giovedì 20 dicembre 2007

dal Corriere di Rieti...

Riportiamo i due articoli pubblicati sul corriere di Rieti, postati sul blog di Magliano Insieme

Magliano Sabina. Gli assegni e le telefonate. Sono questi gli elementi che hanno portato, in sostanza, all’arresto dell’ingegner R.G. membro della commissione edilizia di Magliano Sabina accusato di aver chiesto tangenti per 5mila e 500 euro ad un imprenditore maglianese per far passare una concessione edilizia. Ad incastrare il professionista ci sono gli assegni consegnati dall’imprenditore, alcune intercettazioni telefoniche e testimoni che avrebbero confermato le minacce contenute nell’atto di accusa. Un’indagine complessa ed articolata che è partita a luglio quando il noto imprenditore ha presentato una dettagliata querela con precise accuse in primo luogo verso il professionista finito in carcere. Il commerciante avrebbe voluto aprire un’attività a Frangellini, lungo la Flaminia dove ha acquistato, da tempo, un capannone che fino a qualche anno fa ospitava una rivendita all’ingrosso di prodotti elettrici. Ma quando va a chiedere i permessi del caso, nascono i problemi. Gli viene chiesta una relazione per il superamento di un vincolo paesaggistico che, da quanto hanno appurato i carabinieri, non sarebbe mai esistito. Qui è nato tutto. L’imprenditore secondo l’accusa è stato contattato dall’ingegnere che in sostanza lo ha minacciato di far passare il progetto solo se quella relazione veniva affidata a lui. All’imprenditore non è rimasto che pagare, ma poi ha denunciato tutto facendo partire l’indagine. La versione dell’imprenditore sarebbe stata confermata da alcuni testimoni e dallo stesso libero professionista a cui questi aveva - ignorando il “consiglio” dell’ingegnere finito in carcere - affidato l’incarico per la relazione. Il tecnico ha confermato di essere stato testimone delle minacce. Inoltre ci sono le intercettazioni telefoniche. Che inchiodano l’imputato finito in carcere, su ordine del gip Roberto Saulino, perché c’era il rischio dell’inquinamento delle prove. L’ingegnere avrebbe infatti fatto pressione sull’imprenditore per far cambiare la versione e in qualche modo ritrattare. Ora si attende l’interrogatorio di garanzia previsto per domani nel carcere di Santa Scolastica di Rieti. Al vaglio del pm Fabio Picuti, titolare del fascicolo, anche le posizioni delle due altre persone indagate per questa vicenda. Il sindaco Angelo Lini ed un tecnico del Comune che sono stati tirati in ballo per concorso. Fondamentale in questo senso sarà il proseguimento degli accertamenti sulle richieste partite dal Comune. Tutto ruota, infatti, su quella relazione chiesta all’imprenditore per superare un vincolo paesaggistico che, è stato appurato dalle indagini dei carabinieri, in quell’area non c’è. Insomma si cercherà in qualche modo di capire se ci sono responsabilità penali verso amministratori su quella richiesta che di fatto ha ostacolato la nascita dell’attività commerciale. Le indagini però puntano a capire soprattutto se quello denunciato dall’imprenditore è un fatto isolato oppure se c’era una consuetudine. Le prossime settimane saranno decisive.
Sempre dal "Corriere di Rieti" ma in relazione alle reazione politiche
di Paolo Di Basilio

