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sabato 31 luglio 2010

Il pedaggio? Ancora non l'hanno abbassato!

dal sito de "Il Messaggero"

«Scusi ma non si doveva pagare un euro e 20? Le nuove tariffe non erano state annullate?». «Io non so nulla. Il pedaggio è di un euro e 50, grazie». Casello autostradale di Fiano, ore 7. La felicità dei pendolari è durata poco. Si è infranta ieri, nella barriera di Roma Nord, dove non è stata rispettata la sentenza del Tar del Lazio che ha accolto il ricorso presentato dalle province di Rieti e Roma e da 41 comuni laziali. La sentenza disponeva la sospensione delle tariffe, a partire dalle 24 di giovedì, giorno in cui si è pronunciato il tribunale amministrativo giudicando illegittimo l’aumento predisposto a partire dal primo luglio dal governo con l’ultima manovra finanziaria.
Ma ieri mattina, tra lo stupore e l’indignazione dei pendolari, sembrava che nulla fosse accaduto (segue).

di RAFFAELLA DI CLAUDIO

La sentenza Tar sul Corriere di Rieti

(immagine del blog Terra)

venerdì 30 luglio 2010

Il giusto equilibrio degli interessi

L'acqua è un diritto inviolabile di ogni cittadino e ciascuno ne deve disporre. La stabilità economica è un diritto/dovere fondamentale di ogni ente pubblico, soprattutto in questo periodo di crisi. E' entro queste linee che va trovato il giusto equilibrio tra due interessi contrapposti, quelli emersi nella sentenza 23440/2010 TAR Lazio che vede Galadini Pietro VS Comune di Magliano Sabina.
E soprattutto in questioni come queste non è ammissibile strumentalizzare politicamente una sentenza (che compie una analisi più tecnica che sui principi), sentenza che potrebbe poi non essere definitiva, vista la possibilità di ricorso presso il Consiglio di Stato. Perché uno scontro così ampio? Dovremmo pensare allora che l'interesse non è la giustizia, ma portare acqua (sic!) al proprio mulino.
Quando si parla di diritto all'acqua (soprattutto in zone a falde inquinate) è necessario trovare sempre un giusto compromesso, senza per forza dover andare (come invece spesso si preferisce) dal giudice. Bisogna tutelare l'interesse della comunità (cioè di tutti gli altri cittadini) che deve pagare il giusto prezzo per un interesse privato, e salvaguardare l'imprescindibile diritto primario all'acqua. Come? Non si ha certo la palla di vetro né la competenza per decidere, ma compiere un giusto contemperamento (economico) degli interessi avrebbe evitato, almeno, molte spese (giudiziarie).

Per maggiori informazioni:
- testo integrale della sentenza
- articolo de "Il Messaggero"
- il post del blog Terra
- il post del blog Magliano Insieme

Eco Service, la versione della difesa


di Alessandra Pierini

E’ quasi tornata alla normalità l’attività della Eco Service, azienda al centro delle indagini legate all’operazione “Ragnatela” sul traffico di rifiuti illegali e pericolosi. Il sostituto procuratore Andrea Belli ha accolto nei giorni scorsi la richiesta di dissequestro parziale dell’azienda, nelle sezioni non interessate dalle indagini, gli impianti hanno ripreso a funzionare e apparentemente nulla sembra essere cambiato rispetto a quanto accadeva regolarmente fino a non più di quindici giorni fa. Completamente diversa è invece la situazione di grande turbamento di Pietro Palmieri, Gianfranco e Adriano Bernabei, titolari dell’azienda di smaltimento rifiuti di San Claudio.
“Siamo un’azienda piccola ma importante – inizia Adriano Bernabei (in foto), responsabile commerciale e coordinatore tecnico – negli anni abbiamo integrato la nostra attività nel comparto dei servizi ambientali con servizi più innovativi quali la raccolta differenziata, lo stoccaggio e il trattamento dei rifiuti, fino a sviluppare anche il servizio di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti più difficili ossia quelli speciali, tossici e nocivi. Nel 1995 abbiamo realizzato il primo impianto tecnologico nel centro-sud Italia di selezione e cernita automatizzata delle frazioni secche riciclabili presenti nei rifiuti urbani e dal 1999 ci siamo specializzati nella inertizzazione dei rifiuti pericolosi. Operiamo nel settore da 22 anni, siamo sempre gli stessi soci e abbiamo un patrimonio immobiliare intestato a noi, chi vuole fare il furbo non fa così.” Bernabei consegna anche un lungo elenco di certificazioni ottenute negli anni e il brevetto Inertix del 2007. “Negli anni abbiamo avuto moltissimi controlli – va avanti Bernabei – la procedura per l’esportazione dei rifiuti è rigorosissima e non transige e neanche mezzo chilo di rifiuti uscito da qui ha raggiunto luoghi non autorizzati. Questa vicenda ci ha segnato profondamente, i traumi individuali e familiari restano ma le tragedie servono anche ad imparare. Se c’è una cosa che abbiamo capito è che in certe aree del Paese non si può lavorare e quando si ha a che fare con i rifiuti di Napoli si vanno a toccare interessi importanti.”
I tre soci parlano dell’esperienza in carcere come di un brutto incubo ormai finito: “Vogliamo ringraziare – dicono in coro – sia i Carabinieri che sono stati molto corretti e nel loro viso abbiamo visto un certo imbarazzo anche quando ci hanno arrestato e condotto in Questura, sia le guardie carcerarie di Camerino e Fermo che hanno avuto con noi un comportamento umano. Sono stati esemplari.”
L’avvocato Giancarlo Giulianelli, uno dei difensori dei tre soci, sottolinea le stranezze dell’operazione “Ragnatela”: “Questi signori sono stati intercettati per anni e gli viene contestato l’episodio di un cassone al quale sarebbero stati tolti i sigilli per sostituirne il contenuto. Secondo il P.G. qualcuno che intercettava ha avuto l’impressione che si stesse compiendo un reato, è strano che abbia aspettato 2 anni per intervenire. E’ singolare anche che un’indagine che riguarda soggetti maceratesi venga gestita dalla Procura di Napoli non competente e ancora è strano che, come sostiene il P.M. di Napoli, un’associazione a delinquere tra maceratesi sia nata a Napoli.”
E per quanto riguarda l’agente Marcello Cioppettini (indagato come “talpa”), quali erano i suoi rapporti con la Eco Service? “Cioppettini è un amico di infanzia di Pietro Palmieri – precisa ancora Bernabei – niente di più. E’ normale che aziende serie che operano in un settore come il nostro collaborino con le autorità, in passato ad esempio, ci sono stati degli sversamenti strani sul Chienti e tutti gli operatori della zona, noi compresi, si sono attivati per scoprire chi fosse l’azienda inquinante.”
Conclude Pietro Palmieri: “Per quanto riguarda i regali che io avrei fatto a Cioppettini sono stati atti di amicizia, gli ho regalato dei pezzi di ferro che a noi non servivano ad esempio, ho sponsorizzato un locale ma come ho sempre fatto con tanti altri che me l’hanno chiesto, dalle feste alle sagre che si svolgono sul territorio. Mi capita anche spesso di prestare un furgone per dare una mano, le considero azioni di buon vicinato, se sono reati allora ne ho commessi davvero tanti.”
Intanto l’impianto continua a funzionare, nei capannoni ancora sequestrati sono ammucchiati cassoni di materiali e nei sacchi in fondo ci indicano i medicinali scaduti. Nelle aree dissequestrate i rifiuti continuano ad essere raccolti, oggi ci sono bottiglie di plastica pressate e pezzi di cartone. Ogni tanto si sentono odori poco piacevoli. Tutto come prima.

