sabato 8 settembre 2012

A Rieti sperano di allargarsi verso la Sabina Romana

Alcuni sperano di salvare la provincia di Rieti allargandosi verso la Sabina Romana: l'ipotesi, che potrebbe anche verificarsi laddove i comuni a nord di Roma diano il loro assenso, appare però un suicidio politico ed economico per Rieti e dintorni. Hanno forse pensato a quale tipo di provincia si darebbe il via? Nascerebbe un ente tutto spostato verso Roma, con oltre 250mila abitanti concentrati in soli otto comuni nella periferia di Roma: Capena, Fiano Romano, Monterotondo, Mentana, Fonte Nuova, Guidonia Montecelio, Palombara Sabina, Tivoli. Inoltre, Guidonia vanta, da sola, una popolazione di 85mila abitanti, quasi il doppio di quella di Rieti. Che forse non rivendicherebbe il ruolo di capoluogo, anche in ragione del fatto che intorno ai propri confini comunali risiederebbero oltre il 60% della popolazione di tutta la costituenda provincia?
La domanda è quindi d'obbligo: ma quale interesse avrebbe Rieti a vedersi sfilare di mano il residuo potere politico ed economico della Provincia... di Rieti?
Sarebbe stato meglio per la provincia tutta seguire, a suo tempo, il movimento secessionista di Magliano, per salvare se stessa e Terni in una Provincia autonomia umbro-sabina. 
Sarebbe meglio adesso prendere atto dei cambiamenti a livello nazionale nella riorganizzazione dei territori: l'unione con Viterbo appare obbligata. Se ne prenda atto cercando di costituire un'alleanza per gestire un territorio in maniera autonoma da Roma. E forse, una volta tanto, Magliano potrebbe diventare il centro geografico - e non solo - della nuova aggregazione.




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