sabato 21 maggio 2011

Disastro ferroviario di Civita: arrivano tre condanne

dal sito "Ontuscia.it"


Si è chiuso con tre condanne e tre assoluzioni il processo contro i sei dirigenti della Metroferro (ex Cotral) accusati di disastro ferroviario e delitto colposo plurimo.

Nell’incidente, avvenuto nel dicembre del 2003, persero la vita Alberto Proietti, 43 anni, di Magliano Sabina, macchinista del treno, e Angelo Fantera, 38 anni, di Civita Castellana, capotreno.

I giudici del tribunale di Viterbo (Italo Centaro, Franca Marinelli e Salvatore Fanti) alle 18,20 di venerdì hanno emesso la loro sentenza. Enrico Menicacci, Maurizio Lombardini e Rodolfo Ronconi sono stati giudicati innocenti. Sentenza di condanna, invece, per Umberto Montanari e Claudio Camillo, condannati a tre anni, e per Gennaro Maranzano, condannato a tre anni e sei mesi. I tre dovranno versare una provvisionale di 100 mila euro a ciascuna delle parti civili (famigliari delle vittime) e 150 mila alla figlioletta di Angelo Fantera. Inoltre i giudici hanno stabilito in 35 mila euro le spese per ciascuna delle parti civili e il risarcimento del danno da stabilire in separata sede.

La sciagura che costò la vita a due macchinisti del treno regionale Viterbo-Roma scosse l’intera comunità civitonica. Nella piccola fermata, teatro dell'incidente, il treno 705 Viterbo-Roma doveva passare accanto a un binario morto sul quale era parcheggiato un vagone gru per la manutenzione. Il convoglio con i passeggeri, invece di tirare dritto come avrebbe dovuto, trovò lo scambio aperto, entrando nel binario con il mezzo di servizio fermo. Proietti tentò disperatamente una frenata ma il treno si scontrò contro il braccio della gru che sfondò la parte anteriore della motrice, schiacciando i due ferrovieri. La causa del disastro fu uno scambio dimenticato aperto da tre dipendenti della Met.Ro, che hanno scelto il patteggiamento e quindi sono fuori da questo procedimento giudiziario.

Il pubblico ministero, Stefano D’Arma, nella precedente udienza al termine della sua lunga ed accorata requisitoria aveva chiesto una sentenza di condanna a tre anni per Menicacci, Lombardini, Ronconi, Montanari e Camillo, e a tre anni e sei mesi per Maranzano. Ieri l’ultima parola alle difese che hanno puntato molto sulle competenze e le responsabilità organizzative e di controllo dei singoli imputati. Si è parlato molto di leggi e norme sulla sicurezza e soprattutto della loro applicazione puntando molto sui controlli. Alle 18,20 il verdetto finale: tre assoluzioni e tre condanne. E’ ovvio che questi ultimi faranno ricorso alla Corte d’Appello.

Altre info da: Viterbo News 24 e TusciaWeb

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