sabato 3 novembre 2007

SI AVVICINA IL NATALE...


Qualche giorno fà , mi sono "romanticamente" imbattuto in gradevoli ricordi di vecchi Natali maglianesi e mi son tornate in mente "immagini" di festività,luci ,colori e atmosfere che un pochino si sono assottigliate arrivando un pò "spente" negli ultimi Natali.

Bè in particolare mi tornava in mente quella bellisima competizione ( che stava diventando una tradizione) dove i Rioni di Magliano si sfidavano a "colpi di carpinella,sassolini e stelle comete" nell'allestire il Presepe più bello.

Allora mi ricordo facevo parte del rione di San Pietro e insieme facemmo dei bellissimi presepi e l'atmosfera Natalizia tra i vicoli Maglianesi si respirava molto intensamente...


Io come membro di Sabinamente sarei felicissimo di rivedere e risentire tali atmosfere nel nostro paese ,riprendendo magari, una cosi bella tradizione persa e vorrei sapere che ne pensate...

Il Natale si avvicina....


Andrea_Sabinamente_Staff

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Altri tempi... altri tempi. Lontani ormai anni luce e che non torneranno più.

MELAVERDE 2007 ha detto...

Permettimi di definire la frase "...altri tempi...tempi lontani che non torneranno più" oltre che "audace" nella sua sicurezza soprattutto disfattista!
Ma perche' non si ha voglia , qualche volta, di abbandonare la "paura" di non riuscire e gettarsi nel "provare a realizzare un progetto anche se ci si rende conto che ci sono delle difficolta?
In questo caso specifico quali sarebbero?
Cerchiamo di non abbandonarci in frasi tipo "ormai..." " altri tempi".."bei tempi quelli"..

Signori...il bello e il cattivo tempo a volte dipende anche da NOI!

Andrea_STAFF

Anonimo ha detto...

e' vero era molto bello in quegli anni , non sarebbe affatto male riprovare a ricominciare una cosi bella tradizione.

Anonimo ha detto...

Già,
tanti anni fa
ma proprio tanti tanti
quasi non riuscire a dargli una dimensione temporale
proprio come un sogno.
All’epoca non c’erano riscaldamenti, eccetto qualche “nobile” famiglia dove andava una vecchia caldaia a carbone; poi tutti camini a conduzione a legna;
ed erano proprio questi a contribuire a creare particolare atmosfera insieme alle poche luci pubbliche del paese.
Osservando Magliano di sera era già un presepe; alle spalle avevi il buio, davanti a te le case costruite una sull’altra con ognuna il proprio comignolo fumante, un fumo di legna di “crognale” e quercia che gni tanto rigurgitava faville, luci fioche che sembravan poste appositamente per quel periodo tutto dedito a bambini e giovinetti.
Per gli adulti soltanto l’odore di carne di maiale cotta allo spiedo, il fumo di una sigaretta fatta di tabacco arrotolato in una cartina, residuo di qualche foglia regalata ed essiccata.
Tutto il Paese avvolto dal profumo di dolci e pane cotti ai tanti forni a legna sparsi per il paese, ce n’erano in tutto 4, (li elencherò per zone) Quellu da “luccetta” (Calabrini), de u “spiazzu” (Brigida), de s. Liberato (Gambosi), de “s. Pietru” (Urbanetti); non ne ricordo altri, ma quando passavi davanti a loro ti si riempiva il cuore di tepore.
Perché non riprovarci, prenda l’iniziativa la “pro loco”, il comune (assessorato alla cultura), facciano un invito a tutti i cittadini, si costituiscano dei comitati nei quartieri e via, non è difficile ne impegnativo, ci sono tantissimi vicoli nascosti perché degradati; sarebbe una opportunità per riportarli all’attenzione di tutti i visitatori.
Mi piace questa idea Andrea.

Anonimo ha detto...

Qualcuno forse pensa e spera di vivere in un altro paese, con un'altra amministrazione! Questa a scanso di equivoci la Pro Loco la ha distrutta. Altro che iniziative...
Regà: qui stemo a Majanu Sabbina!

Unknown ha detto...

Niccolò:

l'iniziativa è veramente bella.. E credo che debba ritornare ad essere fattibile.

Iniziamo ad interessarcene per vedere se sia possibile realizzare una cosa del genere.

MELAVERDE 2007 ha detto...

Bene Niccolo...sapevo che in voi potevo contare e ora cerchiamo di trovare gli strumenti e le persone per realizzare cio'...

Andrea_Staff

INC ha detto...

Caro Carlo, quando scrive queste cose, quasi ci verrebbe voglia di dedicarti uno spazio apposito sul nostro blog (non è ironica la frase).
Perchè non usi sempre questo modo di scrivere?

Anonimo ha detto...

Visto il tema vi racconto cosa mi succedeva a me in quel periodo di Natale ,ero piccolo ma tremendo abitavo ,nel vicolo delle Fanciulle a pian terreno con la finestra che si affacciava sul vicolo e in cima al vicolo c’era il forno di Urbanetti.dove le donne di Maglia no portavano i dolci e il pane a cuocere,e gli altri giorni invece oltre che il pane si coceva la porchetta per Giustina,e lillo.
Visto che mia madre non aveva la possibilità di farmi i dolci io mi nascondevo dietro la persiana salivo sul davanzale e quelle donne che passavano vicino alla finestra con la spianatora sulla testa piena di crostatine,tozzetti,ciambelline,ed altro ben di dio,io aprivo la finestra e gli toglievo dalla spianatora i dolci ,spesso forzavo troppo e la tavola in testa gli oscillava a quel punto chiudevo la finestra e la donna quando si girava non vedeva nessuno ed io mangiavo una barca di dolci.
Il Natale un profumo per i vicoli di dolci,di festa vera tutti si scambiavano regali panettoni torroni buste di dolci che andavano e venivano tra le famiglie un bel periodo da non dimenticare.

Anonimo ha detto...

Perché in quella particolare atmosfera, c'èra anche tantissima povertà e questa dovuta sopratutto a quella sciagurata guerra.
Per noi regazzini tanta felicità, anche se con cavalluci di cartone pesto, rivoltelle di latta stampata che sparavano cartucce di rotolini di carta rossa e tanti, tanti dolci e fichi secchi, la nostra innocente inconscienza ci faceva comunque sorridere contenti.
Ma gli adulti? i nostri nonni? i nostri genitori? tantissimi sacrifici per cercar di farci felici.
E ci riuscivano nonostante tutto.

Però ora vi prego, non sciupiamo questa bellissima fotografia sotto il titolo del post.

ps-
Ho una foto di un presepe simile a quella pubblicata, ma con una originale variante, un mio vecchio gatto perziano deceduto a 25 anni qualche anno fa, dormiente sul prato del presepe, quasi a sembrare un gatto gigantesco che sovrasta case, capanne e pastori veri.
Un giorno la pubblico.

Master & Servant ha detto...

Io non riesco a togliermi dalla mente la prima volta che con tutta la mia famiglia andai a vedere il primo presepe a San Liberato motorizzato e comandato a distanza da uno dei primi computer penso fosse un 80286 a 10 Mhz scusate la precisazione tecnica ma solo a pensarci mi vien da ridere e le luci che cambiavano colore che bello che era!

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