martedì 3 maggio 2011

L'Assointerforze organizza a Magliano un incontro sulla sicurezza stradale

dal sito"Informazione.it"


L'Associazione nazionale Interforze, da tempo impegnata nella lotta per la sicurezza stradale, organizza incontri in tutto il territorio sabino per approfondire la tematica del legame tra sicurezza e infrastrutture. In occasione del prossimo seminario organizzato in terra sabinal’Associazione mette sul campo un modo innovativo di portare alla luce le problematiche sulla sicurezza stradale le sue infrastrutture e la sicurezza sociale nella provincia reatina.
Il presidente dell'associazione, il dott. Frongia, è orgoglioso di questa iniziativa che richiama all’attenzione tutti gli amministratori locali, i quali  avranno l’opportunità di esporre in modo autonomo le proprie problematiche territoriali su sicurezza stradale, infrastrutture e sicurezza sociale.
Il seminario vedrà la presenza anche degli operatori di polizia locale nella veste dei loro comandanti territoriali la quale sarà sicuramente un utile apporto alla situazione critica della sicurezza stradale, infrastrutturale, di sicurezza sociale e saranno accolte anche problematiche che affliggono la categoria protagonista di un decremento organico negli ultimi dieci anni.
Tutte le relazioni esposte al seminario saranno raccolte in editoriale e diventerà un “Libro Bianco sulla sicurezza stradale e sociale nella provincia di Rieti” e sarà presentato ai presidenti della commissioni sicurezza e trasporti rispettivamente di Camera e Senato.
L’iniziativa verrà presentata alla stampa nei prossimi giorni nella sala consiliare del Comune di Stimigliano e si svolgerà nel territorio del Comune di Magliano Sabina il 12 maggio p.v. 

I motivo per cui si è giunti in passato a parlare di un “reato stradale” è molto semplice. Il nostro Codice Penale già punisce chi provoca morti con le proprie infrazioni, ma il problema è che il giudice gode di ampia discrezionalità che fino ad ora ha spinto i nostri Tribunali a considerare i reati commessi al volante come colposi e non dolosi. Più volte alcuni Tribunali avevano tentato di introdurre la fattispecie dolosa, ma in Appello e Cassazione l’orientamento odierno guarda alla colpa. Ecco quindi che l’introduzione di uno specifico “reato stradale” consentirebbe di ridurre la discrezionalità dei magistrati, imponendo loro di applicare una pena piuttosto severa che potrebbe andare dai 15 ai 25 anni in caso di omicidio plurimo. L’iter è già stato avviato e trova l’avallo non solo delle assicurazioni, ma, paradossalmente, degli stessi cittadini italiani.

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