MAGLIANO SABINA - (p.d.b.) Dimissioni. E’ questa la richiesta che da qui a poche ore le forze di opposizione - e forse non solo loro - presenteranno al sindaco. Per tutta la giornata di ieri, visto che in paese non si parla d’altro che dell’inchiesta per concussione che ha portato all’arresto di un membro della commissione edilizia, si sono susseguiti incontri politici per affinare la richiesta. Ma ormai è sicuro. La mozione di sfiducia verrà presentata. Ora si tratta solo di capire chi la sosterrà. Ieri c’è stato un incontro tra le forze che gravitano intorno a “Magliano Insieme” (Verdi, Sdi, Fi e An) insieme all’Udc. “L’intenzione - dice Alfredo Graziani leader di Magliano Insieme - è quella di richiedere (i numeri ci sono) la convocazione urgente di un consiglio comunale in cui chiederemo le dimissioni dell’amministrazione. Dopo quello che abbiamo letto e sentito mi pare il minimo, mai a Magliano l’amministrazione pubblica era stata coinvolta in una storia del genere”. C’è da capire anche come si muoverà la Sinistra Arcobaleno. Scontata la posizione dei Verdi (sono stati da sempre anti Lini), ha già richiesto le dimissioni pure la Sinistra democratica (“Andiamo alle elezioni prima possibile”, dice il responsabile Carlo Gasperini). Rimane l’incognita Rifondazione anche se molti militanti sono già in trincea. I Ds, per il momento, si chiudono nel fortino e parla solo Claudio Rosi, l’ultimo segretario: “Una volta che saranno accertate vere responsabilità degli amministratori, ognuno trarrà le proprie conclusioni, noi per primi che in quel caso dobbiamo andare a casa. Ma ad oggi c’è solo un’indagine in corso e mi pare precipitoso chiedere la sfiducia del sindaco”. Ma l’altra ala del Pd, la Margherita per capirci, sta aspettando disposizioni da Rieti per capire come muoversi.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Sapete cosa mi indigna di tutto questo?
l'omertà che traspare da questi post e relativi interventi, quasi si avesse timore di esprimere delle proprie opinioni.
e grave, molto grave ciò, è mancanza di libertà, la paura si possa incorrere in denucne o quant'altro.
Questa non è ne democrazia,ne libertà.
Ricordate, se qualcuno tenta di intimidire, con qualsiasi mezzo, anche soltanto con una smorfia della bocca tipicamente camorrista, va immediatamente respinto e denunciato alla oppinione pubblica, altrimenti si diventa complici di quello eventuale soggetto.

Chi ha il coraggio di esprimere le proprie idee, oltre ad essere uomo libero, sarà anche da esempio per tutti gli altri, ed anch'essi non saranno mai soggetti ad eventuali intimidazioni.

Anonimo ha detto...

per una volta, perfettamente d'accordo con Carlo.
In casi estremi, vanno prese delle posizioni, non si può rimanere nel mezzo e rimandare tutto alla magistratura. Conosco io piccole cose che succedono a Magliano che vengo solo a dormirci, e le sa ancora meglio carlo, figuriamoci se lo sapete voi.

Unknown ha detto...

Niccolò:

se vi riferite a sabinamente, allora vi rispondo. Io non vedo nessuna omertà nei post. Omertà significa "forma di solidarietà specialmente della malavita, per cui si ostacola la ricerca e la punizione dell'autore di un reato". Credo che su questa definizione siamo d'accordo.

Ditemi come possiamo essere in omertà!

la mia opinione su questo fatto è conforme a quella espressa da francesco in quella del post "ultime da magliano".

L'arresto dell'architetto è una cosa vergognosa, e triste. Proprio adesso che si riusciva a fare uscire altri giovani dal guscio, ecco il colpo di grazia. Grande sfiducia nella politica, soprattutto adesso che se ne conoscono i retroscena. Per quanto riguarda gli altri imputati, aspetto come evolve la vicenda.
Credo sia giusto non accusare nessuno finchè questi non viene arrestato o meglio condannato.

Niccolò

Antonello Ruggeri ha detto...

Anche in questo caso ci troviamo in sintonia con Niccolò. Non si tratta certo di emettere condanne a priori ma crediamo che sia necessaria una profonda riflessione sul modo di fare Politica e sul modo di porsi come Amministratori. Lo scriviamo con le iniziali maiuscole perchè riteniamo che tali termini si debbano intendere solo in questo modo. Tutto il resto non è di nostra competenza e il tempo e la giustizia ce ne daranno le giuste risposte. Ma Magliano deve uscire fuori dal baratro in cui è sprofondata, deve riemergere e ritrovare il necessario orgoglio per ripensare se stessa. Quello che traspare da questi post e dai pochissimi commenti è una comunità attenta a non sbilanciarsi, a non prendere alcuna posizione. E' una caratteristica tipica del nostro paese che denota sudditanza al potere qualunque esso sia. E' un fatto storico che va assolutamente rimosso e questo le devono fare soprattutto le nuove generazioni. ne va del nostro futuro e della dignità della nostra cittadina.

Anonimo ha detto...

La condanna deve essere politica;
su questo non si dovrebbe transiggere.
E ormai troppo lungo l'elenco delle malefatte ( vere o presunte), tutti le conosciamo, cosa si dovrebbe ancora aspettare! una condanna della magistratura? sarebbe troppo semplice e scontato chiederne le dimissioni una volta accertata la eventuale verità e relativa condanna penale.

Salavaguardare se stesso e tutta la comunità, questo dovrebbe essere il significato politico di eventuali dimissioni.

Anonimo ha detto...

La condanna politica è un'altra questione, ovviamente.

Personalmente, anch'io ritengo che si debba dimettere. Sei sindaco di una amministrazione accusata di concussione!!

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