sabato 7 maggio 2011

Referendum: sondaggio chiuso, ecco l'opinione dei maglianesi


E' chiuso il sondaggio lanciato qualche tempo fa per testare le opinioni dei maglianesi sull'ipotesi del cambio regione. E proprio come due anni fa, quando si parlò della stessa questione e si propose un sondaggio pubblico, la risposta non è mancata. 
Dopo l'articolo uscito qualche giorno fa a firma di Sara Pandolfi sul Corriere di Rieti che chiedeva le opinioni dei cittadini (e molti di questi erano per il cambio regione) anche in questo luogo si nota una forte propensione dei maglianesi per l'Umbria. Premesso che i dati raccolti non seguono alcun criterio di statistico, se non quello di chi ci segue, dal sondaggio emerge che oltre la metà dei votanti (il 63%), laddove si fosse andati alle urne, avrebbe messo la croce sul "sì", un 19% avrebbe votato "no" e un 10% non si sarebbe recato alle urne. Molto bassa invece la quota degli indecisi. Sicuramente non sarebbero stati questi i risultati precisi alle urne, ma non credo si sarebbero discostati molto da questi numeri.

Ormai, come sappiamo, a votare non ci si andrà. Ma la questione rimane aperta. Difatti un vasto settore dei maglianesi sente come sia necessario parlare seriamente della questione umbra, poiché dal posizionamento in una regione piuttosto che in un'altra derivano gravi conseguenze. Non sarebbe bastato un forum pubblico (che abbiamo rimandato, sapendo che si sarebbe giunti all'annullamento) ma sarebbe stato assurdo andare a votare senza affrontare almeno un poco la questione.

La situazione attuale, in cui si è usato lo strumento del referendum come arma (inefficace) per salvare l'ospedale, sembra dimostrare invece come l'uso e l'abuso di questi mezzi per fini diversi (ma sempre legittimi, come per l'appunto l'ospedale) banalizza e deprime la seria riflessione sul cambio regione in sè. Con questo non intendo affermare che l'Umbria è la panacea di tutti i mali, ma fin quando non avremo affrontato come comunità un discorso serio sui pro e i contro del passaggio, non potremo mai sapere con certezza dove ci converrà stare. Ma avremo occasione per riparlarne in futuro. Non credo che, ahinoi, mancheranno ulteriori occasioni per contrastare le prossime decisioni accentratrici di Roma e Rieti.


Niccolò

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