giovedì 29 luglio 2010

I Verdi interrogano la Regione per la questione Eco Service

Dal blog "Terra"


Seguono i documenti riguardanti l'interrogazione urgente a risposta scritta effettuata dal gruppo Verdi Regione Lazio nei confronti del Presidente del consiglio regionale.




Segue documento riportato sul quotidiano Terra News che affronta la tematica approfonditamente (clicca sull'immagine per ingrandire).


Il pedaggio per Roma torna a 3 euro?

Da "Il Corriere della Sera"

I giudici: «Le tariffe devono corrispondere a un servizio» Accolte le richieste della Provincia di Roma e di Pescara

ROMA - Il Tar del Lazio ha sospeso il decreto che ha disposto l'aumento dei pedaggi autostradali previsti nella manovra del governo. La prima sezione del tribunale amministrativo, presieduta da Linda Sandulli, ha così accolto le richieste della provincia di Roma, del Comune di Fiano Romano e della Provincia di Pescara.
«NON SI TRATTA DI UNA TASSA» - Il Tar del Lazio ha accolto i ricorsi contro l'aumento dei pedaggi (fino al 25%) sostenendo che al pagamento deve corrispondere un servizio, e dunque l'utilizzo di un'infrastruttura, e non può trattarsi di una mera tassa. In particolare, nell'ordinanza si spiega che «il provvedimento impugnato per essere coerente con la finalità» di circolazione stradale alternativa a quella a pedaggio «deve assumere il carattere di corrispettivo per l'utilizzo di una infrastruttura e non quello di misura fiscale; al contrario tale carattere non appare sussistente in alcune delle ipotesi evidenziate, vale a dire in tutte quelle che prevedono il pagamento del pedaggio in relazione a uno svincolo stradale non necessario e non interessato dalla fruizione dell'infrastruttura». Il Tar ha quindi accolto la richiesta di sospensiva (segue).

mercoledì 28 luglio 2010

Scarcerati i rappresentanti della Eco Service

dal sito "Pupia.tv"

Scarcerato Rodolfo Briganti, rappresentante della discarica "Senesi" di Morrovalle (Macerata), arrestato dieci giorni fa durante l'operazione "Ragnatela" sul traffico e smaltimento illecito di rifiuti tossici.
Tornati in libertà anche tutti gli altri arrestati: Pietro Palmieri, legale rappresentante della Eco Service, Adriano Bernabei, responsabile commerciale della srl, Gianfranco Bernabei, coordinatore operativo, e Marcello Cioppettini, l'agente di pg sospettato di essere la 'talpa' del gruppo. Il gip ha scarcerato anche Giordano Palmieri, responsabile tecnico della Eco Service, ed Enrico Vita, consulente della discarica di Morrovalle, che erano ai domiciliari. Per Paolo Marinelli, ancora agli arresti in casa, si attende che il Riesame fissi l'udienza di declaratoria.

I giudici hanno accolto le richieste dei legali degli accusati (gli avvocati Claudio Marcolini e Giancarlo Giulianelli), secondo cui non sussitevano i presupposti per il prolungamento delle misure restrittive. Stando agli avvocati difensori, non si corre il rischio di reiterazione del reato o inquinamento delle prove. Le difese, ovviamente soddisfatte, interpretano la scelta del gip come un alleggerimento della posizione dei loro assistiti, che in ogni caso continuano a respingere tutte le accuse.

Ciò non comporta assolutamente nessuna conseguenza nel merito della vicenda. Le imputazioni sono ancora valide e bisognerà attendere l'esito del processo per conoscere la colpevolezza degli accusati.
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