martedì 4 marzo 2008

I wanna be majanese

Il blog "prometheus unbound" di per sè non ci dice un granché. Ma i blogger di questo sito (Bill & Amanda) si dichiarano in realtà di origine maglianese. I loro parenti erano di Magliano e per questo, due anni fa, sono venuti a Magliano per trovarli e per poter scambiare con loro qualche parola. Ovviamente il post è in inglese; sebbene io lo capisca abbastanza non sono tuttavia in grado di fare una buona traduzione e invito quindi qualsiasi lettore che conosca bene l'inglese a tradurre questo brano, affinchè possiamo successivamente pubblicarlo e far comprendere a tutti la vicenda. Chissà, forse riusciamo anche a contattarli e poter sapere di più sulla loro storia e le loro origini maglianesi.

Niccolò

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Lunedì, 9 ottobre - mercoledì, 11 ottobre: Magliano Sabina (Amanda)

Bill e ho detto addio a Roma e diretto a nord verso la provincia di Rieti e di ricerca del mio tempo perso parenti italiano. La mia bisnonna era nato nel villaggio di Magliano Sabina, ma trasferì negli Stati Uniti intorno al 1920. Sapevamo di trovare nessuno dei suoi parenti sarebbe difficile, perché solo mia nonna era stata in contatto con la famiglia di sua madre, una volta negli ultimi cinquanta anni, e anche questo era quindici anni fa. Ma ho ancora la voglia di vedere il piccolo villaggio dove si trova la mia bisnonna era nato e io figurati riunione di famiglia fosse solamente un bonus.

Dopo circa un'ora di macchina da Roma, siamo arrivati al nostro hotel, un vecchio stadio convertito postale situato sulla collina di Magliano. Abbiamo controllato e in diretta la montagna armati solo con la mia bisnonna del certificato di nascita, le lettere scritte a lei nel 1949, ed i nomi di alcune persone che mi è stato correlato a (ma non ero sicuro di come). Aggiunto a tutti di che, parlo italiano zero. Un lungo tiro, giusto?

Una volta che abbiamo raggiunto la cima abbiamo trovato Magliano Sabina essere molto pittoresco borgo vecchio, con strette strade tortuose appena passabile in auto, anche rispetto agli standard europei. Ci siamo ritrovati solo alla farmacia e andò in città all'interno di iniziare la nostra ricerca. Tutti vi era così utile a noi, nonostante la barriera linguistica. Si sono messi in telefonate e speso il mio tempo a cercare a lettere di indagare. Abbiamo lasciato 30 minuti più tardi con due numeri di telefono in mano, uno per Morino (mia nonna primo cugino), e l'altro per il figlio Antonio.

Torna al nostro hotel, mi telefonò Antonio. Ero un po 'esitante, perché non ero sicuro se poteva parlare inglese o avrebbe alcun indizio che ero. La cosa divertente è che quando ho chiamato, qualcuno aveva già battuto a me. Parola aveva già ottenuto ritornare alla sua famiglia che alcuni pazzi ragazza americana era in cerca di lui:) Lui e la sua famiglia gentilmente (coraggiosamente) Bill e mi ha invitato a casa loro a Roma per la cena la sera seguente.

Bill e ho preso vantaggio di essere in Magliano dei prossimi giorni, prima di rientrare a Roma. Abbiamo girato il bello e tranquillo paese ultra lato, fermandosi a vedere capre essere munte a mano e pascoli a rotazione. Più tardi, ci siamo fermati a prendere alcune immagini di una splendida vigna, quando un vecchio uomo italiano ha spinto fino sul suo trattore. Inizialmente eravamo un po 'nervoso di essere sulla sua proprietà, ma egli ci ha invitato ulteriormente nel vigneto e ha proceduto a darci una lezione (in italiano, purtroppo), su uve e vini. Abbiamo mantenuto con manciate di uve, che invece sono andati alla produzione di vino locale.

Più tardi quella sera ho finalmente avuto modo di incontrare i miei parenti. Abbiamo avuto una splendida cena con Morino e sua moglie, Antonio e sua moglie e tre figlie, e Ottavio, il fratello di Antonio. Rita, la moglie di Antonio, ha preparato una sorprendente pasto composto di specialità da Magliano Sabina. E 'difficile da mettere in parole come la notte è stata incredibile. Il clou è stato quando ho consegnato Morino una lettera che aveva scritto alla mia bisnonna (la sua zia) nel 1949, mentre stava vivendo in Messico. Non abbiamo bisogno di parlare un linguaggio comune per me capire in che modo è stato spostato per vedere una lettera che aveva scritto a metà strada di tutto il mondo 57 anni fa. Abbiamo condiviso le immagini e storie da ogni lato della famiglia. Ottavio anche riuscito a disegnare un albero in modo che tutti possano riempire gli spazi vuoti, mentre eravamo lì. Sono tutti così meraviglioso e generoso popolo, e credo di avere finalmente benedetta incontrato. We will definately tenersi in contatto e spero che con una certa pianificazione più siamo in grado di riunire i membri della nostra famiglia in futuro.

Ci ha spinto a ritornare Magliano tarda notte, che per alcuni di riposo prima che il nostro viaggio in Toscana il giorno successivo. Bill vi dirà che, in circa il nostro prossimo post.

Ciao,

Amanda
Postato da Bill & Amanda alle 3:51 AM

Anonimo ha detto...

cosa!!!!!!!!!!!!!!!?????????

