lunedì 3 dicembre 2012

Pavimental: a chi conviene licenziare?

dal sito "Frontiera"


19 novembre, i lavoratori della Pavimental hanno occupato l’autostrada A1 in prossimità del casello di Orte. È stata una azione di protesta contro i licenziamenti annunciati il 5 novembre dall’azienda, una controllata del gruppo Autostrade che si occupa della pavimentazione autostradale e di altre grandi infrastrutture. L’annuncio è l’ennesimo colpo all’occupazione nella provincia di Rieti. La sede maggiormente colpita dalle decisioni della Pavimental è infatti quella di Magliano Sabina. Abbiamo provato a capire meglio la situazione dialogando con una delle lavoratrici in esubero.

Come hai preso la notizia del tuo prossimo licenziamento? Molto male ovviamente. Quel giorno ho dovuto lasciare il lavoro prima dell’orario per un malore e anche i giorni successivi ho accusato il colpo. Da quando ho appreso le intenzioni dell’azienda le mie giornate non sono più le stesse.

Ma la Pavimental è in difficoltà economiche? Direi proprio di no. Per quel che ne sappiamo ha chiuso in attivo i bilanci degli ultimi anni. Di certo nel settore delle infrastrutture, tra necessità di ampliamento e manutenzione il lavoro non manca. Il discorso pare sia legato a ipotetici minori utili previsti per il futuro. In più qualcuno avanza il sospetto che si vogliano rimodulare i costi e i rischi della manutenzione scaricandoli su aziende private più piccole.

I licenziamenti sono previsti solo a Magliano? No, l’azienda sta tagliando l’organico in tutta Italia. Però va aggiunto che la metà dei licenziamenti riguardano le sedi del Lazio e in regione la sede di Magliano è quella più penalizzata. Sui 160 esuberi nazionali, 100 sono nel Lazio e 47 a Magliano.

Come mai? Forse perché Magliano serve due diverse linee di intervento. L’azienda ha semplicemente deciso di eliminarne completamente una. Quindi dei 68 operatori attuali, tra operai e impiegati, ne rimarranno solo 21.

E dopo il licenziamento che accadrà? Essendo inquadrati come operatori dell’edilizia abbiamo diritto a soli sei mesi di mobilità. Poi è il buio, specialmente per chi pur non essendo più giovanissimo, è ancora lontano dalla pensione. E poi, al di là dell’età, lo sappiamo tutti che nel momento attuale non ci sono grandi possibilità di reimpiego.

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