiché la veemenza con la quale ti metti in gioco è di certo una prova sufficiente dei tuoi buoni propositi. Posso anche sbilanciarmi al punto di concederti la mia totale fiducia, sulla parola, poiché se così non fosse, dovrei automaticamente darti del bugiardo, cosa che non ho assolutamente intenzione di fare, anche perché è un aggettivo che, sinceramente, non ti si addice proprio, a pelle. Perciò, sono persino in grado di darti grossa parte della ragione, davvero (anche se, per correttezza, non posso esserne sicuro al cento per certo fino al diretto confronto con l'altra campana). Però, io non posso fare altro che soffermarmi a riflettere su di un punto in particolare: credevi davvero, prima delle elezioni, che ogni singolo futuro amministratore avrebbe mantenuto le proprie promesse, le proprie abitudini o le proprie parole? Io, in tutta onestà, da ventisettenne ed inesperto conoscitore del campo politico, non mi sono mai sognato di donare la mia piena fiducia ad un qualsivoglia candidato politico, poiché consapevole del fatto che le campagne elettorali sono razionalmente basate sul cavillo e sul raggiro morale. E' vero, anch'io ho dato il mio voto a quella che risulta l'attuale amministrazione comunale, ma ciò non significa che, con tale gesto, io abbia permesso di mettere tra le mani degli uomini ogni mia singola aspettativa, ogni mia singola speranza (è ovvio che non divagherò nello spiegare le mie motivazioni, occorrerebbe uno spazio incommensurabile ed un'attinenza particolare che non è quella di questo contesto). Io non conosco i metodi con i quali proponi le tue problematiche agli amministratori, perciò non posso articolare ancora a lungo questo commento, tuttavia sono convinto che l'accanimento non sia il mezzo più adeguato per farsi ascoltare (sempre che sia la chiarezza ciò si desidera), poiché dal momento in cui l'altra sponda comincia a percepire una sorta di aggressione, di conseguenza erige un muro tra essa e lo speranzoso interlocutore, ostacolo che ne impedisce categoricamente ogni confronto, lasciando che le parole si dissolvano nelle profonde acque torbide che costituiscono la nostra iniqua società: non mi riferisco a nessun caso in particolare, bensì soltanto in generale. Caro Stefano, a me non dispiaci affatto come persona, anzi, per quel poco che posso conoscerti, ti reputo assai simpatico, carico di grinta e dispensatore di idee interessanti; però, per quanto mi riguarda, io non sprecherei mai il mio tempo per cercare di sbattere in piazza le menzogne della gente, perché come conferma anche uno dei miei eroi, ossia Dr. House, tutti mentono. Bisogna usare le frottole degli altri come predisposizione alla realtà, come consapevolezza di esistenza: una volta riusciti a concretizzare questo, ogni rapporto risulta assai più facile e meno doloroso.</span>  
Non si può cambiare la natura umana, o almeno non possiamo farlo noi, esiste una coscienza per questo, una sensibilità, virtù con le quali si nasce e basta. Fai bene a combattere, in questo ti appoggio in pieno, ma arriva il momento in cui vanno sperimentati nuovi metodi.  
 
<span>So che non ti piace partecipare ai commenti destinati ai blog, perciò non mi aspetto nessuna risposta. Se vuoi, hai il mio [...]

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