Anonimo ha detto...

Va bene anche il traduttore di google, si capisce lo stesso e mi ha molto intenerito.
Credo si tratti della famiglia Massoli Morino, papà di Ottavio e Antonio marito della Grignaffini.
Lo ricordate Antonio? giocava nella squadra di pallavolo anni 70 insieme ai vari Mattiazzo, Nesta, Fidenzi etc.etc.
Non vorrei fossero parenti anche di mio cognato Vittorio Gambosi, il pittore degli anichi vicoli maglianesi; glielochiederò.

Anonimo ha detto...

TRADUZIONE DELLA PRIMA PARTE:

"Bill ed io abbiamo salutato Roma e ci siamo diretti a nord verso la provincia di rieti alla ricerca dei miei dispersi parenti italiani. La mia bisnonna era nata nel paese di Magliano Sabina ma si traferì negli stati uniti intorno
al 1092. Sapevamo che trovare qualcuno dei suoi parenti sarebbe stato difficile perchè mia nonna era tornata in contatto con la famiglia della madre solo una volta negli ultimi 50 anni, e forse erano più di 50 anni fa. Ma io volevo ancora vedere il piccolo paese in cui la mia bisnonna era nata e immaginavo che una riunione di famiglia sarebbe comunque una cosa buona.

Dopo circa un'ora di guida da Roma siamo arrivati al nostro albergo, un vecchio stabilimento postale
riconvertito situato sulla collina di Magliano. Abbiamo fatto l'inventario della situazione e ci siamo diretti sul colle armati solo del certificato di nascita della mia bisnonna , di lettere scritte a lei nel 1949, e dei nomi
di un po' di gente con la quale era imparentata (ma non sapevo con che parentela). Da aggiungere a tutto questo, zero assoluto di italiano. Un bella impresa, no?

Una volta che abbiamo raggiunto il colle abbiamo trovato Magliano Sabina, un borgo antico molto pittoresco, con strette strade e tortuose a mala pena percorribili
in automobile, anche rispetto agli standard europei."

Anonimo ha detto...

errata corrige: 1920

Unknown ha detto...

TRADUZIONE DELLA SECONDA E ULTIMA PARTE:

Ci siamo imbattutti per caso nell'unica farmacia in città e siamo entrare dentro per cominciare la nostra ricerca. Tutti erano così servizievoli, a dispetto della barriera linguistica. Hanno fatto qualche telefonata e hanno perso tempo ad analizzare le mie lettere. Alla fine c'abbiamo messo mezz'ora e abbiamo trovato due numeri di telefono, uno di Morino (il primo cugino di mia nonna) e un altro di suo figlio Antonio.

Tornati in albergo, ho chiamato Antonio. Ero un poco esitante poiché non ero sicura se sapesse parlare inglese o avesse una la più minima idea di chi fossi. La cosa simpatica è che quando l'ho chiamato qualcuno m'aveva già preceduto e l'aveva avvisato. La voce che una pazza ragazza americana lo stava cercando era già giunta alla sua famiglia :)
Lui e la sua famiglia cortesemente (e coraggiosamente) avevano invitato Bill ed io nella loro casa a Roma per cena la sera successiva.

Bill ed io abbiamo approfittato del fatto di essere a Magliano il giorno prima di ritornare a Roma.
Abbiamo fatto un giro nel bellissimo e tranquillissimo entroterra, fermandoci a vedere le capre mentre venivano munte nei pascoli ondulati. Poi, ci siamo fermati per scattare qualche foto di uno splendido vigneto mentre un anziano italiano vi guidava col suo trattore. Inizialmente eravamo un po' nervosi di trovarci nella sua proprietà, ma lui ci ha invitato nel vigneto e ha iniziato a darci lezione (in italiano, sfortunatametnte) sui grappoli e sul processo di creazione di creazione del vino. Ce ne siamo andati con le mani piene di grappoli che sarebbero stati destinati alla produzione di vino locale.

Più tardi, di sera, finalmente mi sono diretta a incontrare i miei parenti. Abbiamo avuto una cena meravigliosa con Morino e sua moglie, Antonio e sua moglie e le tre sorelle, e Ottavio, il fratello di Antonio. Rita, la moglie di Antonio, ha preparato un piatto fantastico con le specialità di Magliano Sabina. E' difficile rendere a parole le emozioni provate quella serata stupenda. Il clou è stato quando ho consegnato a Morino una lettera che aveva scritto alla mia bisnonna (sua zia) nel 1949 mentre lui viveva in Messico. Non avevamo bisogno di parlare una lingua comune per capire quanto lo avesse colpito vedere una lettera da lui scritta dall'altra parte del mondo 57 anni fa. Abbiamo condiviso immagini e storie di ogni ramo della famiglia. Ottavio addirittura riuscì a tirar fuori l'albero genealogico della famiglia in modo tale che potevamo riempire tutti i posti bianchi che c'erano. Erano tutti delle persone talmente generose e meravigliose che mi sentivo benedetta per averli finalmente incontrati.
Ci terremo definitivamente in contatto e spero che con nuove ricerche potremo riunire ancor più membri della nostra famiglia in futuro.

Tornammo poi a Magliano tardi quella notta per restare un altro po' prima della successiva tappa in Toscana. Bill vi racconterà tutto nel prossimo post.

Ciao

Amanda

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